Il 2002 ha rappresentato per la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B.) un anno di consolidamento e di istituzionalizzazione dell’attività svolta in passato, che, anche a seguito della rilevante domanda proveniente dalla base, ha acquisito i caratteri della essenzialità e della infungibilità.
Le iniziative che più avanti si andrà meglio a descrivere, sono state valutate congiuntamente ai Funzionari del Ministero della Salute, affinchè gli stessi potessero fornire indicazioni e valutazioni più consone all’attività svolta.
Le attività legate alle Unità Mobili Oftalmiche, il servizio di Linea Verde, la campagna di prevenzione dei disturbi della vista "Vediamoci chiaro", la pubblicazione di "Oftalmologia Sociale - Rivista di Sanità Pubblica", hanno evidenziato il forte bisogno della popolazione di disporre di informazioni utili e aggiornate sulla prevenzione delle malattie della vista. Il concetto della prevenzione in materia oftalmologica inizia, grazie a tali attività, ad assumere un ruolo adeguato nel processo di educazione sanitaria, incidendo sui costumi socio-sanitari della popolazione presente sul territorio italiano. L’impegno della Sezione Italiana dell’Agenzia è stato, pertanto, rivolto sostanzialmente alla creazione di una cultura della prevenzione delle malattie della vista che accompagni l’individuo in ogni fase della vita, dal concepimento sino all’anzianità.
Per quanto riguarda le attività afferenti l’anno 2002, la I.A.P.B. Sezione Italiana è intervenuta nelle seguenti aree.
Informazione e divulgazione
Per l’anno 2002 il servizio di Linea Verde di consultazione oculistica è risultato attivo per un totale di 600 ore. Il servizio ha mostrato nel corso degli anni un tendenziale aumento dei contatti, in virtù della maggiore visibilità che gli è stata data attraverso le numerose campagne pubblicitarie realizzate.
Sempre in questo settore è da segnalarsi la pubblicazione di opuscoli riguardanti i diversi ambiti di azione dell’Agenzia, utilizzati sia durante l’attività delle Unità Mobili Oftalmiche, che in occasione di manifestazioni espositive ed eventi pubblici.
Sempre per garantire un’informazione corretta nel ramo della prevenzione e della riabilitazione visiva, il sito internet ha goduto di una maggiore visibilità, valutata attraverso la posta elettronica degli utenti, che hanno segnalato la funzionalità del sito e la completezza delle informazioni trattate.
Nell’ambito dell’informazione rivolta agli addetti al settore, è iniziato nel corso del 2002 un processo di ristrutturazione di "Oftalmologia Sociale - Rivista di sanità pubblica".
Sono state modificate graficamente alcune sezioni della rivista, al fine di agevolare la lettura ai soggetti con gravi deficit visivi. Inoltre, si è dato spazio ai diversi centri di riabilitazione visiva presenti in Italia, al fine di creare una mappa dei servizi di riabilitazione, strutturata in base alla localizzazione geografica. Il processo di restyling grafico e dei contenuti vedrà nel 2003 il suo completamento.
Un altro aspetto di grande importanza ha riguardato la divulgazione di informazioni relative a particolari patologie maggiormente diffuse nei paesi occidentali. In questa direzione l’Agenzia ha realizzato il consueto appuntamento con la "Retina week", settimana dedicata alla prevenzione della degenerazione maculare senile, una delle principali cause di cecità nei Paesi industrializzati. Dal 23 al 29 settembre sei Unità Mobili Oftalmiche hanno visitato gratuitamente più di 1.000 persone, interessando sei fra le maggiori province italiane.
La campagna di informazione ha consentito a più di 80 persone (corrispondenti al 7,4% dei soggetti visitati) la diagnosi della degenerazione maculare senile. Inoltre, durante il 52° Congresso della Società Oftalmologica Italiana, è stata organizzata una conferenza stampa intitolata "Occhio alla macchia", tesa a diffondere attraverso i mezzi di comunicazione di massa informazioni sui rischi legati alla degenerazione maculare senile, una patologia che trova nella disinformazione il suo punto critico. Durante tale evento sono stati resi noti i dati di un’indagine commissionata alla DOXA sulla consapevolezza dei cittadini italiani della maculopatia degenerativa in questione.
Comunicazione
Un ramo di attività di importanza strategica, nel quale l’Agenzia sta valorizzando le proprie risorse, riguarda la comunicazione. La realizzazione dello spot "Vediamoci chiaro", attraverso la collaborazione dell’attore Bud Spencer, ha permesso di portare a conoscenza di una platea sempre più vasta il messaggio sociale dell’Agenzia, nonché dei servizi a disposizione del cittadino, affinché si possa disporre di informazioni adeguate rispetto ai rischi legati ad un malcostume sanitario.
Nel 2002 lo spot è stato trasmesso per una settimana, nel corso del mese di aprile, dalle reti RAI attraverso lo spazio della Pubblicità Progresso e per i mesi di aprile e maggio all’interno di circa 300 sale cinematografiche. Inoltre, mediante l’instaurazione di una rete di collegamento dell’Agenzia con le Sezioni Provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi, lo spot realizzato per la radio è stato trasmesso dalle emittenti radiofoniche locali.
Accanto ad una comunicazione di tipo generale, se ne è realizzata una più specialistica, attraverso trasmissioni televisive imperniate sulle patologie maggiormente diffuse, che attraverso l’esperienza degli specialisti del settore ha permesso di renderne noti i rischi, le opzioni terapeutiche e le possibilità riabilitative. Durante l’anno sono state realizzate 12 trasmissioni televisive, diffuse sull’intero territorio nazionale attraverso un circuito televisivo costituito da 63 reti private. L’informazione scientifica ha riguardato sia il segmento delle patologie, quali il glaucoma, il distacco di retina, la retinopatia diabetica, i tumori, sia i traumi oculari, l’ipovisione e la riabilitazione visiva, con particolare attenzione al mondo dell’infanzia.
Educazione sanitaria
Nell’ambito di tale categoria un particolare rilievo di carattere socio-sanitario è stato riservato alla realizzazione di campagne specifiche per alcune categorie sociali, quali famiglie e alunni di scuole elementari e medie. Se nel 2001 la campagna di prevenzione dei disturbi della vista "Vediamoci chiaro", rivolta agli alunni di 1.000 scuole presenti in Italia, era strutturata come una sorta di progetto pilota, nel 2002 la Sezione italiana dell’Agenzia Internazionale, capitalizzando le esperienze acquisite nella passata edizione, ha ancorato l’aspetto comunicativo a quello statistico. Infatti, la campagna realizzata nel 2002, in 1.000 scuole del Lazio, ha permesso di recuperare dati fondamentali sulla diffusione delle patologie nel mondo della scuola. L’informazione ha raggiunto all’incirca un milione di soggetti, tra alunni, personale docente, amministrativo e famiglie. Durante l’intera campagna sono stati inviati ben 200.000 questionari per la valutazione dei costumi sanitari-oftalmologici delle famiglie e della diffusione dei vizi di rifrazione. Al fine di stabilire un campione rappresentativo, sono stati raccolti ed elaborati ben 12.000 questionari. I risultati sorprendenti saranno pubblicati nel corso del 2003, al fine di offrire informazioni più dettagliate nel panorama statistico dell’oftalmologia moderna.
Durante il 2002 è stata anche avviata una campagna di prevenzione dei disturbi della vista all’interno delle famiglie, attraverso l’utilizzo della stessa idea concettuale utilizzata per le scuole, adattata al target specifico, al fine di studiare i comportamenti nei riguardi della prevenzione oftalmologica. Il progetto, alla sua prima edizione, permetterà di utilizzare un campione di 2.000 famiglie residenti in Italia, sia di informare sulla mission della I.A.P.B., sia di acquisire alcune informazioni importanti sulle abitudini sanitarie dei soggetti indagati.
Prevenzione secondaria
Particolare attenzione è stata rivolta dall’Agenzia verso tutti quei soggetti che, per motivi di carattere culturale, economico o malcostume sanitario, non si sono mai sottoposti a una visita oculistica di controllo. Su tale presupposto nacque in passato la volontà dell’Agenzia di dotarsi della prima Unità Mobile Oftalmica. Attualmente l’Agenzia gestisce, congiuntamente all’Unione Italiana dei Ciechi, sei Unità Mobili Oftalmiche, utilizzate per tutto l’anno dagli organismi periferici per svolgere campagne di prevenzione, soprattutto nei centri particolarmente disagiati. Nel 2002 attraverso tali unità sono state visitate ben 21.000 persone su tutto il territorio italiano, garantendo l’accesso a visite di controllo ai soggetti residenti nelle aree periferiche.
Cooperazione internazionale
La crescita del ruolo della Sezione Italiana della I.A.P.B. è comprovata dalla sempre maggiore rilevanza acquisita sullo scenario internazionale tra le organizzazioni che a vario titolo si occupano di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva. La collaborazione con la AMD Alliance (l’Agenzia è membro del Direttivo Mondiale) - unione di organizzazioni internazionali, il cui scopo è quello di promuovere il livello di consapevolezza della degenerazione maculare correlata all’età e di conoscenza delle scelte disponibili riguardo ai relativi servizi di cura, riabilitazione e di assistenza delle famiglie - si è rafforzata nell’ultimo biennio e ha permesso, fra le altre iniziative, anche in Italia l’istituzione della "Retina week" una settimana dedicata alla prevenzione delle degenerazioni retiniche. L’iniziativa, di elevato spessore sociale, ha permesso a molte persone, principalmente anziani, di sottoporsi gratuitamente a esami in grado di rilevare l’insorgenza di patologie silenti.
Nel 2002 l’Agenzia ha contribuito, sia direttamente che indirettamente, alla rimozione delle cause che determinano la cecità nei paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’Agenzia è intervenuta in Armenia e in Tanzania, finanziando un progetto per la fornitura di attrezzature chirurgiche e farmaci per la vista destinati ad un ambulatorio oculistico; nell’ambito degli interventi indiretti è stato assicurato il necessario sostegno al programma VISION 2020, creato dalla I.A.P.B. International per la rimozione delle cause di cecità evitabile. L’esperienza capitalizzata in questi anni ha permesso la definizione di una strategia rivolta alla creazione di una rete di organizzazioni non governative attive in Italia nel campo del sostegno sanitario ai paesi in via di sviluppo, di concerto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con il supporto delle locali strutture sanitarie e organizzazioni religiose.
Studi sulla prevenzione
L’istituzione dei premi per specializzandi in oftalmologia e diplomandi in ortottica, ha evidenziato come sia possibile ottenere risultati apprezzabili se si incentiva il mondo oftalmologico a realizzare studi incentrati sulle tematiche della prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva. In passato, infatti, si è dovuto spesso riscontrare, oltre alla carenza di dati statistici, un’insufficiente attenzione degli oculisti a questo fondamentale strumento di "cura a priori" delle persone. Pertanto,nel 2002 sono state assegnate 11 borse di studio nelle materie d’interesse della prevenzione visiva, di cui 9 riguardanti specializzandi in oftalmologia e 2 diplomandi in ortottica.
Indagini epidemiologiche
Al fine di rimuovere la cronica assenza di dati scientificamente validi, segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, inerenti la prevalenza, l’incidenza, le caratteristiche e le concause delle varie patologie oculari e delle minorazioni visive, l’Agenzia ha avviato nel 2002 un’indagine statistica riferita alla popolazione italiana. Il progetto di lungo periodo, che avrà il suo inizio nel prossimo esercizio e interesserà almeno un biennio, cercherà di fornire dei contributi scientificamente validi alla conoscenza dell’epidemiologia delle minorazioni visive, in modo tale da consentire di gettare le basi per un’analisi di dati sempre aggiornati e per un monitoraggio dell’evoluzione di determinati fenomeni d’interesse oftalmologico.
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