EBU

European Blind Union

Unione Europea dei Ciechi

MINORAZIONE VISIVA ED EURO

Come facilitare la transizione all’euro per le persone minorate nella vista.

Sommario

0          Premessa

1          Introduzione

2          L’impatto dell’euro su ciechi ed ipovedenti

2.1       La configurazione dell’euro

2.2       Il passaggio all’euro

3          La sfida delle comunicazioni per l’euro

3.1       Tempi ed attori delle comunicazioni

3.2       Comunicare con le persone minorate nella vista

3.3       La rete EBU come intermediaria delle informazioni

3.4       Informazioni accessibili

3.5       Iniziative per l’addestramento

3.6       Associazione con altri settori

3.7       Ulteriori suggerimenti per assicurare l’efficacia delle comunicazioni sull’euro

4          La rete EBU per l’euro

Premessa

Il presente rapporto è disponibile in braille, su audiocassetta e su dischetto, in tutte le lingue della Comunità.  Una versione più estesa, contenente un maggior numero di informazioni sulla minorazione visiva e i profili delle organizzazioni affiliate all’Unione Europea Ciechi (EBU) in ciascun stato membro dell’Unione Europea (UE) è disponibile in inglese e francese in vari formati alternativi.  Se ne  potranno ottenere copie facendone richiesta a:

Segretariato EBU, 58 Avenue Bosquet, 75005 Paris

Tel: +33 1 47 05 38 20, Fax:+33 1 47 05 38 21, E-mail: faf@calva.net  

Ufficio Informazioni EBU di Bruxelles, 24 avenue des Arts, bte 21, B 1000  Bruxelles

Tel:    +32 2 280 3328, Fax:   +32 2 280 4988,  

L’EBU esprime la sua riconoscenza alla Commissione Europea DGXXIV per l’assistenza offerta partecipando al finanziamento del rapporto e per il suo sostegno nella promozione di misure a beneficio dei cittadini europei ciechi e ipovedenti.

Il rapporto è stato commissionato, progettato e pubblicato a cura del Royal National Institute for the Blind (Istituto nazionale reale per ciechi) per conto dell’EBU nell’aprile 1998

Autori del rapporto Sally Kneeshaw e Catherine Parkin

Terminologia:

L’espressione “persone minorate della vista” viene usata nel rapporto copre ciechi e ipovedenti.

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Introduzione

Il passaggio alla moneta unica europea avrà un enorme impatto sulla vita quotidiana dei cittadini dell’Unione Europea (UE), e in una misura significativamente maggiore per quelli di loro che sono ciechi ed ipovedenti.  Maneggiare il denaro ed effettuare transazioni finanziarie con una visione ridotta o nulla presenta ovvie difficoltà.  Essere in grado di farlo è assolutamente un requisito essenziale di una vita dignitosa ed indipendente.  Le persone minorate nella vista dovranno imparare ad identificare e distinguere tutta una nuova gamma di banconote e monete euro, oltre a comprendere il nuovo sistema monetario e ad essere in grado di comparare i nuovi valori con quelli del passato.

Uno degli obiettivi dichiarati delle misure proposte per diffondere le informazioni sull’euro, contenute nel recente comunicato della Commissione Europea, è quello di “assistere ogni cittadino a familiarizzarsi con la nuova moneta, acquisire il senso del suo valore, e imparare a maneggiarla con facilità e sicurezza”. Nel comunicato vi è già un riconoscimento del fatto che sarà necessario provvedere alle esigenze specifiche di gruppi di particolare vulnerabilità e che in tali casi gli strumenti normali e tradizionali di comunicazione potrebbero non essere efficaci.  I ciechi e gli ipovedenti dovranno avere accesso a tutte le informazioni sull’euro diffuse durante la fase della preparazione ed in quella del passaggio all’euro, oltre che a forme specifiche di assistenza e di addestramento.  In mancanza di misure di  assistenza adeguate, le diseguaglianze potrebbero aggravarsi con il conseguente deterioramento delle condizioni di vita e la perdita di indipendenza da parte dei cittadini minorati nella vista.

L’Unione Europea Ciechi (EBU), nella sua veste di organizzazione rappresentativa dei ciechi e degli ipovedenti, lavora da sei anni alla preparazione per la moneta unica.  Nostro obiettivo prioritario è stato quello di influenzare la configurazione delle nuove banconote e monete euro per potenziarne le caratteristiche utili all’identificazione da parte dei cittadini che soffrono di una diminuzione della vista.  La prossima fase del nostro lavoro consisterà nell’assicurare che i ciechi e gli ipovedenti ricevano tutte le informazioni ed il supporto ad essi necessari durante tutto il periodo del passaggio alla nuova moneta.  Il presente rapporto, dunque, è rivolto a tutti coloro che partecipino, a qualsiasi titolo, alla gestione della transizione alla moneta unica, e a tutti i responsabili della programmazione delle comunicazioni aventi come oggetto l’euro, siano essi amministratori pubblici, operatori della distribuzione al dettaglio o banche.  Con esso si intende fornire un quadro e criteri di orientamento per lo sviluppo di informazioni e di campagne di addestramento per l’euro che tengano  conto delle esigenze speciali di ciechi ed ipovedenti.

Uno dei nostri messaggi chiave è che i ciechi e gli ipovedenti non costituiscono un gruppo omogeneo.  Essi, infatti, hanno i più svariati retroterra sociali, conducono vite diverse e hanno le stesse esigenze di tutti gli altri per quanto concerne informazioni e servizi finanziari.  Ricondurli tutti allo stereotipo del cieco col cane guida e che legge il braille,  può portare ad assunti fuorvianti sul tipo di supporto e di servizi ch’essi richiedono.

Essere ciechi non significa necessariamente “vivere nell’oscurità”.  La maggior parte delle persone minorate nella vista possiede una residua ed utile capacità visiva.  Si stima che circa il due per cento della popolazione dell’Unione Europea, equivalente a circa 7,4 milioni di cittadini, soffre di una significativa disabilità visiva.

La perdita di visione è una delle più frequenti disabilità che accompagnano l’età avanzata.  La grande maggioranza dei ciechi e degli ipovedenti è di un’età superiore ai 65 anni, ed il loro numero è in crescita grazie al prolungamento della vita media della popolazione.

Molte delle persone minorate nella vista non sono registrate come tali e non appartengono ad alcuna organizzazione.  Questo vale soprattutto per gli anziani che in taluni casi non si considerano nemmeno ciechi, ma pensano solo di aver problemi visivi a causa dell’età.

Non è, pertanto, un compito facile comunicare con tutti i ciechi e gli ipovedenti.  Non esiste un unico canale di comunicazione per diffondere le informazioni e  impartire l’addestramento.  I metodi di comunicazione per l’euro dovranno, quindi, essere messi a punto sulla misura dei vari “settori” in cui è suddivisa la popolazione dei cittadini con minorazione visiva, così come per la popolazione dei vedenti.

Il rapporto, pertanto, raccomanda che per le comunicazioni relative all’euro si addotti un approccio quanto più ad ampio raggio possibile e a più livelli.  Le organizzazioni che rappresentano ciechi ed ipovedenti dovranno partecipare a pieno titolo e con funzioni di mediazione al processo per assicurare che informazioni e supporto vengano forniti con modalità appropriate ai cittadini che esse rappresentano.  Ma è parimenti importante assicurarsi che le campagne vengano predisposte in modo da essere quanto più accessibili e a quanto più ampio raggio possibile al fine di raggiungere la “maggioranza nascosta” dei cittadini con minorazione visiva.  Comunicazioni ad ampio raggio, per le quali venga impiegato un linguaggio chiaro e diffuse con una molteplicità di mezzi di comunicazione, andranno a beneficio di tutti i cittadini ed in particolare di altri gruppi vulnerabili, come le persone che soffrano di altre disabilità in relazione alla lettura, gli analfabeti e i disadattati.

Sarà pure importante il ruolo di intermediari, come la famiglia e gli amici dei ciechi, gli insegnanti, gli impiegati pubblici e il personale medico ed il personale di vendita.  Quanto più informata sarà la popolazione nel suo complesso circa la disponibilità di informazioni e forme di assistenza speciali per preparare i ciechi all’euro, tanto maggiori saranno le probabilità che il messaggio venga trasmesso a chi ne ha bisogno e non ha modo di vederlo

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.2.      L’impatto dell’euro su ciechi e ipovedenti

2.1       La configurazione dell’euro

Per l’indipendenza dei ciechi e degli ipovedenti è di fondamentale importanza che essi siano in grado di maneggiare agevolmente il denaro.  Quando, in Europa, l’Unione Economica e Monetaria (UME) divenne più che una certezza, l’Unione Europea Ciechi (EBU) decise di costituire un Gruppo di esperti per la valuta.  Ottenuto il sostegno finanziario del DGV [1]della Commissione Europea, nel 1993 il Gruppo diede inizio ai lavori.  Il suo obiettivo era di raccomandare una posizione comune agli affiliati in modo che si potesse influenzare la configurazione della moneta unica europea, per assicurare che in essa si tenesse conto delle esigenze dei ciechi e degli ipovedenti.

Nel 1995 Il Gruppo pubblicò un rapporto, portante il titolo di: “Configurazione della valuta per le persone minorate della vista”,  nel quale venivano indicati  criteri molto specifici e dettagliati per la configurazione di monete e banconote  per rendere più agevole la loro identificazione da parte delle persone minorate nella vista.

Nelle raccomandazioni veniva sottolineata l’esigenza di un aumento progressivo delle dimensioni delle banconote, tanto in altezza quanto in ampiezza,  in relazione al valore della denominazioni.  Le dimensioni, infatti, costituiscono la principale caratteristica di differenziazione per le persone minorate nella vista, che usano spesso un misuratore, o misurano con i polpastrelli la banconota ripiegata tra le dita per identificarne il valore.  Colori in forte contrasto e numerali in grassetto e di grandi dimensioni sono utili per coloro che possiedano una residua capacità visiva.  Sulle banconote possono essere anche utili delle caratteristiche tattili che dovrebbero, però, essere resistenti all’usura e possedere una ruvidezza sufficiente a permetterne un rapido riconoscimento al tatto.

Per quanto riguarda la configurazione delle monete è importante massimizzare il numero delle caratteristiche che differenziano fra loro le varie denominazioni, come, ad esempio, dimensioni, spessore, peso, forma, colore e zigrinatura dell’orlo.

Quanto maggiore sarà il numero di monete e banconote in circolazione, tanto maggiori saranno le possibilità di confusione.  Confusione che sarà aggravata dalla presenza contemporanea in circolazione di due gruppi di banconote, come avverrà nel gennaio del 2002.  Sarà, quindi, essenziale procedere rapidamente al ritiro della vecchia valuta.

Nel rapporto sulla valuta si sottolinea l’esigenza che le caratteristiche specifiche della configurazione di banconote e monete da introdursi a favore delle persone minorate nella vista  vengano incorporate sin dall’inizio e siano parte integrante del processo di progettazione della moneta, e non vengano, invece, applicate retrospettivamente e si ricorda, inoltre, che una configurazione valida per le persone minorate nella vista è valida anche per tutti gli altri cittadini.  Le caratteristiche della configurazione utili per gli ipovedenti risultano spesso utili e gradite anche per disponga pienamente della vista.

Dopo aver pubblicato le sue raccomandazioni, il Gruppo EBU responsabile per la valuta diede inizio a un dialogo con i due organismi responsabili a livello europeo della progettazione delle banconote e delle monete euro:  l’Istituto Monetario Europeo (IMI) ed il Gruppo di lavoro dei direttori delle zecche dell’UE  Il Gruppo istituì pure una rete di referenti nazionali EBU per la valuta in ciascuno degli stati membri.  Tali referenti stabilirono dei contatti con i ministeri delle finanze e le zecche dei loro paesi per presentare loro le raccomandazioni dell’EBU e condurre campagne affinché i criteri  relativi alla configurazione della valuta raccomandati venissero incorporati nelle banconote e nelle monete dell’euro.  L’EBU venne anche invitata a diventare membro del Gruppo di lavoro per l’euro del Comitato per i Consumatori del DGXXIV.[2]

Nel corso degli anni successivi, il Gruppo responsabile per la valuta dell’EBU continuò a riunirsi con regolarità per monitorare il progresso verso la moneta unica e per cercare di influenzare la configurazione della nuova valuta.  Venne sviluppato un dialogo fruttuoso con i rappresentanti dell’IMI, che ha portato all’elaborazione di banconote di una configurazione conforme a molte delle raccomandazioni dell’EBU.  Sfortunatamente, l’EBU non ha potuto approvare la configurazione finale delle monete.  Anche se esse sono significativamente migliori di quanto inizialmente proposto, l’EBU ha delle riserve sull’agevolezza dell’uso delle monete euro.  In alcuni degli stati membri l’identificazione delle monete euro sarà più difficile di quella delle monete attualmente in circolazione, mentre, invece, in buona parte degli stati membri, se non in tutti, le banconote euro rappresenteranno probabilmente un miglioramento.

La partecipazione dell’EBU al Comitato per i Consumatori del DGXXIV è stata molto produttiva e ha contribuito a sensibilizzare gli altri protagonisti del processo che porterà al passaggio all’euro alle esigenze specifiche dei cittadini con minorazione visiva.

La configurazione delle banconote e delle monete euro è stata decisa, e l’attenzione si sposta ora agli aspetti pratici della transizione, come le attività volte alla comunicazione per preparare i cittadini dell’UE.  Anche  il Gruppo responsabile per la valuta dell’EBU rivolge ora la sua attenzione a queste problematiche e il presente rapporto costituisce, appunto, il primo passo in direzione della fase successiva del processo per assistere l’adattamento all’euro di ciechi ed ipovedenti.  L’EBU intende continuare questo lavoro, con l’assistenza del DGXXI, e istituirà una nuova rete di coordinatori euro che opereranno in associazione con qualsiasi organizzazione che progetti di produrre delle comunicazioni sulla moneta unica.

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2.2       Il passaggio all’euro

I tempi dell’UME sono stati ora stabiliti e le comunicazioni verranno programmate in concomitanza allo svolgimento di questo processo.  La Fase Uno avrà inizio a nel maggio del 1998 quando il Consiglio Europeo deciderà quali paesi parteciperanno all’UME sin dall’inizio.  La Fase Due avrà inizio il primo gennaio 1999 con l’annuncio dell’introduzione dell’euro come valuta ufficiale dell’UME.  I tassi di conversione verranno fissati irreversibilmente e durante questa fase gli operatori economici potranno operare tanto in euro quanto nelle valute nazionali.  Con la Fase Tre, infine, che avrà inizio il primo gennaio 2002, il cosiddetto Giorno dell’Euro, verrà annunciata l’introduzione delle nuove banconote e monete euro.  Il periodo massimo concesso per la circolazione contemporanea di due valute sarà di sei mesi, anche se si prevede che il ritiro delle valute nazionali verrà effettuato molto rapidamente e che dovrebbe concludersi in poche settimane.

Il passaggio alla moneta unica non comporterà soltanto il cambiamento del sistema di banconote e di monete, ma anche un cambiamento generale del contesto finanziario.  Per di più, il periodo del passaggio all’euro presenterà la difficoltà addizionale della presenza di prezzi a doppia denominazione, dei tassi di conversione, e del cambiamento di prestiti, mutui ipotecari, pensioni e strumenti finanziari.  Come tutti gli altri cittadini, anche le persone minorate nella vista dovranno essere in grado di comprendere sino in fondo tutti questi cambiamenti.

È probabile che le reazioni dei cittadini che soffrono di una diminuzione della vista nei confronti dell’euro saranno svariate come quelle dei vedenti.  Alcuni di loro, specialmente quelli che viaggiano  regolarmente in Europa, saluteranno con entusiasmo l’avvento della nuova valuta, altri dimostreranno scetticismo, e altri ancora saranno confusi.  La sfida consiste nell’assicurare ai cittadini con minorazione visiva l’eguaglianza con tutti gli altri cittadini in relazione alla qualità e al livello delle informazioni ed  impedire pertanto che vengano a trovarsi in una situazione di svantaggio nel passaggio alla nuova valuta.

Ogni persona minorata nella vista possiede una sua distinta individualità e fa fronte alle difficoltà in un modo diverso.  Spesso i ciechi e gli ipovedenti hanno elaborato personalmente o sono stati addestrati ad usare metodi e sistemi specifici per organizzare la propria vita e far fronte ai compiti di tutti i giorni.  Alcuni, ad esempio, potrebbero conservare le banconote di particolari denominazioni in compartimenti separati del portafoglio e tenere sempre nello stesso posto documenti ed oggetti importanti, disponendoli costantemente in un ordine particolare.  Spesso sperimentano delle difficoltà pratiche ad adattarsi al cambiamento perché questo richiede la riorganizzazione di sistemi ben collaudati e su essi fanno affidamento. Ciò, a sua volta, può portare a sentimenti di frustrazione e ad una perdita di sicurezza.  Oltre ad una generale resistenza al cambiamento, ci potrebbero essere le difficoltà addizionali causate da una mobilità limitata, dall’incapacità di leggere materiale stampato in caratteri standard, e, nel caso, di alcuni ciechi di età avanzata, scarsa destrezza e perdita di memoria.

I cittadini con minorazione visiva sono detentori di conti bancari, proprietari di immobili e clienti delle società che forniscono elettricità, gas e servizi telefonici.  Molti sono lavoratori dipendenti, altri sono uomini/donne d’affari che e nel loro lavoro si occupano anche della contabilità.  Molti pagano le imposte, e molti, ancora, percepiscono le prestazioni della previdenza sociale.  Molti di loro percepiscono pensioni, sono titolari di polizze di assicurazione e di investimenti.  Come tutti gli altri cittadini , anche i ciechi e gli ipovedenti avranno bisogno di informazioni esaurienti, in un formato leggibile, su come questi sistemi funzioneranno con l’euro e sul valore dell’euro.

L’effettuazione di operazioni bancarie al telefono, l’uso di carte di credito e di addebito e gli acquisti su catalogo sono molto popolari fra i ciechi e gli ipovedenti perché riducono la necessità di transazioni in contanti.  Tuttavia, anche in questo caso, sarà necessario che i fornitori di questi servizi producano informazioni di buona qualità per assistere questi loro clienti a familiarizzarsi con prezzi, fatturazione e pagamenti in euro.

Durante la fase finale dell’UME, quando verranno messe in circolazione le nuove  banconote e le nuove monete, sarà importante che a ciechi e ipovedenti venga concesso molto tempo per far fronte ai cambiamenti, ed ampie opportunità per sperimentare i nuovi sistemi, come, ad esempio,  maneggiare il denaro in contanti in un ambiente sicuro.  Un gruppo di persone minorate nella vista, che ha partecipato ad una sperimentazione con campioni di euro, ha riferito che il tentativo di familiarizzarsi con la nuova moneta e di farne uso è stata un’esperienza di grande lentezza e molto frustrante.  Vennero fatti molti sbagli e l’esperienza ha sottolineato quale forte elemento di fiducia entri nelle transazioni finanziarie e quanto sia intenso il timore di essere vittime di frodi.  Che i tempi d’apprendimento delle persone minorate nella vista possano essere più lenti è un fatto di cui bisogna tenere conto e che si deve rispettare, come pure va accettata e rispettata la loro maggiore lentezza nell’esecuzione di transazioni commerciali.  La qualità dell’assistenza offerta dal personale è uno dei fattori più importanti per determinare, o meno, la possibilità di fare la spesa e di usufruire di servizi finanziari in un modo indipendente.  Quando, in un negozio, si indica verbalmente l’importo dovuto o si conta accuratamente il resto nella mano di un cieco si fanno delle operazioni  molto semplici che sono però di grande aiuto.

Le esigenze dei ciechi e degli ipovedenti in relazione alle informazioni e all’addestramento durante il periodo di transizione all’euro non devono essere considerate un lusso aggiuntivo, ma bensì parte fondamentale ed integrante delle campagne di comunicazione.  Bisognerà organizzare forme speciali di assistenza accuratamente mirate e dotate di risorse adeguate per evitare di aggravare gli svantaggi a cui devono già far fronte i ciechi.

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3.      La sfida delle comunicazioni per l’euro

3.1       Tempi e attori delle comunicazioni

Nei paesi dell’UE, politicamente impegnati all’Unione Economica e Monetaria, i piani per l’introduzione dell’euro sono già pronti e in molti di loro hanno avuto inizio le campagne di informazione.

I soggetti  ed i settori della vita economica che produrranno informazioni sull’euro sono molti.  Alla guida di questo processo saranno le pubbliche amministrazioni che assicureranno la disponibilità di informazioni di carattere generale a tutti i cittadini e che coordineranno le altre attività settoriali.  In alcuni stati membri esiste un ufficio centrale responsabile della diffusione delle informazioni governative.  In altri, ogni ministero è responsabile per la diffusione delle informazioni di interesse pubblico per le materie di sua competenza e, nel caso dell’euro, con molta probabilità si tratterà del ministero delle finanze.

Dal momento attuale al 2002, la natura delle comunicazioni è destinata a mutare nel corso del tempo, con il progredire dell’attuazione dell’UME e con l’introduzione, alla fine del processo, delle nuove banconote e delle nuove monete.  Campagne per elevare la consapevolezza generale sono già in corso ed ad esse seguiranno campagne per assistere i cittadini a familiarizzarsi con l’euro, con i prezzi in doppia denominazione ed infine con l’uso pratico di monete e banconote. Il successo dell’introduzione della moneta unica dipende in larga misura dall’efficacia delle campagne di comunicazione nel preparare tutti i cittadini alla comprensione e all’uso dell’euro.

Oltre alle pubbliche amministrazioni, molti altri operatori economici dovranno comunicare con i loro clienti per spiegare loro le proprie azioni nel periodo che precederà l’introduzione dell’euro e durante la fase del passaggio alla nuova moneta.  Banche, operatori della distribuzione al dettaglio, compagnie di assicurazioni ed altre società del settore dei servizi, società erogatrici di servizi pubblici, organizzazioni di categoria e dei consumatori stanno già programmando le loro attività in questo senso, ed esse svolgeranno un’importante funzione educativa nel passaggio all’euro.  È di cruciale  importanza che le loro comunicazioni giungano ai ciechi e agli ipovedenti.  Ogni settore ha la responsabilità di comunicare in un modo comprensibile con tutti i propri clienti, inclusi quelli che soffrano di una diminuzione della vista.

Molte società del settore del commercio considereranno le proprie iniziative nel campo della comunicazione in vista dell’euro uno strumento importante per mantenere la fiducia e la soddisfazione dei consumatori durante il difficile periodo della transizione.  Comunicazioni, studiate per essere a quanto più ampio raggio possibile, andranno a beneficio di tutti i clienti, inclusi quelli che soffrano di una diminuzione della vista.  Esse dovrebbero esser considerate un’opportunità per migliorare i rapporti con i  propri clienti e uno strumento potenziale per incrementare la propria quota di mercato.

 

Il settore della distribuzione al dettaglio, in particolare, si troverà in prima linea nel passaggio all’euro e sarà in una posizione privilegiata per svolgere un importante ruolo educativo e di supporto.  Negozi e supermercati hanno un contatto diretto e regolare con i consumatori e saranno quindi nella posizione di offrire un’attenzione e un’assistenza personale ai clienti per abituarli all’uso dell’euro e farli familiarizzare con i nuovi prezzi.  Questo tipo di assistenza pratica e personale sarà di inestimabile valore per chi soffre di una diminuzione della vista.

In breve, quanto maggiori e quanto più efficaci saranno le informazioni che il pubblico riceverà da una molteplicità di fonti, tanto meglio preparato esso sarà per l’adattamento all’euro.  Questo vale soprattutto per le persone minorate nella vista.  Le esigenze dei ciechi e degli ipovedenti dovrebbero essere considerate parte integrante delle campagne di comunicazione in tutti i settori, e dovrebbero essere prese in considerazione in tutte le fasi della programmazione di queste attività in modo che queste possano raggiungere il maggior numero possibile di cittadini.  I costi derivanti dalla fornitura, in forme accessibili, di supporto ed informazioni addizionali, dovrebbero esser sostenuti da chi fornisce le informazioni e non dagli individui o dalle organizzazioni dei ciechi.

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3.2       Comunicare con le persone minorate nella vista

I cittadini con minorazione visiva fanno uso delle stesse fonti di informazioni di tutti gli altri.  È probabile che sentano parlare dell’euro alla televisione e alla radio e che ne discutano con amici, colleghi e familiari.  La maggior parte delle persone che soffrono di una diminuzione della vista, tuttavia, non sarà in grado di leggere gran parte delle informazioni sull’euro, se stampate in caratteri standard.

Le esigenze dei ciechi e ipovedenti in relazione alle modalità della presentazione delle informazioni sono soggette ad ampie variazioni a seconda dell’individuo e del tipo di informazioni.  Molti impiegano il braille e le audiocassette, ma, sorprendentemente, un numero anche maggiore di loro legge materiali stampati.  Se la stampa è chiara ed in caratteri di dimensioni adeguate molti ciechi ed ipovedenti riescono a leggere, sia pur  lentamente, con l’aiuto di speciali ausili e con un considerevole sforzo.

La natura delle informazioni relative all’euro è tale che i ciechi e gli ipovedenti avranno bisogno di conservarne copie per poterle studiare in privato, consultarle e muoversi agevolmente avanti e indietro lungo tutta la lunghezza del testo.  Ciò vale, ad esempio, per i diagrammi di conversione, i listini prezzi in doppia denominazione e per gli estratti conto bancari.  È importante, quindi, che informazioni e strumenti, come i diagrammi di conversione, vengano progettati  e prodotti in formati alternativi in un modo che faciliti questo processo di apprendimento.

È di cruciale importanza che la disponibilità di forme speciali di assistenza e di informazioni specifiche venga pubblicizzata con efficacia.  Se non viene pubblicizzata bene i destinatari non sapranno farne richiesta.  Gli annunci pubblicitari relativi alle forme specifiche di assistenza addizionale predisposte per i ciechi dovrebbero apparire anche sulle pubblicazioni in caratteri di stampa standard, giacché i vedenti possono fungere da intermediari delle informazioni con amici e familiari delle persone con minorazione visiva.  Ogni pubblicazione dovrebbe portare all’inizio un annuncio in caratteri chiari e di grandi dimensioni, sul quale venga indicato dove sia possibile ottenere il materiale d’informazione in formati alternativi o i pacchetti speciali di materiali didattici, in modo che i lettori con minorazione visiva, non debbano far fatica a leggere il documento.  Anche le trasmissioni della radio e della televisione dovrebbero indicare con chiarezza le informazioni in formato speciale e l’assistenza addizionale disponibili e dove si possano ottenere.

Le stazioni radio locali sono un mezzo di comunicazione estremamente potente e il loro ascolto è molto diffuso tra le persone minorate nella vista.  Anche le biblioteche pubbliche, gli uffici postali e i centri delle autorità locali vengono usati da molti cittadini con minorazione visiva e possono essere usati per diffondere le informazioni o renderle disponibili mediante servizi mobili.

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3.3       Il ruolo della rete EBU come intermediaria dell’informazione

La chiave dello sviluppo di comunicazioni sull’euro che tengano conto delle esigenze delle persone con minorazione visiva consiste nell’operare in associazione con le organizzazioni che li rappresentano ed utilizzare le loro risorse e le loro competenze.  Tutti i membri della rete EBU dispongono di strutture ben sviluppate e di canali di informazione che possono essere usati efficacemente per raggiungere un gran numero di persone con minorazione visiva.  Buona parte di essi sono attivi a livello nazionale, regionale e locale, e di conseguenza si trovano in una posizione favorevole per adattare e mettere a punto campagne di comunicazione fatte sulla misura delle condizioni locali e di assicurarne, quindi, livelli più elevati di efficacia.

Le organizzazioni che rappresentano le persone con minorazione visiva fungeranno da fidate intermediarie e mediatrici di informazioni nel passaggio alla moneta unica.  Esse possono offrire competenze specifiche nella produzione e diffusione di informazioni in formati accessibili, come l’audiocassetta e il braille, e nella progettazione di comunicazioni di portata generale da affidarsi ai principali canali dell’informazione.  Possono svolgere funzioni di consulenza nel decidere quale materiale debba essere prodotto in formati alternativi, nel determinarne quantità e priorità, e nel stimolarne la richiesta.

Le organizzazioni affiliate all’EBU hanno già cominciato a sviluppare piani per informare i loro soci sul passaggio alla moneta unica.  Molte di loro dispongono di propri bollettini e riviste e intendono farne uso per raggiungere una congrua proporzione di cittadini ciechi.  Normalmente tali bollettini vengono forniti in braille, su audiocassette e stampati in caratteri di grandi dimensioni.

Molte delle organizzazioni tengono regolarmente riunioni e conferenze, che forniscono delle opportunità ideali per informare i soci, introdurre le nuove banconote e le nuove monete o per tenere delle sessioni di addestramento.  I pacchetti di materiali per l’addestramento, studiati e preparati in consultazione con l’EBU, avranno un’importante funzione in tutte le sessioni formali o informali dell’addestramento.

L’EBU ha istituito una rete di coordinatori nazionali EBU in ogni paese membro dell’UE perché operino in associazione con qualsiasi organizzazione attiva nella programmazione di comunicazioni sull’euro.  Il loro elenco completo, munito dei nominativi e dei particolari delle persone responsabili dei contatti compare sulla terza di copertina del rapporto.

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3.4       Informazioni accessibili

Le organizzazioni che programmano la produzione di comunicazioni accessibili per i ciechi e gli ipovedenti dovranno attenersi a quattro regole fondamentali:

A         Assicurarsi che i materiali stampati siano chiari e leggibili, al fine di massimizzare il numero dei lettori;

 

B         Comunicare con gli individui nel loro formato preferito, senza ritardi immotivati o addebiti aggiuntivi;

 

C         Produrre pubblicazioni di interesse prioritario, mirate ad un pubblico che includa persone con minorazione visiva, utilizzando come prassi normale mezzi di comunicazione alternativi e fornire su richiesta altre pubblicazioni senza ritardi immotivati  e senza addebiti aggiuntivi;

 

D         Pubblicizzare la disponibilità di informazioni in formati alternativi.

Tutto il materiale stampato, come depliant, bollettini, guide dei prezzi e diagrammi di conversione, dovrebbe essere reso disponibile in formati alternativi, come supporti elettronici, audiocassette, in braille o stampati in caratteri di grandi dimensioni.  Anche se si dovrebbero programmare dei tempi aggiuntivi nella fase della progettazione, la produzione di  informazioni in formati alternativi non comporta necessariamente un tempo maggiore di quello  impiegato per gli stampati in caratteri standard.  Il coordinatore nazionale EBU per l’euro potrà offrire consigli sugli aspetti tecnici e pratici della produzione di informazioni nei vari formati.  Buona parte delle organizzazioni di maggiori dimensioni sono attrezzate per la produzione di stampati in braille e per la preparazione di materiale audio.

I più importanti formati alternativi sono i seguenti:

A         Stampa in caratteri chiari e di grandi dimensioni

Per molti potrà costituire una sorpresa scoprire che le persone con minorazione visiva possano avvalersi di materiali stampati.  In realtà, una ricerca ha dimostrato che il 36 per cento dei  ciechi ed il 75 degli ipovedenti è in grado di leggere “senza difficoltà” materiali  stampati in caratteri chiari e di grandi dimensioni.  Stampare informazioni in caratteri chiari e di grandi dimensioni  è forse la singola misura più efficace per rendere più accessibili le informazioni diffuse attraverso i principali canali di comunicazione.

Si possono produrre stampati in caratteri di grandi dimensioni con buona parte dei sistemi di elaborazione dei testi, aumentando le dimensioni dei font con un incremento pressoché trascurabile dei costi  per la carta.  L’EBU classifica come grandi i caratteri con font di 14 punti e oltre (12 punti è il parametro minimo per tutti i materiali stampati).

Altri accorgimenti possono migliorare la leggibilità delle informazioni stampate per tutti i lettori:

*   Assicurarsi che ci sia un buon contrasto fra testo e sfondo, ad esempio: nero/blu su bianco/giallo;

*   Evitare forze leggere e caratteri insoliti;

*   Evitare la carta lucida o leggera;

*   Mantenere quanto più concise possibile le informazioni, usando frasi e paragrafi brevi, ed evitando di stampare testo in maiuscole;

*   Mantenere costante la spaziatura tra le parole, giustificare il testo alla sinistra e non cedere mai alla tentazione di condensare o “tirare” il testo per adattarlo alla lunghezza della riga;

*   Fornire al lettore “ausili di navigazione” come, ad esempio, sommari, titoli chiari e illustrazioni accompagnate da titoli negli spazi appropriati.

Alcune copisterie, come pure alcune tipografie, offrono la produzione in grandi caratteri.

Istruzioni esaurienti per una stampa chiara sono disponibili su richiesta presso l’EBU.

B         Audiocassette

Le audiocassette sono un mezzo di comunicazione estremamente importante per molte persone con minorazione visiva.  I libri ed i giornali parlati sono un mezzo molto popolare per mantenersi aggiornati.

L’approccio “fai-da-te” alla produzione delle audiocassette è perfettamente possibile con registratori e microfoni da tavolo, che sono disponibili ad un prezzo moderato.  Tuttavia, se le informazioni sono complesse e contengono, ad esempio, tavole e diagrammi, o qualora le quantità siano elevate, è consigliabile avvalersi dei servizi di organizzazioni  professionali che forniranno effetti sonori, indicizzazione e appositi inserti a scheda.

C         Il braille

Il braille è il sistema di comunicazione per ciechi ed ipovedenti più comunemente riconosciuto, anche se in realtà il numero di chi sa leggerlo correntemente è molto ridotto.  Per coloro che ne fanno uso, tuttavia, come, ad esempio, i sordociechi è di vitale importanza.  Esso è viene impiegato più comunemente dalle persone in età lavorativa.

Il Braille è un sistema di punti in rilievo da leggere con il tatto. In esso vengono impiegate combinazioni di sino a sei punti simboleggianti lettere dell’alfabeto e numeri.  Il braille di grado uno è basato sulla trascrizione lettera per lettera, mentre il braille di grado due è una versione “stenografica” adatta ai lettori più esperti.  Ogni lingua dispone di un diverso sistema braille; il braille, pertanto, non è un sistema universale.

Il braille viene prodotto utilizzando software speciali ed una stampante braille collegata al computer come qualsiasi altra stampante.  Quasi ogni testo scritto può essere convertito in braille, dagli estratti conto bancari ai moduli per domanda, e, mentre la corrispondenza personale può essere facilmente prodotta a casa, è consigliabile ricorrere ad agenzie professionali per produrre documenti più complessi.  I tempi di produzione si possono ridurre se chi effettua la trascrizione riceve il testo originario in dischetto.

D         Telefono

Il vantaggio della comunicazione telefonica è che può essere offerta immediatamente ed ad un costo relativamente contenuto.  Molte persone minorate nella vista considerano il telefono il mezzo più importante per ottenere informazioni.  Molte di loro, tuttavia, dispongono di bassi redditi, ed il costo delle chiamate potrebbe impedire loro di avvalersi di questo mezzo.  È pertanto consigliabile introdurre numeri verdi e numeri con addebito a tariffa urbana.  Le informazioni potranno essere registrate o trasmesse a mezzo di un telefono amico.

E         Informatica

Il progresso tecnologico ha aperto nuove porte per molti dei ciechi e degli ipovedenti.  La comunicazione tramite il computer sta diventando sempre più popolare fra chi ha accesso al computer a casa o al lavoro. Si tratta di un fenomeno destinato indubbiamente ad aumentare col crescere della familiarità col computer e con la riduzione dei costi.  L’introduzione di sintetizzatori della voce, di tastiere braille e di visualizzatori a grandi caratteri ha fatto aumentare grandemente il numero dei ciechi e degli  ipovedenti in grado di usare il computer.  Il materiale informativo può essere fornito al prezzo di un dischetto e può essere trasmesso per posta elettronica attraverso l’Internet.  Informazioni sull’euro reperibili in appositi siti Web possono essere scaricate da persone con minorazione visiva ed essere lette in braille, sui visualizzatori a grandi caratteri o in sintesi vocale sul computer.

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3.5       Iniziative per l’addestramento

Alla fase delle informazioni dovrà seguire un contatto faccia-a-faccia e l’addestramento con un effettivo contatto fisico con la nuova moneta da parte delle persone con minorazione visiva.  L’addestramento dovrà comprendere un graduale processo che le porti a familiarizzarsi con l’euro, accompagnato dal maneggio pratico della nuova moneta e dall’esperienza diretta e dalla sperimentazione dei prezzi in doppia denominazione e dei tassi di conversione.  Come nell’apprendimento delle lingue, sarà solo cominciando ad usare l’euro e ad effettuare acquisti in prezzi denominati in euro che il vero processo di comprensione avrà inizio.  Saranno  necessarie attività di acquisto simulate e la pratica di punti di vendita a prezzo doppio.  Iniziative congiunte per l’addestramento, promosse dalle organizzazioni che rappresentano le persone con minorazione visiva e da operatori del commercio al dettaglio, banche o camere di commercio locali sarebbero un modo ideale di preparare tanto le persone con minorazione visiva quanto il personale addetto alla vendite o alla cassa.

I cittadini con minorazione visiva, come tutti gli altri cittadini, dovranno acquisire il senso del valore dell’euro, imparare ad usare il tasso di conversione a sei cifre, a riconoscere l’euro in tutte le sue denominazioni,  a destreggiarsi con due valute e a far fronte ai nuovi metodi di fatturazione e di pagamento.  Il processo di addestramento delle persone con minorazione visiva dovrà utilizzare materiali e metodi di natura specialistica, prodotti in formati accessibili.  È probabile che l’addestramento sarà intensivo e che si protrarrà a lungo.  L’EBU raccomanda che l’addestramento cominci presto per dare alle persone con minorazione visiva il tempo di apprendere ad un ritmo per esse possibile e dare loro sufficienti opportunità di familiarizzarsi con la nuova moneta.

L’EBU sta pianificando un piccolo progetto per sviluppare materiali specialistici per l’addestramento ed un pacchetto di materiali autodidattici.  Il progetto individuerà le tecniche migliori per distinguere le varie denominazioni di monete e banconote, e sviluppare dei criteri guida tanto per i ciechi quanto per gli istruttori.  Un pacchetto contenente un nucleo essenziale di materiali per l’addestramento verrà quindi distribuito alle varie organizzazioni nazionali, che provvederanno a tradurlo, adattarlo ed utilizzarlo al livello di base con i ciechi e gli ipovedenti.

L’EBU intende, inoltre, elaborare direttive per la formazione degli istruttori per aiutare gli intermediari, come  gli assistenti sociali, gli insegnanti e i gruppi del  volontariato locale ad assistere le persone con minorazione visiva loro affidate o di cui sono amici nel processo di adattamento alla nuova valuta.

Il progetto verrà realizzato tra il luglio del 1998 e il dicembre del 1999.  Si spera, così, che il materiale di addestramento progettato possa essere messo in uso nei due anni che precederanno l’introduzione di monete e banconote euro.

Si dovrà anche organizzare un addestramento di natura specialistica per le  persone con minorazione visiva che devono maneggiare denaro ed occuparsi di contabilità nella prestazione della propria attività lavorativa.  Ad esempio, l’ONCE, l’organizzazione nazionale dei ciechi spagnoli, impiega migliaia di persone con minorazione visiva come venditori dei biglietti della lotteria, che maneggiano tutti denaro su di una base quotidiana.

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3.6       Associazione con altri settori

L’EBU riconosce i benefici ottenibili operando in associazione con altre organizzazioni le cui reti o il pubblico a cui sono rivolte comprendano persone con minorazione visiva o i loro amici e familiari.

A livello europeo, EurolinkAge è una rete di organizzazioni che promuovono l’adozione e la pratica di politiche positive per l’invecchiamento nell’interesse dei 120 milioni di cittadini più anziani (d’età superiore ai 50 anni) dell’Unione Europea.  L’EBU ha stabilito contatti con EurolinkAge e cercherà anche di promuovere lo sviluppo di progetti congiunti per l’euro tanto a livello nazionale, quanto a livello locale con la partecipazione delle organizzazioni dei ciechi e di quelle degli anziani.

Il piano di azione della rete EBU per l’euro prevede, inoltre, la cooperazione con altre organizzazioni di settore, come quelle che rappresentano i consumatori ed i sindacati, ed altri gruppi di interesse per uno scambio di suggerimenti ed informazioni.

A livello nazionale, buona parte delle organizzazioni affiliate all’EBU sono anche membri dei comitati di coordinamento o dei consigli nazionali delle organizzazioni che rappresentano i cittadini con disabilità. Questa partecipazione dovrebbe fornire un’ulteriore opportunità per diffondere le metodologie migliori per la gestione delle campagne d’informazione sull’euro.

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3.7       Altri suggerimenti per favorire la qualità delle comunicazioni sull’euro

Radio e televisione

La televisione e la radio sono un’importante fonte di informazioni e di intrattenimento per ciechi ed ipovedenti, come, d’altronde, per il resto della popolazione.  Le campagne pubblicitarie della televisione costituiranno un importante mezzo di comunicazione, e pertanto sarà molto importante che i  messaggi pubblicitari diffusi da radio e televisione contengano indicazioni sulla disponibilità di forme speciali di assistenza e di informazioni in formati alternativi.

Molti stati membri dispongono di programmi radiotelevisivi specificamente destinati ad un pubblico composto da persone con minorazione visiva o altre disabilità. Tali programmi costituiscono un mezzo ideale per comunicare direttamente con il pubblico a cui sono destinate le informazioni.  I programmi avranno un ruolo importante da svolgere nell’ambito campagne di informazione, fornendo non solo informazioni ma anche indicando dettagliatamente dove gli ascoltatori possano ottenere ulteriore assistenza.

Telefoni amici

Un modo molto conveniente per far giungere le informazioni alle persone minorate nella vista che abbiano difficoltà nella lettura è quello di diffonderle attraverso un apposito telefono amico.  Il numero dovrebbe essere pubblicizzato alla radio ed alla televisione e mediate depliant.  Idealmente, questo servizio dovrebbe essere integrato dalla fornitura di informazioni in braille e su audiocassette, in modo che le persone che mettono in contatto con il numero possano ricevere informazioni addizionali nel loro formato preferito.

Un buon esempio di ciò viene dato dall’Olanda, dove tutte le campagne d’informazione dispongono di un numero verde, ben conosciuto dal grande pubblico.  Chi chiama il numero può, quindi, ottenere informazioni ed assistenza supplementari in relazione al problema in questione.

Ove non sia prevista l’introduzione di un telefono amico a livello nazionale,  si dovrebbe prendere in considerazione di istituire un numero speciale riservato espressamente alle persone minorate nella vista in congiunzione con il coordinatore EBU per l’euro.

Formazione del personale

Il personale a diretto contatto con il pubblico, come gli operatori dei numeri verdi, cassieri, impiegati pubblici e rappresentanti dei servizi di assistenza ai clienti, dovranno essere addestrati per far fronte alle esigenze particolari dei cittadini che soffrano di una diminuzione della vista.  Essi dovranno dimostrare sensibilità nei confronti delle esigenze di chi si rivolge a loro e pubblicizzare attivamente la disponibilità di  informazioni ed assistenza supplementari.  Le società che stanno già programmando la formazione del personale potrebbero includere nei loro programmi la conoscenza delle esigenze dei clienti con minorazione visiva .  I coordinatori EBU per l’euro sarebbero  ben lieti di offrire la loro assistenza.

Il personale che partecipa alla programmazione, progettazione, produzione e distribuzione delle comunicazioni dovrebbe essere reso consapevole delle esigenze delle persone che soffrono di una diminuzione della vista e, ove necessario, ricevere consigli ed addestramento.

Ausili

Gli ausili per la conversione in euro, come calcolatori, prontuari dei calcoli e tabelle di conversione, possono essere adattati per facilitarne l’uso da parte delle persone che soffrano di una diminuzione della vista, dotandoli di grandi caratteri, con la sintesi vocale ed altri strumenti.  L’EBU potrà offrire la sua consulenza tecnica.

L’EBU elaborerà specifiche per misuratori di banconote e monete per le persone con minorazione visiva, perché si tratta di ausili estremamente utili per maneggiare ed organizzare il denaro.  Per questo lavoro, l’EBU cercherà di ottenere la cooperazione degli istituti di emissione.

L’invio diretto di informazioni per posta

Un approccio positivo per assicurarsi che le persone minorate nella vista ricevano le informazioni di cui abbisognano è di spedirgliele direttamente per posta.  Si potrebbe produrre un depliant in vari formati, contenente informazioni sull’euro, preparate sulla base delle esigenze specifiche dei cittadini con minorazione visiva.  Lo si potrebbe spedire a tutti i cittadini ciechi e ipovedenti usando gli elenchi degli iscritti delle varie organizzazioni e delle biblioteche.  Il depliant dovrebbe essere spedito nel formato preferito dalla persona a cui è indirizzato, se conosciuto; negli altri casi si potrebbero inviare audiocassette.

Dichiarazioni di impegno

Molte società dell’industria della distribuzione al dettaglio stanno considerando l’idea di emettere dichiarazioni per impegnarsi alla trasparenza delle informazioni e ad astenersi da un aumento dei prezzi.  Idealmente, queste dichiarazioni potrebbero contenere un impegno ad assistere i cittadini con minorazione visiva, fornendo loro informazioni in formati accessibili ed un’assistenza particolare nelle transazioni.

Punti di assistenza euro

L’allestimento di punti di assistenza dotati di un personale bene addestrato in negozi, banche e uffici postali sarebbe di gran beneficio per i cittadini con minorazione visiva, ai quali si potrebbe concedere, in questo modo, più tempo ed una maggiore assistenza.

Volontariato

Si potrebbe organizzare una rete di assistenti volontari, che potrebbero essere reclutati tra i giovani.   Essi potrebbero prestare la loro opera in coppia con persone con minorazione visiva, durante il periodo di passaggio all’euro.  I volontari potrebbero aiutarle a familiarizzarsi con l’euro a casa e poi  accompagnarle ed assisterle in visite ai negozi per un periodo di qualche mese, al fine di aumentare il senso di sicurezza dei loro assistiti.

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4.      La rete EBU per l’euro

Il presente rapporto rappresenta l’inizio di un processo inteso a facilitare la transizione all’euro per i ciechi e gli ipovedenti dell’UE.  L’EBU sta ora sviluppando i piani per l’attività futura, concentrandosi sullo sviluppo e la diffusione delle metodologie migliori per le iniziative nel campo delle informazioni.  I piani prevedono la costituzione di una rete di esperti tanto a livello dell’UE, quanto a livello nazionale che dovrà cooperare con tutte le organizzazioni che forniscano informazioni ed addestramento sull’euro, per aiutarle a comunicare efficacemente con ciechi ed ipovedenti.  Sono stati nominati coordinatori nazionali EBU per l’euro in tutti i paesi membri, inclusi quelli che non entreranno nell’UME nella prima fase.  Anche i cittadini con minorazione visiva dei paesi che per ora non entreranno nell’UME, come Danimarca, Grecia, Svezia e Regno Unito, avranno, nondimeno, bisogno di essere bene informati sull’euro.  L’elenco completo dei coordinatori EBU per l’euro viene riportato alla fine del rapporto.

A livello dell’UE, l’EBU continuerà a monitorare l’UME e a cooperare con organismi europei, come la Commissione, il Parlamento, l’IMI, il Gruppo di Lavoro dei direttori delle Zecche, ed associazioni europee.  Essa opererà come fonte di informazioni per le organizzazioni che rappresentano altri settori, fornirà addestramento, consulenze, supporto tecnico e coordinamento alla rete dei coordinatori nazionali EBU per l ‘euro.

La rete dei coordinatori nazionali EBU per l’euro fornirà consulenze per assistere qualsiasi organizzazione che abbia in programma iniziative in relazione all’euro ad adottare le forme più efficaci di comunicazione.  Essi assumeranno un ruolo di guida nello sviluppo e trasmissione di informazioni mirate e nella messa a punto di campagne di addestramento per le persone minorate nella vista, e stabiliranno contatti con le organizzazioni non governative degli anziani.

Verrà sviluppato un piccolo progetto per studiare i metodi e gli ausili per l’addestramento, ad inclusione di materiali per l’addestramento, come i pacchetti autodidattici, le audiocassette e i misuratori, e per elaborare le specifiche ed i criteri orientativi destinati ad altri produttori di materiali ed ausili per l’addestramento.  L’EBU, inoltre, esplorerà le possibilità di una cooperazione con l’industria della distribuzione al dettaglio e quella finanziaria per produrre ausili come prontuari di calcolo e calcolatori in braille o parlati.  Si esploreranno, anche, le possibilità di progetti in collaborazione coll’industria della distribuzione al dettaglio, come l’effettuazione simulata di acquisti.  Il DGXXIV ha accettato di finanziare parzialmente la parte di queste attività che verrà svolta a livello europeo.  L’EBU assisterà i suoi coordinatori nazionali a presentare domande di finanziamento per attingere dai bilanci speciali nazionali per l’euro stanziati nell’ambito del programma PRINCE[3]  Agli inizi di giugno 1998 si terrà un seminario per il lancio della rete EBU per l’euro.  Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Kate Seymour, RNIB European Campaigns Officer, 224 Great Portland Street, London W1N 6AA. Tel: +44 171 388 1266. Fax: +44 171 387 3107.

Email: kseymour@rnib.org.uk

Rete dei coordinatori EBU per l’euro

Austria, Klaus Guggenberger, c/o Tiroler Blindenverband

Postfach 878, 6023 Innsbruck, Tel:    +43 512 33 42 20, Fax:   +43 512 33 42 285

Belgio, Jean Pierre Lhoest e Adeline Valkenborg, Confédération Belge pour la Promotion des Aveugles et Malvoyants (CBPAM)/ Belgische Confederatie von Blinden en Slechtzienden (BCBS)

Postbus/B.P. 8, B 1200 Woluwe2, Tel:   +32 2 732 53 24Fax:   +32 2 732 53 24

Danimarca, Jørgen Bak, Associazione Danese dei Ciechi, Dansk Blindesamfund

Thoravej 35, 2400 København NV, Tel:    +45 38 14 88 44, Fax:   +45 38 14 88 00, Email: jb@dkblind.dk

Finlandia, Veli-Pekka Rantanen, Federazione Finlandese delle persone con minorazione visiva, Näkövammaisten Keskusliitto ry (FFVI)

Makelankatu 50, 00510 Helsinki, Tel:    +358 9 39 60 41, Fax:   +358 9 39 60 44 48, Email: vp.rantanen@kt.nkl.fi 

Francia, Jacques Putinier, Association Valentin Haüy pour le bien des Aveugles

5 rue Duroc, 75343 Paris Cedex 07, Tel:    +33 1 44 49 27 27, Fax:   +33 1 44 49 27 10, Email: AVH@world-net.sct.fr

Germania, Hans Kaltwasser, Federazione Tedesca dei Ciechi, Deutscher Blindenverband

Bismarckallee 30, 53173 Bonn, Tel:    + 49 228 95 58 20, Fax:   + 49 228 35 77 19

Grecia, Katerina Poulea, Associazione Panellenica dei Ciechi, Panhellenic Association of the Blind

31 Veranzerou Str., 10432 Atene, Tel:    +30 1 52 45 001, Fax:   +30 1 52 22 112

Irlanda, Desmond Kenny, Consiglio Nazionale per i Ciechi d’Irlanda, National Council for the Blind of Ireland

PV Doyle House, 45 Whitworth Road, IR Dublin 9, Tel:    +353 1830 70 33, Fax:   +353 1830 77 87

Italia, Stefan von Prondzinski, Unione Italiana Ciechi

Via Borgognone 38, 00187 Roma, Tel:    +39 6 699 88 374, Fax:   +39 6 699 88 328, Email: irifor@uiciechi.it

Lussemburgo, Mike Wilmes, Association des Aveugles du Luxembourg

47 Rue de Luxembourg, L–7540 Berschbach/Mersch, Tel:    +352 32 90 311, Fax:   +352 32 91 81, Email: Roger.Hoffmann@handetel.lu

Paesi Bassi, Inge Tacke, Ufficio Nazionale DUBPS, Samenwerekende Belangenorganisaties van Blinden en Slechtzienden (SBBS)

Postbus 2344, 3500 GH Utrecht, Tel:    +31 30 293 11 41, Fax:   +31 30 293 25 44, Email: bureau@nvbs.nl 

Portogallo, Claudia Maria Cunha Cardoso, Associaçáo dos Cegos e Ambliopes de Portugal (ACAPO), Direcçáo Nacional

Rua de Sao José 86 1, 1100 Lisboa, Tel:    +351 1 342 20 01, Fax:   +351 1 342 85 18

Regno Unito, Fazilet Hadi, Istituto Reale Nazionale per i Ciechi, Royal National Institute for the Blind (RNIB)

224 Great Portland Street, London W1N 6AA, Tel:    +44 171 388 1266, Fax:   +44 171 387 3107, Email: fhadi@rnib.org.uk

Spagna, Hilario Alonso Saez Bravo, Organización Nacional de Ciegos Españoles (ONCE)

C/ Prado 24, E 28014 Madrid, Tel:    +34 91 589 32 71, Fax:   +34 91 429 97 54

Svezia, Erik Staaf, Istituto Reale Nazionale per i Ciechi, Synskadades Riksförbund (SRF)

S-122 88 Enskede, Tel:    +46 8 39 90 00, Fax:   + 46 8 39 93 22, Email: erst@srf.iris.se

Grupo di esperti per l’Euro

Segretariato

Kate Seymour, Royal National Institute for the Blind (RNIB)

224 Great Portland Streeet, London W1N 6AA

Tel:    +44 171 391 2009

Fax:   +44 171 387 3107

Email: kseymour@rnib.org.uk

Segretariato EBU

Mokrane Boussaid

58 avenue Bosquet. 75007 Paris, Francia

Tel:    +33 1 47 05 38 20

Fax:   +33 1 47 05 38 21

Email: 100616.1023@compuserve.com

Ufficio EBU per le informazioni di Bruxelles

24 avenue des Arts/ bte 21, B 1000 Bruxelles, Belgio

Tel:    +32 2 280 3328

Fax:   +32 2 280 4988

Altri indirizzi utili

Forum Europeo sulla Disabilità

Square Ambiorix 32, Bte 2/a, B 1000 Bruxelles, Belgio

Tel:    +32 2 282 4600

Fax:   +32 2 282 4609

Email: info@edf.arc.be

Rete  Europea Sordociechi

Lex Grandia, Prinsessegade 28, DK 9400 Noerresundby, Danimarca

Tel:    +45 98 19 20 99

Fax:   +45 98 19 20 57

Email: lex.grandia@tp44.frukt.org

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[1] DGV è il Direttorato Generale della Commissione Europea, responsabile, fra l’altro, degli Affari Sociali.

[2] DGXXIV è il Direttorato Generale della Commissione Europea responsabile per le politiche a tutela del consumatore.  Il Comitato per le questioni relative al consumatore è un organismo di informazione e consultazione istituito per condurre un dialogo con le organizzazioni dei consumatori.

[3] PRINCE è il Programma di informazioni per i cittadini europei.  Rientra nel suo ambito anche la strategia per le informazioni sull’euro.  Sono disponibili finanziamenti per iniziative volte all’informazione nella maggioranza di stati membri dove è stata concordata una convenzione tripartita tra lo stato membro, la Commisione Europea ed il Parlamento Europeo.