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Resoconto della manifestazione di protesta a Venezia
15/12/2010

Martedì 14 dicembre un gruppo di soci con i loro accompagnatori si è unito alla manifestazione promossa dal Consiglio Regionale Veneto dell'UICI. Obiettivo: far conoscere alla cittadinanza i motivi che ci spingono a chiedere il ripristino del contributo regionale alle associazioni storiche. Una delegazione, composta da una ventina di persone tra le quali il Presidente Regionale Dott. Mario Girardi, il membro della Direzione Nazionale Luigi Gelmini e i presidenti provinciali di Rovigo, Treviso e Vicenza, è entrata a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale, per incontrare l'assessore Remo Sernagiotto, il quale ci aveva fissato un appuntamento per le ore 11. Della delegazione facevano parte anche rappresentanti dell'ENS e dell'ANMIC. Nel frattempo dal piazzale antistante la stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia un corteo composto da circa 500 persone (molte di più del previsto), giunte non solo dal Veneto, ma anche dalle regioni vicine, iniziava la sua marcia verso Palazzo Balbi. Per motivi di sicurezza il corteo, regolarmente autorizzato dalla Questura, veniva bloccato a 500 metri dal palazzo della giunta.
Poiché alle 12 nessuno si era fatto vivo, i nostri rappresentanti hanno espresso le loro rimostranze alla segretaria dell'assessore, la quale ha sostenuto che l'incontro non è avvenuto a causa di un disguido degli addetti alla portineria. La tensione è salita. Per circa venti minuti la delegazione ha occupato la sala antistante la giunta, all'interno della quale era in svolgimento la seduta che teneva impegnato l'assessore. Successivamente gli addetti della sicurezza hanno costretto i nostri rappresentanti a tornare al piano terra. Di qui sono stati invitati a recarsi in una sala al terzo piano.
Finalmente alle ore 13,30 la delegazione è stata ricevuta dall'assessore Sernagiotto, il quale ha ascoltato le nostre ragioni, non senza qualche sottolineatura polemica, quindi ha ribadito la sua intenzione di azzerare il fondo per il finanziamento delle associazioni storiche, abrogando de facto la legge rergionale n. 22 del 1989.
Inutile dire che ce ne siamo tornati a casa con profonda delusione. E' brutto doversi relazionare con persone che non conoscono la materia, se non per sentito dire, e che pensano di avere in tasca la ricetta giusta e di non dover ascoltare i consigli di chi da sempre si occupa di disabilità. Sernagiotto ad esempio è convinto che gli enti pubblici (ULSS, INPS, INPDAP, Agenzia delle Entrate, ecc.) possano offrire gli stessi servizi che diamo noi, ma si sbaglia di grosso, se è vero che lo stesso INPS in occasione delle verifiche di controllo ha chiesto la nostra collaborazione per smaltire il gran numero di pratiche ed evitare molte visite inutili. La cosa ancor più brutta è che queste idee sono corroborate da certi disabili, che non rappresentano nessuno se non se stessi, poiché sono in conflitto permanente con le associazioni storiche, non perdono occasione per gettare fango sulle nostre iniziative.
Lunedì prossimo la FAND (Federazione delle Associazioni Nazionali dei Disabili) sarà ricevuta in audizione dalla quinta commissione dell'Assemblea regionale. Speriamo che da questo incontro possano nascere migliori prospettive per la nostra associazione.

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