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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 

Uic alla Marcia della Pace per riaffermare la parità di opportunità e diritti

Da SuperAbile del 22/09/2011

L'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti annuncia in conferenza stampa venerdì 23 settembre la partecipazione alla marcia Perugia-Assisi. Un'occasione per richiamare l'attenzione sulle problematiche che riguardano il mondo della disabilità sui temi del lavoro, dell'istruzione e dell'informazione

ROMA - "Piena integrazione ed assoluta parità di opportunità e diritti in tutti i campi della società". È questo lo slogan con cui l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti parteciperà alla marcia della Pace Perugia-Assisi. Venerdì 23 settembre in conferenza stampa presso la sede romana, l'Unione presenterà ufficialmente la propria adesione alla marcia per richiamare l'attenzione sulle problematiche che riguardano il mondo della disabilità sui temi del lavoro, dell'istruzione e dell'informazione. "La manovra del Governo - scrive Tommaso Daniele, presidente nazionale dell'Unione - penalizza fortemente la disabilità con i tagli lineari al Fondo sociale, alla non autosufficienza, al budget per il Servizio Civile Volontario, al Fondo per l'occupazione dei disabili, etc., ma il Disegno di legge 4566 "Norme per la riqualificazione e il riordino della spesa in materia sociale", contiene principi che, se attuati, farebbero tornare il mondo della disabilità al Medioevo con il rischio dell'emarginazione e dell'esclusione sociale. In particolare -prosegue Daniele -, si tende ad azzerare l'indennità di accompagnamento, erogata dallo Stato al titolo della minorazione, per metterla a carico delle Regioni che la erogherebbero non tanto in base ai bisogni della persona disabile quanto alle disponibilità economiche, con il risultato che avremmo indennità di accompagnamento diverse da Regione a Regione: più alte nelle Regioni ricche, più basse in quelle povere."
Preoccupa, spiega Daniele, anche il futuro della scuola. Per tale ragione, aggiunge, "l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti presenterà un progetto in collaborazione con altri enti che si occupano di minorati della vista per l'autonomia dei ragazzi ciechi ed ipovedenti nella scuola. Nella scuola speciale, che pure aveva il limite dell'emarginazione, gli alunni minorati della vista avevano la possibilità di giocare fra di loro, di praticare l'educazione fisica, di ricevere l'educazione all'autonomia personale, alla mobilità, alla manipolazione delle materie prime, al disegno e all'uso di altri materiali didattici speciali funzionali all'indipendenza. Con l'avvento dell'integrazione scolastica queste forme di interventi specialistici sono venute meno, con grave pregiudizio della formazione integrale".
Altro tema importante che verrà affrontato è quello del lavoro. "Il problema è l'emorragia - afferma Paolo Colombo responsabile della commissione lavoro dell'Unione -, e la mancanza di turnover. Le vecchie professioni sono al tramonto, le nuove non decollano. Emorragia significa il 34 per cento di posti di lavoro ex legge 68/99 persi negli ultimi due anni mentre i posti da legge 113 tengono un po' meglio di quelli con legge 68, ma di poco - specifica Colombo -. Mancanza di turnover significa che, tanto per citare il caso di punta, i posti da centralinisti stanno chiudendo, vuoi per l'evolvere della tecnologia VoIP, vuoi per malcelate politiche aziendali, e le figure previste dal Decreto Salvi del 2000 come equipollenti, stanno ancora al palo".
(22 settembre 2011)

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