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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 

Ciechi in piazza contro i tagli all'indennità di accompagnamento

Da Quotidiano di informazione indipendente Online del 25/10/2011

Ciechi in piazza contro i tagli all'indennità di accompagnamento
Ciechi e ipovedenti scendono in piazza davanti al Senato per protestare contro "l'attacco all'indennità di accompagnamento previsto dalla riforma sull'assistenza, in discussione alla Camera dei Deputati" e la legge di stabilità che "ha azzerato o ridotto drasticamente i contributi destinati all'Unione Italiana dei Ciechi". Il contributo compensativo previsto dalla legge 24 del 1996, spiegano dall'Uic, è ridotto a 65.000 euro dagli originali due milioni di euro, mentre il contributo previsto dalla legge 379 del 1993 è stato portato a 291.000 euro dagli originali due milioni di euro. Questo significa, sottolinea l'Uic, cancellazione dei servizi erogati e licenziamento di almeno 50 unità di personale, con la conseguenza di far tornare i ciechi e gli ipovedenti, un universo di circa due milioni di persone, indietro di almeno 50 anni. "Mi rifiuto di pensare - afferma il presidente nazionale dell'Unione, Tommaso Daniele - che il ministro Maroni, titolare del Ministero che ha operato i tagli, sia a conoscenza di un provvedimento così iniquo; spero, invece, che si tratti di una svista di un funzionario ignaro delle finalità delle leggi 24/1996 e 379/1993. Se così non fosse, dovrei pentirmi di aver creduto per anni nella giustizia sociale, nella solidarietà, nel bene comune, nel valore delle istituzioni e ammettere quello che comunemente si dice, cioè che la classe politica opera solo in funzione del tornaconto del proprio elettorato". "I ciechi e gli ipovedenti - continua Daniele - sono consapevoli della gravità della crisi che attraversa il nostro Paese, ma non sono disposti a pagare due volte: un volta come cittadini, un'altra come disabili. Infatti, non appena appresa la notizia, mi hanno tempestato di telefonate invitandomi a mobilitare la categoria per far sentire forte la loro indignazione. Nonostante i mie dubbi circa l'opportunità di scendere in piazza in un momento così critico del nostro Paese, alcuni centinaia di essi hanno disobbedito e oggi sono in piazza per ottenere che un provvedimento così iniquo sia cancellato. È chiaro che se questo non dovesse avvenire, la lotta si farà più dura e i due milioni di ciechi ed ipovedenti scenderanno in piazza tutti insieme per gridare "vergogna!".

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