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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 

Azzerati i contributi per i servizi: la protesta in piazza

Da Redattore Sociale del 25/10/2011

Azzerati i contributi per i servizi: la protesta in piazza di ciechi e ipovedenti

Il ministero dell'Interno tagli i fondi. La protesta dell'Uic: "In centinaia sono scesi in piazza". Il presidente Daniele: "Spero in una svista, ma siamo pronti alla dura lotta. Altrimenti si torna indietro di 50 anni"
ROMA. Il ministero dell'Interno azzera di fatto i contributi previsti per l'erogazione di servizi destinati alle persone cieche e ipovedenti e in tutta Italia oltre cento associati all'Unione italiana ciechi - peraltro "disobbedendo" al loro presidente che aveva mostrato cautela circa una manifestazione di piazza - fanno sentire la loro voce di protesta scendendo in strada. Succede oggi in seguito al sostanziale azzeramento dei contributi previsti dalla legge 24/1996 e dalla legge 379/1993 finalizzati all'erogazione di servizi per i ciechi e gli ipovedenti, norma inserita nel ddl 2968 all'art. 4, commi 17 e 18 in discussione alla Camera dei deputati. Il taglio ai fondi, fa sapere l'Uic - significherà la cancellazione dei servizi erogati, con "la conseguenza di far tornare i ciechi e gli ipovedenti, un universo di circa due milioni di persone, indietro di almeno 50 anni". Il provvedimento riguarda anche le 50 persone che lavorano alla realizzazione dei servizi: tutte sono ora a rischio licenziamento.
"Mi rifiuto di pensare - afferma il presidente nazionale Tommaso Daniele - che il ministro Maroni, titolare del ministero che ha operato i tagli, sia a conoscenza di un provvedimento così iniquo: spero, invece, che si tratti di una svista di un funzionario ignaro delle finalità delle leggi 24/1996 e 379/1993". "Se così non fosse - prosegue Daniele - dovrei pentirmi di aver creduto per anni nella giustizia sociale, nella solidarietà, nel bene comune, nel valore delle istituzioni e ammettere quello che comunemente si dice che la classe politica opera solo in funzione del tornaconto del proprio elettorato". "I ciechi e gli ipovedenti - continua il presidente dell'associazione - sono consapevoli della gravità della crisi che attraversa il nostro paese, ma non sono disposti a pagare due volte: una volta come cittadini, un'altra come disabili. Infatti, essi, non appena appresa la notizia, mi hanno tempestato di telefonate invitandomi a mobilitare la categoria per far sentire forte la loro indignazione. Nonostante i miei dubbi circa l'opportunità di scendere in piazza in un momento così critico del nostro paese, alcune centinaia di essi hanno disobbedito e oggi sono in piazza per ottenere che un provvedimento così iniquo sia cancellato". "E' chiaro - conclude Daniele - che se questo non dovesse avvenire, la lotta si farà più dura e i due milioni di ciechi ed ipovedenti scenderanno in piazza tutti insieme per gridare: Vergogna! Vergogna!".

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