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Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS APS
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Sassari NEWS Sassari 29 ottobre 2019 Articolo de «La Nuova Sardegna» di Martedì 29
Ottobre 2019 La «Luce» degli Apollo Beat per i non vedenti Successo a Sassari per l’iniziativa della band che
il 9 novembre suonerà sul palco del Teatro Verdi Di Giovanni Dessole. Sassari. Una grande sala buia al primo piano di un
palazzo in centro città. Circa 50 persone invitate chiamate ad ascoltare, a
vivere un’esperienza. A stabilire un contatto sono la band musicale Apollo
Beat e i soci dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sede di Sassari. Un
proiettore, un maxi schermo e il videoclip tratto dalla canzone «Luce». E poi
il buio, persistente. Concetti, vissuti, mondi e sensi che si fondono in
un’idea diventata un evento che è andato in scena ieri mattina a Sassari.
Evento riuscito, perché intenso. Spiazzante. Capace realmente di toccare le
corde del sentimento. Efficace sviluppo di una buona idea di base. L’idea,
appunto. Venerdì 18 ottobre è uscito «Sfera», nuovo disco della band
sassarese Apollo Beat che il prossimo 9 novembre alle 21 salirà sul palco del
teatro Verdi per presentare in anteprima un atteso, nuovo e impegnativo
spettacolo - con un’apertura d’eccezione - organizzato da Apollo Beat,
cooperativa Le Ragazze Terribili e Associazione Bulls and Buffaloes.
«Luce», quarta traccia dell’album, è l’anello di congiunzione fra tutti gli
elementi sopra citati: un ponte fra due mondi, quelli della luce e del buio,
del vedere e del non vedere, solo apparentemente opposti e invece certamente
vicini, comunicanti a tratti. Nel brano, il cantato e la parte strumentale in
un crescendo che a momenti assumono toni di liberazione. Che sa di speranza.
Riuscire ad andare oltre il buio. Sfruttare la musica, il suono, come terra
di incontro e di contatto fra chi vede e chi non vede. Dare voce alla luce
che pervade chi, senza luce, vive la sua quotidianità. La sua esistenza. Far
raccontare, non necessariamente a parole, ciò che la luce rappresenta per chi
non la vede più o non l’ha mai vista. L’idea di Giuseppe Bulla e co. prende
forma di incontro. Gli Apollo Beat incontrano il presidente dell’Unione
Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari, Franco Santoro. La realizzazione del
video della canzone è punto di vista che mette d’accordo le parti, lontano
dalla banalità smielata e dal politically correct,
opportunità reale per mostrare, per dimostrare, per illuminare il buio e dare
un nome alle cose, per raccontare sfumature impossibili da cogliere per chi
vede. Per aprire le porte di un mondo senza luce a chi vede, e stabilire
sinergie importanti. Ieri negli spazi, al buio, della sede dell’Unione in via
Quarto, l’oscurità è stata illuminata d’una luce abbagliante. Si entra a
gruppi di dieci, guidati da un non vedente: mani poggiate sulla spalla di chi
si ha di fronte, fiducia nell’altro. Ognuno raggiunge il suo posto, sono le
voci a parlare mentre i volti sono immersi nell’oscurità. Raccontano la
storia dell’incontro Santoro e Bulla. Parlano alla platea di un video nato e
poi cresciuto da solo. Protagonisti del video sono proprio Giuseppe Bulla,
Franco Santoro e Sara Cocciu. >> Cagliari 02 ottobre 2019 Qui a Cagliari il Presidente territoriale
dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Provincia di Sassari Francesco
Santoro mi ha appena consegnato una Costituzione in codice Braille. Sono
onorato di aver ricevuto questo prezioso dono. Gli ho promesso che da domani
questo testo sarà custodito nella biblioteca di Palazzo Chigi. I valori della Costituzione sono patrimonio di tutti
i cittadini e devono essere accessibili a chiunque. E questo Governo farà il
possibile affinché le barriere, materiali e culturali, che ogni giorno
ostacolano la vita di migliaia di persone con disabilità vengano al più
presto eliminate. https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/photos/a.385574775257827/724100874738547/?type=3&theater >> Olbia 06 ottobre 2018 Olbia, città accessibile per i ciechi: ecco i
prossimi obiettivi Olbia, 06 ottobre 2018 - Si parla tanto di
«Inclusività» o, per meglio dire, di accessibilità e Olbia deve certamente
fare ancora tanto su questa tematica: lo sanno bene tutte le associazioni che
si occupano di disabilità e che cercano di collaborare con il Comune per
risolvere piccoli e grandi problemi. Ieri mattina, nell’aula consiliare di Poltu Quadu, si è fatto qualche
importante passo in avanti per l’accessibilità della città in favore delle
persone cieche e ipovedenti. Questo grazie alla collaborazione che si sta
instaurando tra il Comune di Olbia e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
guidata, nella Provincia di Sassari, dal presidente Francesco Santoro. Alla riunione, fortemente operativa, hanno
partecipato i membri dell’associazione e una fitta rappresentanza del governo
cittadino a cominciare dal sindaco Settimo Nizzi,
il vice sindaco Angelo Cocciu, dall’assessora alle
Politiche Sociali Simonetta Lai, dal presidente del Consiglio comunale
Giampiero Mura; senza dimenticare i consiglieri comunali Antonietta Cossu e
Valerio Spano, più il presidente dell’Aspo Massimo Putzu. La riunione di ieri è servita per mettere alcuni
punti fermi e decidere su cosa lavorare. La prima criticità che verrà
affrontata riguarda i mezzi pubblici, per i quali l’associazione chiede delle
implementazioni tecnologiche ma anche un po’ più di umanità da parte degli
operatori. A parlare di questo argomento è stata Amelia De
Carlo, rappresentante zonale dell’Unione. “Per muoverci nella quotidianità,
abbiamo bisogno di cose valide. Se vogliamo prendere il bus non sappiamo il
numero, le fermate, gli orari, non sappiamo nulla. Fintanto che non si
mettono le sintesi vocali, sarebbe bello che ci si venisse incontro
umanamente. A volte ci sentiamo un peso e a disagio, ma vogliamo vivere come
tutti gli altri, ha spiegato Amelia De Carlo. Su questo punto ha risposto il presidente dell’Aspo,
Massimo Putzu. «Nelle settimane passate abbiamo avuto diverse interlocuzioni
con voi su questi problemi - ha detto il presidente Putzu -. Al di là dei
vincoli che ci sono e che dobbiamo far rispettare, a me dispiace - e lo dico
con rammarico - se ci sono stati piccoli esempi di persone non hanno
dimostrato sensibilità. Per essere concreti, voglio cogliere questa occasione
per portare a casa un risultato. Venite nella nostra sede per incontrare le
rappresentanze dei nostri lavoratori, bisogna sensibilizzare le persone.
Fissiamo un incontro pratico. Detto, fatto: il presidente dell’Unione ciechi
Santoro ha immediatamente accettato l’invito e presto nella sede Aspo si
svolgerà una riunione operativa ad hoc con i dipendenti e le rappresentanze
sindacali. L’obiettivo è permettere ai ciechi e agli ipovedenti olbiesi, che
certamente non possono guidare, di muoversi in città usufruendo del trasporto
pubblico. Le idee sulle quali lavorare, però, sono tante.
L’associazione ha infatti a disposizione una stamperia braille che può essere
utilizzata per fornire agli studenti olbiesi che ne avessero bisogno i libri
scolastici in braille. Una necessità importantissima per permettere ai
bambini e ai ragazzi ciechi di accedere alla cultura esattamente come tutti
gli altri. Non a caso, l’Unione ha donato al Comune di Olbia la
Costituzione stampata in braille a Sassari e donata anche alla Presidenza
della Repubblica. “Il braille parifica, non significa includere.
Questa città oggi sta dimostrando di essersi messa all’ascolto. Voi state
dando a noi un dono grande, quello della solidarietà e su questo costruiremo
il nostro rapporto”, ha detto il presidente Santoro. “La volta scorsa ci avete indicato un percorso da
fare per le cose necessarie, quelle normali che tutti dovremmo poter fare -
ha detto poi Simonetta Lai -. Ho informato l’amministrazione e so che stanno
cercando di risolvere alcune problematiche legate all’accessibilità. Abbiamo
comprato un dattilo braille per un bambino olbiese recentemente e ci hanno
detto che non esiste sostegno per i testi scolastici. Cercherò di aiutarvi
nel pubblico e nel privato, la vicinanza è necessaria” . Grande operatività e unità di intenti anche da parte
del sindaco Nizzi, il quale ha ribadito l’assoluto
desiderio di collaborare con l’associazione. “Dobbiamo essere orgogliosi di
avere tra le mani un documento fondamentale come questo - ha spiegato il
sindaco di Olbia -. Vorremmo essere utili, per quanto possibile cerchiamo
essere vicini alle persone con disabilità. Forse dovremmo fare molto di più,
ma per farlo è necessario che ci sia dialogo continuo tra il Comune e voi. Le
necessità sono tante, far fronte a tutte è molto difficile. Esigenze
crescenti, persone e fondi sempre in diminuzione. Bisogna fare un elenco e
discutere le priorità con voi, per iniziare a dare qualcosa in più”. Il presidente Santoro ha apprezzato la voglia di
collaborare del Comune di Olbia: “Ciò che sta avvenendo qui a Olbia non
avviene in tutte le città della Sardegna, vi siete posti in ascolto. Noi
siamo qua per dare a voi il nostro segnale di amore, noi siamo qua per
cogliere il vostro segnale di ascolto. Il resto viene da solo”. |