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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 

Santa pazienza!

UICI Ravenna 17/03/2012 uicra@uiciechi.it

Santa pazienza !……
Siamo stati a visitare la mostra dei pavimenti di mosaico presso la chiesa di San Niccolò, in via Rondinelli a Ravenna, trasformata in museo. E’ il pomeriggio di sabato 10 marzo, siamo un gruppo di ciechi dell’ UIC locale con relativi accompagnatori , il nostro Cicerone è Paolo, un archeologo, .
Ci sono parti di pavimenti a mosaico originali di epoca romana, ma la maggior parte sono delle riproduzioni eseguite da tecnici locali o studenti delle scuole d’arte o di mosaico ravennati,qui in città infatti, come è noto, vi sono scuole di mosaico e una grande e antica tradizione. Paolo ci spiega che i primi mosaici furono realizzati con pietre di fiume: disegno fatto con pietre più chiare su fondo di pietre più scure. Le tessere dei mosaici dei pavimenti sono posate su una base di malta,. In epoca successiva alle pietre furono sostituite le tessere perché consentono di disegnare delle figure meglio definite. Le tessere vengono incollate una per volta avendo ccura di accoppiare i colori. Nei mosaici da parete, per dare un effetto simile al reale, si usano varie tonalità dello stesso colore una accanto all’altra o si posano le tessere con altezze differenti. Se si tratta di un mosaico da pavimento le tessere devono essere più robuste, nei mosaici da parete le tessere sono più sottili . Vi sono delle tecniche che consentono di realizzare dei disegni con sottili lamine d’oro su pareti e volte. Le tessere vengono tagliate ora come un tempo su una “tagliola”, che si potrebbe definire una sorta di piccolo incudine, con una “martellina”. Sono tagliate a mano una ad una, incollate e posizionate singolarmente , si fissano sui materiali di supporto, su disegni che vengono eseguiti in precedenza, che prendono il nome di :”stige”. Le tessere dei mosaici su parete e volta devono avere anche la giusta inclinazione per riflettere nel modo più adeguato i raggi del sole. Ascolto con grande interesse tutte queste cose durante la visita e tocco con emozione la superficie dei mosaici descritti da Paolo. Mi viene da pensare a quanta perizia, quanta preparazione, quante conoscenze e … quanta pazienza c’è dietro questa tecnica che è anche una straordinaria forma di arte, e a quanto sarebbe opportuno nel nostro paese curare e valorizzare di più e meglio il nostro patrimonio storico e artistico.

Riccardo Satriano


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