Shiatsu per non vedenti

Il corso professionale di shiatsu rivolto a non vedenti è una novità, che scaturisce dalla collaborazione tra la sezione modenese dell’Unione Italiana Ciechi e la sede locale dell’Istituto di Ricerche e Terapie Energetiche di Milano (IRTE), con il patrocinio della Provincia di Modena, quale progetto di formazione permanente. La finalità è quella di offrire uno sbocco professionale alternativo a quelli in qualche modo obbligati per i portatori di questo handicap (centralinista o terapista della riabilitazione), considerando la diffusione e la sempre maggior richiesta da parte del pubblico di questa tecnica di massaggio orientale.

 

Lo shiatsu è una tecnica manuale che può essere definita senza pretenziosità un’arte autonoma rivolta alla salute dell’individuo. Si fonda su un insieme di modelli culturali appartenenti alla tradizione cinese e giapponese, e proprio in Giappone ha sviluppato i principi operativi su cui si fonda. Dal paese del Sol Levante si è poi affermato prepotentemente nel mondo, Italia inclusa, a partire dagli anni ’70.

La tecnica, tramite precise modalità operative, agisce sul corpo del ricevente mediante pressioni perpendicolari, mantenute e costanti, portate con la mano, il gomito e il ginocchio ed esercitate dal peso corporeo dell’operatore, invece che dalla semplice forza muscolare (come avviene nella normale massoterapia). La pressione è agita sulla rete di meridiani, aree e punti che costituiscono la struttura energetica dell’essere umano. Questa concezione dell’essere umano come “struttura energetica” è codificato dalle tradizioni estremo-orientali, da cui lo shiatsu nasce e si sviluppa, tuttavia nell’insegnamento della tecnica l’aspetto culturale viene affiancato da nozioni approfondite di anatomia e fisiologia umana oltre che dalle modalità squisitamente operative.

 

Il percorso previsto per i non vedenti è del tutto analogo a quello dei corsi rivolti al pubblico dei vedenti: un triennio di 450 ore complessive, organizzato su incontri mensili fine settimanali, al termine del quale gli allievi potranno accedere, previo superamento di un esame, all’iscrizione all’albo professionale privato degli operatori della Federazione Italiana di Shiatsu (FIS). La FIS opera da oltre un decennio per la tutela e la valorizzazione, sotto il profilo tecnico e deontologico della professionalità degli operatori shiatsu, con l’obiettivo primario del riconoscimento istituzionale della figura professionale.

 

Le premesse insomma sono allettanti e le prospettive per un probabile inserimento nel mondo del lavoro tutt’altro che aleatorie. Ci si augura quindi che sulla scia dell’iniziativa modenese anche altre sezioni locali dell’Unione Italiana Ciechi seguano l’esempio offrendo ai propri associati una possibilità ulteriore di autonomia professionale e di arricchimento personale!