Prot.581/11
AI SOCI DELL’UNIONE ITALIANA CIECHI
SEZIONE PROVINCIALE DI MODENA
E p.c. Prof. Tommaso Daniele
Presidente Nazionale Unione Italiana Ciechi
Sig. Luigi Ballardini
Presidente Regionale Unione Italiana Ciechi
Dott. Salvatore Romano
LETTERA APERTA AI SOCI DEL PRESIDENTE DELL’U.I.C. SEZIONE PROVINCIALE DI MODENA.
Carissimi, dopo pochi giorni dall’ultima convocazione, riprendo carta e penna per esprimervi tutta la mia amarezza. Il motivo del mio sentimento è l’indifferenza riservata dalla maggior parte di voi all’assemblea straordinaria dei soci convocata a Fanano per il prossimo 24 giugno.
Ritenevo, forse ingenuamente, che i soci nutrissero per l’Unione l’affetto che senza dubbio merita, o che per lo meno le dedicassero maggiore attenzione. E’ tanto più cocente la mia delusione, perché arriva in un periodo dedicato dal consiglio della sezione all’avvicinamento agli iscritti.
A parte le considerazioni personali, penso che sia chiaro l’interesse di questa occasione per tutta la nostra categoria. Mai in ottanta anni di vita l’Unione Italiana dei Ciechi aveva sentito la necessità di un incontro eccezionale con i non vedenti: questo dato rende meglio di ogni altro il senso della straordinarietà degli argomenti che affronteremo. Pensate anche alla diffusione data alla convocazione e alla lettera aperta del nostro Presidente Nazionale: senza risparmio di energie né di denaro, ve le abbiamo inviate in nero, in braille, registrate su audio-cassetta; vi stiamo contattando telefonicamente uno ad uno. Ci accolleremo tutte le spese di partecipazione. Nonostante tutto, pur non volendo generalizzare indiscriminatamente, avverto un’atmosfera di chiusura al contatto con l’associazione e con coloro i quali vivono la nostra stessa condizione.
Con questo non intendo chiamarmi fuori, anzi: il consiglio sente tanto più forte l’urgenza di correggere le proprie mancanze comunque involontarie, di fare sempre nuovi passi avanti. E’ però inevitabile che allo stesso modo ogni iscritto, con un doveroso esame di coscienza, si faccia carico delle proprie responsabilità.
Capisco benissimo le difficoltà di coloro i quali non possono rispondere all’appello per motivi seri di salute, di età, ecc. Gli altri considerino ancora una volta che ignorando la chiamata dell’U.I.C., rendono più vulnerabili i nostri diritti.
L’assemblea straordinaria sarà dunque il termometro della prontezza dei ciechi alla mobilitazione in difesa di ciò che li tocca più da vicino. Persa questa occasione, potrebbero non presentarsene altre.
Nella speranza che il mio richiamo non resti lettera morta, vi rinnovo i più cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
PIERGIORGIO NIZZOLI