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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Testo del Verbale

Data: 01/03/2011

Commissione nazionale per la pensionistica e i servizi sociali


Il giorno 1.3.2011, in modalità on-line a mezzo del programma Skype, come da convocazione prot. n. 3173/2011, si è insediata la nuova Commissione Nazionale Pensionistica e Servizi Sociali per discutere ed approvare le linee guida operative post XXII Congresso Nazionale, di orientamento per la futura azione dell’Unione, in termini di integrazione socio-economica e previdenziale dei soggetti con difficoltà visive.
I rappresentanti nominati in sede di Direzione Nazionale UIC del 16.12.2010 sono i seguenti: Giovanni Loche (coordinatore), Antonino Gemellaro (componente), Giuseppe Scalise (componente), Antonino Tornabene (componente), Mario Mirabile (componente) e Enrico Lampis (componente).
Alle mansioni di segretario è stato demandato eccezionalmente il dottore Emanuele Ceccarelli.
Accertata la regolarità della convocazione e comunicata la momentanea assenza del signor Lampis per giustificati motivi, successivamente intervenuto in collegamento alle 16,30, è stata aperta la seduta alle ore 16,10.
In via preliminare, dopo le presentazioni di rito, ciascun interessato ha formalizzato la propria accettazione dell’incarico.
Per una maggiore esemplificazione, si ritiene opportuno riepilogare le analisi e le riflessioni poste in essere durante la riunione secondo il seguente schema riepilogativo, indicando punto per punto le istanze prodotte:

Ordine del Giorno

1) Insediamento della Commissione
2) Comunicazioni del coordinatore:
Il professore Loche ha raccolto con vivo entusiasmo l’operatività di tutti i presenti, mostrando da subito ampia disponibilità da un punto di vista sia progettuale che gestionale in sede di pianificazione degli obiettivi della Commissione.
Per un maggiore coinvolgimento, ferme restando le indicazioni di massima sulla esigenza economizzare le riunioni delle commissioni nazionali, all’unanimità è stata espressa la volontà di indire almeno un incontro frontale tra tutti i componenti.
3) Programma di attività:
I lavori sono stati orientati da subito, da un lato, a tracciare un bilancio sulla efficacia delle iniziative in corso, in primis la proposta di legge AC 1732 (On. Porcu ed altri) che equipara le attività delle associazioni di disabili più rappresentative a quella dei patronati, dall’altro ad indicare nuove possibili soluzioni per risolvere le disfunzioni ancora in atto nella procedura di invio automatico delle domande di riconoscimento dell’invalidità civile.
Proprio a questo proposito, i presenti hanno rimarcato che, in occasione della modifica delle procedure di riconoscimento dell’invalidità civile, cecità civile, sordomutismo e handicap, l’INPS ha ufficialmente sottoscritto un protocollo d’intesa che, riconoscendo il ruolo di rappresentanza dell’ANMIC, dell’ENS, dell’UICI e dell’ANFFAS, consente alle associazioni di gestire direttamente le pratiche per il riconoscimento, dietro delega degli interessati e con accesso riservato alle banche dati telematiche dell’Istituto, allo stesso livello degli enti di patronato. Una ulteriore e decisiva riprova che l’attuazione pratica delle disposizioni legislative in materia pone sullo stesso piano associazioni e patronati rispetto alla funzione di tutela dei propri rappresentati che liberamente decidano di affidarsi ai servizi messi a disposizione da entrambi.
È stato anche notato che nel corso della XIV legislatura analoga proposta di equiparazione ai patronati aveva già ottenuto l’approvazione della I Commissione Affari costituzionali del Senato, in sede deliberante, a conferma della propria rilevanza e a testimonianza del riconoscimento del pluriennale esercizio delle predette organizzazioni, che vantano un inestimabile patrimonio di conoscenza e di esperienza, e di fatto già rivestono un peculiare ruolo di rappresentanza delle istanze di integrazione sociale dei soggetti maggiormente svantaggiati.
Al riguardo, però la Commissione ha riscontrato seri ostacoli sia di natura legislativa (la proposta di legge è ancora in discussione nel primo ramo del Parlamento, come da resoconto delle Commissioni Riunite XI e XII il 15.2.2011) che amministrativa; in particolare, è stato considerato urgente un intervento dell’Unione sull’INPS perché dal messaggio n. 2816 del 29.1.2010 venga stralciato il 7° capoverso, recitante quanto segue: «gli Enti di Patronato sono gli unici organismi abilitati all’utilizzo della procedura INVCIV 2010 per seguire l’intero procedimento fino all’eventuale erogazione della prestazione».
Il professore Scalise ha fatto riferimento soprattutto ai nuovi Mod. AP70, in merito ai quali le Associazioni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa non risultano ancora accreditate all’inserimento nella sezione amministrativa della procedura informatica di loro competenza. Come è evidente, questo comporta numerosi disagi tanto per le strutture UIC che per i diretti interessati i quali, addirittura, non possono neppure provvedere autonomamente all’inoltro del suddetto modello in via telematica, perché, anche in questo caso, la procedura non li abilita anche se essi risultano essere in possesso del relativo PIN personale.
Alcune imprecisioni, queste della modulistica AP70, che comportano problemi di compilazione ma che comunque potrebbero essere facilmente corrette in sede di perfezionamento della fase attuativa del sistema telematico e delle relative funzionalità di inserimento della documentazione richiesta.
Altro problema d’interesse generale è stato il programma di visite di verifica straordinarie che, ai sensi dell’art. 2, comma 159, della legge 23.12.2009, n. 191, nonché dell’articolo 10, comma 4, del decreto legge 31.5.2010, n. 78, prevede in via aggiuntiva all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali che hanno dato luogo alla concessione dei benefici economici, un programma di 100.000 verifiche per l’anno 2010 e di 250.000 verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012. Questo impianto procedurale ha comportato che il peso amministrativo dell’accertamento medico legale sia ricaduto proprio sui soggetti più deboli che si sono visti costretti, anche a prezzo di acuti disagi, a sottoporsi nuovamente ad esami ed accertamenti – talvolta anche dopo defatiganti liste di attesa – che non avevano alcuna necessità di compiere, perché, ad esempio, riconosciuti ciechi assoluti fin dalla nascita o, addirittura, privi dei bulbi oculari da molti anni. E ciò senza contare tutti coloro che in passato erano stati già sottoposti più volte ad analoghe visite di verifica, sempre con esito ampiamente positivo, e, nonostante questo, in mancanza della trasmissione della documentazione idonea, si sono nuovamente dovuti presentare di fronte alla Commissione INPS.
In sede di accertamento sanitario della cecità civile, la Commissione ha riferito di ritardi notevoli nella validazione di tali verbali che, oltre che contrari alla disciplina vigente che prevede un termine massimo di 120 giorni dal giorno della domanda per la definitiva conclusione dell’iter, impediscono a tutti gli interessati di usufruire dei vari benefici anche non economici perché sprovvisti di idonea verbalizzazione medico-legale.
La Commissione ha sottolineato, poi, l’importanza di fare tutto il possibile – anche nei confronti delle ASL – affinché, nei casi di visite connesse alle procedure di rivedibilità, i relativi avvisi di convocazione arrivino agli interessati – o alle strutture presso le quali questi ultimi hanno eletto domicilio – in tempo utile per evitare il pericolo della sospensione delle provvidenze economiche, con i conseguenti comprensibili danni arrecati ai soggetti disabili.
Una ipotesi fattibile in tal senso, avallata dal dott. Piccioni dell’INPS in sede di Conferenza Stampa 10.2.2011, consisterebbe nell’anticipare la data di visita rispetto a quella di sospensione degli emolumenti, sebbene, già interpellate, le Commissioni ASL abbiano mostrato titubanze e talune rimostranze.
Da un punto di vista generale, è stata ribadita l’importanza che il verbale di visita venga compilato nella maniera più accurata e completa possibile, dal momento che esso è il documento fondamentale sul quale si basano tutti i susseguenti rapporti giuridico-amministrativi tra il soggetto cieco o ipovedente e le pubbliche amministrazioni, locali o centrali. Nel verbale, infatti, dovrebbero essere precisati, oltre alla diagnosi, il visus residuo binoculare, nonché il residuo perimetrico binoculare, misurato ai sensi della Legge 3.4.2001, n. 138, e la corrispondente percentuale di invalidità secondo i parametri indicati nella Tabella approvata con Decreto del Ministro della Sanità 5 febbraio 1992, rettificato con Decreto ministeriale 14 giugno 1994.
In ogni caso, soprattutto in una fase così delicata nell’ambito delle complesse problematiche relative alla invalidità civile e alle nuove procedure informatiche attivate dall’INPS in tale settore, i presenti hanno espresso unanime consenso sull’importanza di costituzione in tempi ragionevolmente contenuti di un tavolo tecnico che consenta un costante confronto fra l’Istituto e le principali Associazioni di categoria delle persone disabili.
Con apprezzamento, invece, è stata accolta l’introduzione del meccanismo del silenzio-assenso (messaggio INPS n. 2886 del 4.2.2011), nella speranza che possa risolversi in una riduzione dei tempi di attesa, a tutto vantaggio dei cittadini ciechi e ipovedenti destinatari dei benefici di legge.
Infine, da menzionare la annosa questione della equiparazione della indennità di accompagnamento riconosciuta ai ciechi civili al trattamento riservato ai ciechi di guerra (legge 429/1991), su cui l’Unione ha già espresso una posizione definitoria, che non alimenta dubbi interpretativi (vedasi circolare n. 7 del 2001).
4) Varie ed eventuali: Per volontà comune, il dottor Mirabile è stato insignito del ruolo di Responsabile Operativo di Commissione.

Ultimata la trattazione di tutti i punti in programma, l’incontro si è concluso alle ore 17,49.

10.3.2011, Roma
IL SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE
Emanuele Ceccarelli

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