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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Testo del Verbale

Data: 07/02/2019

Gruppo Docenti


GRUPPO DOCENTI
Verbale dei lavori del 7 febbraio 2019
Convocati in conferenza telefonica con nota n. 1251 del 1° febbraio 2019, i componenti del Gruppo docenti dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (di seguito: Gruppo) si sono ritrovati, nell’aula virtuale loro riservata, dalle 15:00 alle 16:05 del 7 febbraio 2019.
Presenti: la Coordinatrice, Daniela Floriduz, ed i componenti: Paolo Ambrosi, Salvatore Maugeri, Peppino Re e Fiorenzo Sona.
Assente giustificata: Silvia Zaru.
Assenti giustificati anche i componenti della Direzione nazionale incaricati di tenere le relazioni tra il Gruppo e l’Organo direttivo nazionale, Marco Condidorio e Linda Legname.
All’ordine del giorno:
1. Analisi delle istanze emerse al termine del corso di aggiornamento per dirigenti e docenti disabili visivi, tenutosi a Bologna dal 15 al 18 novembre 2018.
2. Problemi nell’accesso e nell’utilizzo della piattaforma di gestione della Carta del docente.
3. Espansioni on line dei libri di testo: la situazione attuale e le prospettive future riguardanti la loro accessibilità.
4. Proposta di iniziative miranti a supportare i giovani colleghi che si avvicinano alla professione.
5. Varie ed eventuali.
Avendo partecipato alla conferenza in funzione di segretaria verbalizzante, redigo il presente verbale-lavori che, previa approvazione dei partecipanti, depositerò agli atti della Presidenza nazionale UICI.
Al verbale-lavori allego il documento, più volte citato nel corso della conferenza, depositato agli atti della Sede nazionale UICI con prot. n. 15298 del 29 novembre 2019.

Floriduz apre i lavori, richiamando quanto già noto ai presenti, attraverso la lista uici-docenti ed i due gruppi a tema, recentemente attivati in WhatsApp (di seguito: WA). In particolare, la Coordinatrice fa presente che, tra il 15 e il 18 novembre 2018, la Sede Centrale dell’IRIFOR ha realizzato, presso il Francesco Cavazza di Bologna, il corso di aggiornamento professionale, sollecitato dal Gruppo all’atto del proprio insediamento. L’occasione ha permesso di mettere a confronto le esperienze professionali dei tredici partecipanti e di constatare un generale aggravamento delle condizioni lavorative dei docenti non vedenti. L’inasprimento pesa su quanti assunti in ruolo a tempo indeterminato e, a maggior ragione, su quanti incaricati di supplenze a tempo determinato. Di fatto, le funzioni e le responsabilità che concernono l’amministrazione scolastica vengono esercitate, nei vari ambiti e gradi di competenza, ignorando lo spirito e il dettato delle norme poste a tutela del personale docente non vedente e del diritto delle persone con disabilità al libero accesso ai sistemi telematici pubblici e di pubblica utilità. Non si tiene conto di tali norme quando si articolano gli orari settimanali delle lezioni; quando si pianifica la dislocazione delle classi nelle aule; quando si chiede la firma per presa visione di documenti prodotti in formato grafico; quando si sollecita la nomina di un assistente d’aula; quando si indicono concorsi per la selezione e il reclutamento del personale docente senza assicurare l’accessibilità digitale delle prove computerizzate; quando si obbliga alla tenuta dei registri elettronici, all’uso di libri scolastici digitali e alla formazione continua senza prescrivere alle aziende sviluppatrici dei software per la scuola, alle case editrici scolastiche e agli enti formativi accreditati di attenersi ai principi ed ai requisiti per l’accessibilità informatica definiti dalla legge n. 4/2004 e ss.ii.mm. Invece di attivarsi affinché le leggi speciali siano applicate nel modo più ampio e completo possibile, il Dicastero esita e rimette l’iniziativa ad Amministrazioni terze o ai diretti interessati. Sulla base di queste considerazioni, i docenti intervenuti alla quattro giorni bolognese hanno concordato sulla opportunità di predisporre un documento di rivendicazione, da rimettere alla Presidenza nazionale UICI insieme alla richiesta di porre in atto tutte le azioni necessarie ad evitare il progressivo e definitivo esaurimento della categoria. Il documento è stato, quindi, elaborato e perfezionato con il concorso degli iscritti alla uici-docenti e ai collegati gruppi WA. La riunione odierna offre l’occasione di un ulteriore approfondimento. La Coordinatrice invita, quindi, i colleghi ad intervenire.
Il primo commento è di Maugeri. Il Componente sottolinea di essere un docente a riposo, di essere stato collocato fuori ruolo presso il Comune di Firenze, in posizione di pedagogista, fin dal 1987 e di essere stato e di essere tuttora impegnato in attività di psico-pedagogista e di formatore. Osserva, quindi, lo stato delle cose da un punto di vista diverso da quello dei colleghi. Per storia personale e professionale, egli è convinto che i diritti dei docenti non vedenti vanno fatti valere collettivamente e che l’azione rivendicativa spetta all’UICI, la quale potrebbe riuscire più facilmente nello scopo se agisse con il concorso di altri soggetti, per esempio dei sindacati. Maugeri ritiene, inoltre, che una maggiore cooperazione all’interno della categoria sarebbe utile e vantaggiosa per tutti gli interessati; aggiunge che la categoria è numericamente molto ridotta e che, perciò, il rischio di ridondanze comunicative è limitata.
Floriduz replica brevemente, dicendosi in piena sintonia con il collega. È necessario, infatti, che, in tutte le sedi e a tutti i livelli, l’UICI si faccia portavoce delle proteste e delle istanze della categoria. Il Dicastero si riserva di intervenire, se e dove vengano segnalati abusi o non conformità. Tuttavia la soluzione di una singola controversia non è sufficiente all’adattamento del sistema, indispensabile per ridurre la disparità delle condizioni di lavoro dei docenti non vedenti. Concorda, inoltre, con Maugeri, sull’utilità di incrementare la quantità e la qualità delle collaborazioni intra-categoriali. In questa ottica, alla uici-docenti sono stati affiancati due gruppi WA. Nella stessa ottica, potrebbe essere attivato uno sportello telefonico.
Ambrosi condivide l’ipotesi di una linea telefonica di consulenza dedicata ai docenti non vedenti. L’attività potrebbe essere associata a quella realizzata in favore dei genitori e dei docenti degli alunni con deficit visivo, attraverso lo 06 6998 8387, il numero ProntoScuola! della Presidenza nazionale UICI. Il Componente prosegue, dicendo che, così come prevede lo Statuto sociale, gli interessi, morali e materiali, della categoria devono essere rappresentati dall’Unione. Le trattative con gli Uffici, centrali e periferici, del MIUR vanno, ad ogni modo, condotte, sulla base di dati certi e documentati. Ciò per evitare che gli interlocutori possano eludere il confronto, renderlo ambiguo o differirlo.
Floriduz riconosce la necessità. Aggiunge che, per essere più stringenti, è bene che l’UICI dia forma e struttura alle informazioni, ad esempio, incaricando l’OSI di attestare le difficoltà di accesso informatico.
Ambrosi completa il proprio intervento, dicendo che una prima nota informativa può essere elaborata, utilizzando i messaggi di aiuto postati in uici-docenti.
La parola va a Re. Secondo il Componente, le questioni lavorative vanno affrontate, innanzitutto, sul posto di lavoro, individuando, con il concorso delle parti interessate, una soluzione in grado di conciliare e soddisfare le diverse esigenze. Vi sono valide ragioni di scontro solo se le parti non sono disponibili o se l’accordo non è in loro potere.
Floriduz comprende le cautele di Re. Ribadisce, però, che il diritto di accesso ai sistemi digitali va difeso ad oltranza. L’UICI non può e non deve tergiversare.
Maugeri si inserisce, per alcune considerazioni. Secondo il Componente, le prestazioni oggi richieste agli insegnanti sono tanti e tali, che il rischio che i docenti non vedenti, privi di cattedra, abbondonino la carriera o vengano espulsi dal sistema è reale e concreto. L’isolamento non è, però, totale. Difatti, l’introduzione delle tecnologie informatiche negli ambienti di apprendimento ha suscitato e continua a suscitare molte perplessità, per esempio tra i docenti della scuola primaria. L’UICI ha, perciò, la possibilità di lanciare il tema della cultura inclusiva, in un contesto sensibile e ben disposto.
Re concorda e sottolinea che i diritti di accesso sono diritti di cittadinanza e, quindi, di interesse generale. Aggiunge che l’UICI deve trattare l’argomento nel modo più ampio e completo possibile, parlando, ad esempio, delle difficoltà degli alunni, di quelle dei docenti ed anche di quelle dei fisioterapisti.
Floriduz osserva che il tema dell’inclusività tecnologica potrebbe essere proposto direttamente alle aziende impegnate nello sviluppo dei registri scolastici on line. Il numero delle aziende è limitato. Per affrontare e risolvere le criticità più gravi, potrebbero, perciò, bastare pochi incontri.
Ambrosi introduce un ulteriore elemento di riflessione. Il docente è tenuto all’aggiornamento in tempo reale del registro elettronico; l’accesso al registro mediante credenziali garantisce la protezione dei dati trattati. Il docente non vedente che, per la presenza di barriere tecnologiche, ritarda le operazioni di aggiornamento o vi provvede con l’aiuto di terzi, di fatto, contravviene alle norme. In attesa che i limiti di accessibilità siano superati, è importante riuscire a sollevare il docente non vedente dalla responsabilità della mancata osservanza, con una misura ad hoc. Anche in questo caso, l’azione spetta all’UICI.
D’intesa con i colleghi, Floriduz dichiara chiuso il primo argomento all’ordine del giorno ed esauriti, insieme ad esso, anche i punti 3., “Espansioni on line dei libri di testo”, e 4., “Iniziative di supporto ai giovani aspiranti docenti”. Avvia, quindi, la discussione sul secondo argomento all’ordine del giorno, ovvero sulle modalità di accesso e di utilizzo della Carta del docente. Al tema è stata dedicata la seconda parte della puntata mensile di Scuola alla Radio, diffusa in rete dalle 15:00 alle 16:00 del 30 gennaio 2019, attraverso la piattaforma di Slash Radio Web. La trasmissione è stata condotta da Marco Condidorio. Sono intervenuti il Direttore generale per i contratti, gli acquisti, i sistemi informativi e la statistica del MIUR, Gianna Barbieri, intervistata da Silvana Piscopo sul funzionamento del sistema Iscrizioni scolastiche 2019/2020; e il Dirigente dell’Ufficio per la formazione del personale scolastico, Davide D’Amico, intervistato dalla stessa Floriduz, sul funzionamento della Carta del docente. Il Dirigente ha fornito delle informazioni di carattere generale ed ha assicurato la massima attenzione, invitando, come di prassi, a segnalare puntualmente ogni eventuale disservizio. Nel corso della trasmissione, è stata annunciato che il tema sarebbe stato ripreso da D’Amico e Condidorio, il 5 febbraio, in un incontro privato. Purtroppo, per ragioni di salute, Condidorio non è in collegamento. Floriduz chiede, perciò, alla scrivente di riferire degli avvenimenti del 5 febbraio, per quanto è in grado di fare.
La Scrivente dice di aver assistito all’incontro. Al termine, è stata invitata da Condidorio alla stesura di un report, che lo stesso Condidorio ha visto e approvato. La lettura del documento eviterebbe le imprecisioni di un riferimento a braccio. Propone, quindi, la lettura del report. La proposta è accolta. Di seguito, lo stralcio del documento letto in conferenza (cfr. prot. 1461 del 6 febbraio 2019):
«Sono stata incaricata, da Marco Condidorio, di redigere un sintetico resoconto degli incontri avuti, il 5 febbraio, presso il MIUR, con la dirigente dell’Ufficio “Disabilità. Scuola in ospedale e istruzione domiciliare. Integrazione alunni stranieri”, Clelia Caiazza, e il dirigente dell’Ufficio “Formazione del personale scolastico, formazione dei dirigenti scolastici e accreditamento enti”, Davide D’amico. Riferisco per punti. Per facilitare la lettura, contrassegno gli argomenti trattati con la dr.ssa Caiazza mediante lettere e gli argomenti trattati con il dr. D’Amico mediante numeri.
Omissis
1.
Carta del docente
Per accedere al borsellino elettronico, il docente deve essere in possesso delle credenziali SPID, che consentono di accedere con un’unica identità digitale a tutti i servizi on line della Pubblica Amministrazione, Le difficoltà di impiego della Carta del docente sono, per lo più, legate alla inacessibilità dei sistemi di rilascio delle credenziali SPID, attivati dagli otto Identity Provider autorizzati. Tali inaccessibilità vanno indicate, con la massima precisione possibile, all’AGID, e in particolare al Direttore Generale, Teresa Alvaro (alvaro@agid.it), e al referente per i sistemi di identificazione elettronica, Stefano Arbia (arbia@agid.it). Solo l’AGID è, infatti, titolata ad intervenire sugli Identity Provider.
Al dr. D’Amico vanno, invece, segnalate, anche in questo caso in modo molto preciso e puntuale, le inacessibilità dell’applicativo che consente di accedere al bonus. In mancanza di esatte segnalazioni, il dr. D’amico non sarà in grado di disporre né verifiche, né misure correttive.
2.
Beni acquistabili attraverso la Carta del docente
La Carta del docente è finalizzata unicamente all’acquisto di beni e servizi finalizzati all’aggiornamento professionale. Ciò nonostante, potrebbe essere valutata positivamente la richiesta formulata dall’UICI di inserire le stampanti braille nella lista dei beni e dei servizi acquistabili tramite la Carta. Perché la richiesta possa essere accolta è, però, indispensabile che l’Unione indichi il numero dei docenti non vedenti attualmente in servizio e fornisca una stima attendibile del numero dei docenti interessati alla particolare concessione.
3.
Corsi di aggiornamento
Il dr. D’Amico dirige l’Ufficio preposto all’accreditamento degli Enti di formazione del personale scolastico. È, quindi, nella posizione di inserire, tra i requisiti utili all’accreditamento, quelli che concernono l’accessibilità delle piattaforme e dei corsi FAD, allestiti dai medesimi Enti. L’innovazione varrebbe, però, solo per i nuovi accreditamenti, e non per gli 800 circa, già concessi. Nel quadro delle azioni di tutela dell’accessibilità informatica, previste dall’Agenda digitale, il dr. D’Amico potrebbe intervenire presso gli Enti le cui piattaforme e i cui corsi fossero non fruibili tramite screen reader. Le carenze dovrebbero però essere segnalate dall’UICI in modo preciso e puntuale.
4.
Registri elettronici
Eventuali azioni di disciplina delle procedure di acquisto dei software necessari alla tenuta dei registri scolastici possono essere avviate unicamente dal Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del MIUR.
5.
Sofia
Volendo contribuire alla diffusione della cultura dell’accessibilità digitale, il dr. D’Amico propone e si impegna a verificare, tramite test, il grado di accessibilità di Sofia, l’applicativo che consente alle Scuole e ai Soggetti accreditati ai sensi della direttiva 170/2016 di pubblicare le proprie proposte formative ed ai docenti di avere un quadro complessivo delle stesse proposte. Il test sarà calendarizzato dal dr. D’Amico, tenuto conto delle disponibilità UICI, per la fine di marzo. Parteciperanno: un docente non vedente in veste di collaudatore, la società che ha sviluppato il software, D’Amico, Condidorio ed un esperto dell’INVAT».
Ambrosi chiede alla Scrivente se è stato o meno chiesto di inserire nella lista dei beni e dei servizi acquistabili tramite la Carta del docente anche i materiali prodotti dalla Biblioteca Regina Margherita, come suggerito in uici-docenti. La risposta è negativa. Il Componente prende atto. Prosegue, dicendo che il Dirigente ministeriale ha ribadito il 5 febbraio quanto già detto il 30 gennaio e, cioè, che le pratiche amministrative necessitano di una base documentale. Propone, quindi, di attenersi alla condotta delineata nella prima parte dei lavori, ovvero di attingere dati ed informazioni dalla uici-docenti; di chiedere all’OSI di certificare le inaccessibilità; di rimettere la trattativa all’UICI.
Floriduz si dice preoccupata per l’inevitabile allungamento dei tempi e per il fatto che il Dicastero, continuamente pressato da richieste e scadenze, potrebbe ritenere le istanze di una categoria oggettivamente esigua, com’è quella dei docenti non vedenti, non così urgenti e rilevanti, da meritare un impegno immediato e a tutto campo.
Maugeri ribadisce che è necessario ed opportuno che le azioni in favore della categoria siano di ampio respiro e a forte contenuto culturale.
Ambrosi condivide le preoccupazioni della Coordinatrice e l’impostazione di Maugeri. Nel tentativo di contenere i tempi, si offre di collezionare personalmente un certo numero di segnalazioni aventi per oggetto l’inaccessibilità delle tecnologie scolastiche.
Re suggerisce di allargare il campo di osservazione; propone, in particolare, che sia il Presidente Barbuto a invitare tutti i potenziali interessati a partecipare alla raccolta dati, con un Comunicato ad hoc.
Floriduz si offre, quale moderatrice della uici-docenti, di chiedere agli iscritti l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e di trasferire gli stessi dati alla Presidenza nazionale UICI, così che possano essere utilizzati nelle trattative con il MIUR.
Alle 15:50, Sona interrompe brevemente i lavori, per annunciare di dover lasciare la conferenza e per salutare.
La riunione riprende, con Maugeri, che si offre di rimettere il mandato, per lasciare spazio di subentro ad un docente in servizio. L’offerta viene respinta con decisione. L’esperienza e le competenze di Maugeri sono preziose per il Gruppo e per la categoria. Il Componente ringrazia e conferma la propria disponibilità.
Il Gruppo passa, quindi, alla formulazione delle proposte da consegnare al Presidente Barbuto ed ai Componenti della Direzione.
L’incarico della consegna è affidato alla scrivente.
Si concorda di proporre alla Direzione nazionale di:
1. Prendere atto delle esigenze e delle istanze dei docenti non vedenti, così come rappresentate nel documento in allegato.
2. Con un Comunicato della Presidenza nazionale UICI, invitare tutti gli interessati a segnalare ogni difficoltà di accesso alle tecnologie scolastiche, on ed off line, per qualunque uso adottate.
3. Impegnare l’OSI e/o l’INVAT nella verifica e nella certificazione delle inaccessibilità segnalate.
4. Porre in atto le azioni ritenute più opportune affinché il MIUR, e, in particolare, la Direzione generale per il personale scolastico e il Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, e, per quanto di propria competenza, anche l’AGID, si impegnino nella rimozione degli ostacoli che impediscono alle persone con deficit visivo di accedere all’insegnamento e di esercitare la professione in condizioni di effettiva parità.
5. Allargare l’ambito delle consulenze offerte dalla Presidenza nazionale UICI attraverso lo 06 6998 8387, ovvero attraverso lo sportello telefonico Pronto Scuola!, prevedendo che allo stesso sportello possano rivolgersi i genitori e i docenti degli alunni con disabilità visiva ed anche i docenti non vedenti.
Così convenuto, Floriduz saluta e scioglie la conferenza alle 16:05.

F.to Marinica Mecca
Visto e approvato, Daniela Floriduz


PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DEI DIRITTI
DEGLI INSEGNANTI NON VEDENTI ED IPOVEDENTI

Durante il corso di formazione organizzato dall’I.Ri.Fo.R. tenutosi a Bologna dal 15 al 18 Novembre 2018, gli insegnanti presenti hanno registrato un peggioramento crescente delle difficoltà nell’espletamento della loro professione, difficoltà che mettono seriamente a rischio, anche per il futuro, la possibilità per i non vedenti di continuare a svolgere questo lavoro.

Si presentano di seguito le criticità più significative:

• Mancanza di formazione dei DS e del personale scolastico
I docenti disabili visivi registrano ostacoli nell’esercizio della loro professione, dovuti all’impreparazione e inadeguatezza dei DS e del personale scolastico nel tutelare i diritti e i bisogni del docente medesimo. Si configurano veri e propri casi di discriminazione che sfociano talvolta anche nel mobbing. Si rilevano situazioni di scuole in cui le priorità di scelta dei disabili, per quanto riguarda l’orario di lavoro e l’accessibilità alle aule, non sono rispettate. Non di rado sui siti delle scuole e/o conservatori pubblici sono pubblicate circolari e documenti in formato non accessibile. Risulta poi difficile accedere alle funzioni strumentali e progredire nella carriera. Si registra infine la mancanza di formazione specifica del personale ATA per poter affiancare il docente, in caso di necessità, in maniera adeguata.

• Inaccessibilità e mancata applicazione della legge Stanca e successive integrazioni

1) Registri elettronici
L’inaccessibilità dei registri elettronici causa gravosa perdita di tempo e notevoli risorse economiche da parte del docente disabile visivo, che spesso è costretto a compilare il RE a casa e/o facendosi aiutare da assistenti. Questo non permette al docente cieco di assolvere l’obbligo di firma in aula e la compilazione del registro in tempo reale. Inoltre, data la natura sensibile dei dati presenti, il RE non potrebbe essere compilato da terzi. Per queste ragioni il docente è costretto ad agire sempre in una situazione di vera e propria illegalità.

2) Libri di testo e loro espansioni
I docenti disabili visivi vivono una forma di discriminazione, operata dalle case editrici, nell’accesso ai libri di testo. Questi ultimi vengono regolarmente forniti, in versione cartacea, come campione omaggio, ai colleghi vedenti, mentre i docenti ciechi e ipovedenti sono costretti a ricorrere alla biblioteca Italiana per ciechi di Monza, pagare l’abbonamento annuale di 50 euro ed attendere i tempi di adattamento, spesso molto lunghi. Tutto ciò comporta un notevole disagio e ostacola il regolare svolgimento della professione.
Non meno grave risulta l’inaccessibilità delle espansioni online dei testi, sia in riferimento alle piattaforme, sia in relazione alla qualità dei documenti consultabili.

3) Piattaforme per la formazione del docente
La legge 107 ha reso la formazione del docente obbligatoria e permanente. L’inaccessibilità di molte piattaforme non permette al docente in condizione di disabilità visiva di ottemperare a tale obbligo. Si sottolinea inoltre, con forza, la necessità di rendere accessibile la fruizione delle riviste e dei siti che contengono documentazione normativa a livello didattico e pedagogico, essenziali a causa del continuo mutamento legislativo in atto nella scuola.

4) Comunicazioni ministeriali
Si segnala l’inottemperanza all’obbligo di accessibilità da parte del MIUR, per quanto riguarda gli atti amministrativi (nomine, trasferimenti e graduatorie), le comunicazioni (circolari, ordinanze ministeriale e decreti) e i siti istituzionali (Istruzione.it, Istanze on line, Noipa).

5) Concorsi per docenti e dirigenti
Si richiama la necessità di essere messi nelle condizioni di svolgere le prove concorsuali alla pari degli altri docenti, predisponendo versioni delle stesse in formato accessibile e garantendo tutti gli ausili tiflotecnici necessari allo svolgimento degli esami. Purtroppo, tali condizioni di pari opportunità non sono state garantite nell’ultimo concorso scuola 2016, dove il Cineca (ente responsabile della realizzazione della test computer based) non ha predisposto alcuna versione accessibile della prova, contravvenendo ad una serie di leggi (a partire dalla legge 104 del 1992).

• Inadeguatezza anacronistica della legge 601 del 1962
La legge n. 601 del 1962 non contempla le discipline scientifiche tra le materie a cui un cieco può aspirare di insegnare tramite concorso pubblico. Con l’avvento delle nuove tecnologie, sempre più disabili visivi si sono avvicinati allo studio di materie scientifiche e alcuni stanno già insegnando a pieno titolo nella scuola pubblica (per lo più come supplenti). Esiste perciò un vistoso vuoto normativo che deve essere al più presto colmato.

* * *

Si chiede pertanto, con forza, all’UICI, cui per statuto compete la tutela dei diritti dei privi di vista, di farsi portavoce di queste criticità, per evitare di continuare a lasciare esclusivamente all’intraprendenza del singolo la battaglia per l’acquisizione di condizioni di lavoro dignitose.

Si indicano, quali direzioni di intervento rivendicative imprescindibili e urgenti:
a. la revisione della convenzione tra associazione italiana editori e BIC;
b. l’utilizzo del recente protocollo firmato da UICI e MIUR quale canale preferenziale per ottenere l’applicazione della normativa esistente in materia di accessibilità, che da troppo tempo viene disattesa;
c. la richiesta urgente alle ditte produttrici di RE e software didattici di rispettare i parametri di accessibilità previsti dalla normativa, fornendo loro, ove necessario, la consulenza tecnica specifica.


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