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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Mozione finale della Commissione Pensionistica e Servizi Sociali

Nel corso dei lavori del XX Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi il 23 novembre 2001 presso l’Hotel Ergife in Roma, si è riunita la Commissione Pensionistica e Servizi Sociali, coordinatore Stefano Sportelli, con la partecipazione ai lavori del dr. Vincenzo Barbera e del dr. Ernesto Bonvicini.

I lavori hanno avuto inizio con la lettura della mozione finale del XIX Congresso, per consentire una analisi dei risultati conseguiti nel quadriennio trascorso e per preparare l’attività del prossimo.

Dall’esame del documento si è constatato che la maggior parte delle risoluzioni sono state attuate. La Commissione rivolge un vivo apprezzamento alla Presidenza Nazionale ed agli Organi tutti dell’Unione per i risultati  conseguiti nella legislatura trascorsa.

Le considerazioni di cui appresso saranno per chiarezza espositiva raggruppate in due parti; la prima riservata alla pensionistica e la seconda ai servizi sociali.

PENSIONISTICA

La Commissione ha ampiamente dibattuto le problematiche attuali ritenendo opportuno evidenziare e proporre per le prossime attività i seguenti punti:

  1. l’accertamento della minorazione visiva, finalizzato come è noto al riconoscimento dei diritti spettanti alla categoria, dovrebbe essere affidato, peraltro così come è previsto da vigenti norme, ad una Commissione provinciale specialistica, e ciò anche alla luce delle nuove disposizioni in materia dettate dalla legge 138/2001. Particolare attenzione dovrà essere riservata nella elaborazione dei verbali da parte delle commissioni mediche di prima istanza, per la declaratoria di non vedente, anche laddove essa non costituisce titolo per il godimento delle provvidenze economiche. Si sono verificati, infatti, casi di difficile soluzione per l’accesso al lavoro ed ad altri benefici. Si ritiene quanto mai opportuna una verifica delle attività dei medici oculisti impegnati nelle commissioni, ed in particolare per i rappresentanti medici dell’Unione Italiana dei Ciechi; a tale scopo si auspica un seminario nazionale che chiarisca in modo definitivo il ruolo, le attribuzioni, ed eventualmente i metodi applicativi delle nuove norme.
  2. con riferimento all’applicazione dell’art. 130 del decreto legislativo 112/98 si sono verificate varie forme di applicazione nel territorio nazionale. Infatti, diverse Regioni hanno affidato la potestà concessoria alle Asl, altre (la maggioranza) ai Comuni, altre hanno invece stipulato apposita convenzione con l’INPS. La Commissione ritiene opportuna un’azione diretta dell’U.I.C. e della FAND per pervenire all’affidamento, anche dell’attività di concessione, all’INPS. Ciò sia per la competenza dimostrata dall’INPS in tale materia, amministrando oltre 14 milioni di pensionati in Italia, sia anche per la capillare presenza dell’Istituto sul territorio nazionale. Ad esempio, nella regione Puglia e nella provincia di Napoli si verificano ancora oggi dei ritardi intollerabili: in casi analoghi è opportuno concentrare l’azione dell’Unione e, se del caso, attivare risoluzioni di carattere giudiziario, poiché dalle notizie fornite nostri soci sono in attesa, già da qualche anno, della concessione delle provvidenze economiche loro spettanti. In relazione all’attività concessoria si avverte la necessità di ottenere in seno agli appositi comitati la presenza di un rappresentante delle categorie dei disabili.
  3. La Commissione ha rivolto un vivo plauso all’attività dell’Unione per l’ottenuto aumento dell’indennità speciale ai ciechi parziali, che, come è noto, dal 1° gennaio 2002 sarà commisurata in L. 215.700 mensili, in luogo delle attuali L. 94.000. La Commissione richiede alla Presidenza Nazionale di avviare una azione tendente al riconoscimento di tale indennità in misura uguale a quella percepita dai sordomuti.
  4. L’art. 24 della legge 328/2000 ha delegato il Governo ad emanare i decreti applicativi dell’articolo medesimo. Al riguardo la Commissione esprime viva preoccupazione per l’applicazione della norma primaria, non del tutto chiara, e, pertanto, la Presidenza Nazionale e gli Organi dell’U.I.C. dovranno vigilare al momento della emanazione dei decreti applicativi. Da notizie ricevute sembra che l’emanazione sia abbastanza imminente. È appena il caso di rilevare che i 180 giorni previsti sono già trascorsi. Occorre, in particolare, salvaguardare l’attuale sistema di concessione delle provvidenze economiche in generale, e soprattutto per i soggetti pluriminorati, che, come è noto, hanno diritto alla erogazione di due indennità a causa delle loro specifiche minorazioni. Inoltre, va rilevato che l’indennità di accompagnamento dei ciechi civili assoluti, ormai ferma da diversi anni, richiede un adeguamento rispetto all’inflazione reale che ha determinato un consistente divario tra l’indennità stessa ed i bisogni dei ciechi assoluti. Quindi, nel momento della formazione dei decreti, laddove si parla di razionalizzazione della spesa, vanno tenuti in seria considerazione anche questi ulteriori elementi.
  5. Ferme restando i principi del decentramento amministrativo e del federalismo ormai quasi raggiunto, sarebbe opportuno ottenere dalla Presidenza del Consiglio un atto di indirizzo e di coordinamento affinché le Regioni, nella loro attività legislativa, evitino le eventuali disparità di trattamento fra cittadini della stessa condizione. Infatti, la legge 28/91 della Regione Veneto ha considerato come elemento costitutivo di reddito ai fini assistenziali anche le pensioni e le indennità di accompagnamento da sempre sottratte alla imposizione fiscale.
  6. La Commissione concorda con l’azione dell’Unione tesa al riconoscimento della nostra organizzazione quale Ente di Patronato. In tal modo, sarà più agevole intervenire nell’azione di riconoscimento ed erogazione delle prestazioni sociali. Tuttavia, su tale argomento, si sono registrati anche dissensi nel convincimento che l’U.I.C., con la sua attuale organizzazione può tranquillamente provvedere a tali azioni.

SERVIZI SOCIALI

  1. Innanzitutto, la Commissione ha avvertito la necessità di porre il massimo impegno per una presenza più stratificata a livello territoriale. Va rilevato che in tal senso sia le Assemblee dei Quadri, che la Presidenza Nazionale, hanno individuato nelle rappresentanze comunali, ed ancor più nei referenti comunali, le possibili soluzioni. Va precisato che, laddove non è possibile l’individuazione di un referente non vedente, è opportuno ricercare, anche fra soggetti vedenti, una figura che possa garantire la presenza dell’Unione sul territorio e favorire la fruizione dei servizi dei soggetti in loco.
  2. È ormai noto che il servizio degli obiettori di coscienza avrà termine fra pochi anni; è, quindi, indispensabile una risorsa alternativa, identificabile nel nascente servizio civile volontario.
  3. L’Unione ha raccomandato formalmente all’U.N.I.Vo.C. di attivarsi per il raggiungimento dello scopo con formulazione di idonei progetti finanziabili con fondi all’uopo destinati. L’impiego dei volontari è stato ampiamente dibattuto, e si è avvertita la necessità di attivare, attraverso le intese statutarie, rapporti sempre più fruttuosi con l’U.N.I.Vo.C. per garantire il massimo dei servizi a favore della popolazione dei non vedenti.
  4. La Commissione ha accolto con viva soddisfazione l’ottenimento dei benefici fiscali per l’acquisto dell’autovettura e, tuttavia, ritiene opportuno promuovere una azione efficace per ottenere l’esenzione dalle tasse di trascrizione al PRA, al pari delle altre categorie di disabili, poiché inspiegabilmente non godono di detto beneficio fiscale né i non vedenti né i sordomuti.
  5. Particolare attenzione è stata rivolta anche agli aspetti del turismo sociale. Su questo tema è stata rilevata anche l’opportunità di favorire l’organizzazione di seminari interregionali che nel trascorso periodo hanno suscitato vivo apprezzamento. Occorre anche accelerare l’iter progettuale delle pagine web per il turismo sociale sul sito dell’U.I.C., nelle quali rinvenire le informazioni ad uso di quanti volessero visitare siti museali attrezzati per non vedenti, nonché punti di accoglienza idonei per disabili e non vedenti in particolare. Pervenire finalmente alla catalogazione dei beni culturali le cui premesse sono state già identificate dall’apposita Commissione nazionale dell’Unione. Sarebbe oltremodo auspicabile raccomandare alle Sezioni Provinciali l’organizzazione di giornate e talora anche di periodi di vacanze con i soci e le loro famiglie, individuando possibilmente percorsi culturali. È stato richiesto un rafforzamento delle attività, in questo settore, della competente Commissione nazionale dell’U.I.C. per una migliore fruizione dei beni culturali.
  6. La Commissione, nell’ambito dell’analisi delle problematiche relative al turismo sociale, ha fatto proprie le seguenti richieste formulate dagli utenti non vedenti del Centro Studi e Riabilitazione "Giuseppe Fucà" di Tirrenia:
  7. SOLENNEMENTE IMPEGNA LA PRESIDENZA, IL CONSIGLIO E LA DIREZIONE NAZIONALE

  8. La Commissione ha identificato, anche dietro sollecitazione, quale obiettivo primario l’individuazione di una migliore qualità della vita, attraverso il raggiungimento delle pari opportunità e, in particolare, la naturale integrazione nella società al di fuori delle prestazioni di carattere economico e sociale. All’uopo è indispensabile che l’Unione Italiana dei Ciechi, a tutti i livelli, intervenga nel momento della formazione legislativa regionale prevista dalla legge 328/2000.
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