CHI siamo noi?

Periodico quadrimestrale di informazione dell'Unione Ciechi della Campania

Anno 1 Numero 1  Luglio 2003

Registrazione del Tribunale di Napoli n. 24 del 28/2/2003

 

Sommario

 

L’Editoriale

 

Iniziative regionali

L’assemblea regionale dei quadri dirigenti UIC pag 2

Fisioterapisti: una professione storiaca per i non vedenti pag 7

Notizie in breve pag 9

 

Vita associativa

Le mostre itineranti del materiale tiflodidattico pag 10

Iniziative ed attività delle Sezioni Provinciali pag 13

 

Osservatorio Normativo

Quale futuro per gli alunni diversamente abili nella riforma Moratti? pag 23

 

I nostri diritti

Accessibilità ai siti Internet per i non vedenti pag 25

 

Chi collabora con noi

La Biblioteca italiana per ciechi Regina Margherita pag 27

 

 

Guardiamoci intorno

Navigando in Internet pag 28

Notizie in pillole pag 28

 

Sport

L'attività sportiva svolta dai disabili pag 31

 

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L’appello del Presidente regionale

 

RESTIAMO UNITI: INSIEME VINCEREMO!

 

L'Unione italiana Ciechi nasce negli anni venti del secolo scorso per iniziativa di Aurelio Nicolodi, giovane militare divenuto non vedente per incidente in guerra. Intorno a lui, e grazie alla sua fattività, si sono coagulate molteplici iniziative che hanno condotto in poco più di ottant'anni ad una grande e significativa realtà al servizio della tutela morale e materiale della categoria dei minorati della vista.

Oggi l'Unione Italiana Ciechi, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, conta oltre 100.000 iscritti su tutto il territorio nazionale.

Da qualche tempo i vertici associativi avvertono, a più livelli, una profonda disattenzione, quasi una disaffezione, da parte dei soci alle problematiche che nascono dalla nostra minorazione.

L’anno 2003 è riconosciuto – a livello istituziomale, ma anche nel comune sentire dell’uomo di strada – come il momento a partire dal quale ogni iniziativa per l’inclusione sociale dovrà essere meno paternalistica e più pragmetica. Alla luce di queste considerazioni, sembra un paradosso che in un momento celebrativo di così forte impatto non si riconosca quanto fondamentale sia lo spirito di corpo e quanto la sinergia di menti diverse possa fare per superare i mille ostacoli che la nostra difficile quotidianità ci propone.

Parlare, dunque, di calo di iscrizioni o di mancanza di rappresentatività da parte dell'UIC significa non comprendere quanto la nostra ONLUS ha fatto in questi anni non solo per la conquista dei singoli diritti di opportunità sociale ma anche affinchè fosse ribaltato il significato e l'interpretazione della cecità come minorazione invalidante.

NOI SIAMO QUI e continueremo ad essere un riferimento irrinunciabile per tutti coloro che insieme a noi hanno voglia di costruire il nostro futuro.

Grazie a chi è da sempre affianco a noi e a chi vorrà, in fututo, condividere le nostre battaglie.

Abbiamo bisogno di voi.

 

Pietro Piscitelli

 

(2)Iniziative regionali a cura di Rosanna Sangiuliano

 

 IL RESOCONTO DEGLI  OBIETTIVI ASSOCIATIVI DELL’UIC CAMPANIA

L’ assemblea regionale dei quadri dirigenti UIC

 

 

Il 10 maggio 2003 presso l’Istituto Domenico Martuscelli di Napoli si è svolta la annuale assemblea regionale dei quadri dirigenti dell’UIC Campania, momento di incontro e di riflessione critica sulle politiche associative.

Questi i temi all’ordine del giorno:

 

PREVENZIONE DELLA CECITA’

 

I PLURIMINORATI E LA LORO DIFFICILE RIABILITAZIONE

 

I GIOVANI E IL RUOLO ASSOCIATIVO

 

LA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITA’

 

 

All’apertura dei lavori assembleari, il saluto del Presidente regionale, Prof. Pietro Piscitelli ai convenuti e il breve ma significativo intervento dell’avv. Stefano Sportelli, Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Martuscelli, su due dei temi all’ordine del giorno: la prevenzione della cecità e la promozione delle pari opportunità.

Ecco le sue parole.

 

Lo scopo della prevenzione è definire protocolli sanitari giusti e corretti perchè siano diagnosticati disturbi visivi spesso sottovalutati dal paziente e perchè siano sfruttati a pieno i progressi della moderna scienza oculistica in favore del mantenimento del residuo visivo, ove presente, sempre abile, il  che si traduce nella possibiltà di compiere una serie di attività che al cieco assoluto sono precluse e, dunque, in una maggiore autonomia. In questo settore, l’impegno dell’UIC, unitamente all’Agenzia per la prevenzione della cecità è massimo e concreto: nella nostra Regione abbiamo promosso appuntamenti significativi quali quello dell’ambulatorio itinerante che periodicamente attraversa le piazze e le strade delle città della Campania ed è a disposizione della collettività che può presentarsi spontaneamente e sottoporsi gratuitamente ad una accurata visita oculistica.

 

Sul tema delle pari opportunità, le parole dell’avv. Sportelli sono piene di amarezza:

 

Le pari opportunità non devono essere intese solo nell’accezione tradizionale di uguaglianza fra i sessi, ma per la nostra categoria questa espressione evoca il confronto con i cd. normodotati.  Noi non possiamo nascondere la verità: non siamo uguali, ma vogliamo, nella nostra diversità, godere degli stessi diritti e adempiere agli stessi doveri.

Diversità dei punti di partenza ma uguaglianza nello status. Nonostante tutte le battaglie condotte e le conquiste di questi anni di vita associativa perdurano mille difficoltà che impediscono la nostra piena inclusione sociale.

 

La prima tematica – la prevenzione della cecità – è affidata alla relazione del Prof. Tommaso Sica, presidente della sezione U.I.C. di Salerno.

 

Se raggruppiamo i ciechi e gli ipovedenti avremo un numero vicino ai 50 milioni nel mondo. Numero destinato ad incrementare a causa dell’allungamento della vita media e, dunque, con la maggiore incidenza delle malattie senili e degenerative o con le complicanze di malattie come il diabete.

E’ noto a tutti che la cecità non ha solamente risvolti umani, ma anche conseguenze gravi e dannose a livello economico e sociale.

La prevenzione, pertanto, assume un ruolo di primaria importanza per ridurre il numero dei ciechi e degli ipovedenti, se è vero quanto affermato dall’O.M.S. secondo cui l’80% dei casi di cecità e di gravi irregolarità visive potrebbero essere evitati con una adeguta prevenzione e con l’impiego opportuno delle attuali tecniche medico-chirurgiche.

La cataratta è la causa del 50% di tutte le cecità prevenibili e ad essa seguono il glaucoma, il tracoma, la xeroftalmia, la degenerazione maculare senile, il diabete, ma in ogni momento la cecità è in agguato con incidenti, infortuni e traumi anche banali.

Negli ultimi 50 anni si è assistito, nei paesi industrializzati, ad un significatico cambiamento nell’eziologia della cecità neonatale ed infantile, con un aumento dell’incidenza delle malattie genetiche e/o metaboliche che, in alcuni paesi di piccola estensione, dove i matrimoni fra consanguinei sono più frequenti, supera il 50%.

Per attuare la prevenzione oftalmologica occorre cominciare a sottoporre a degli screening i bambini, meglio ancora attuare pratiche di eugenetica prematrimoniale per la salute dei futuri nascituri. La prevenzione della cecità legata a malattie genetiche e/o metaboliche va effettuata studiando, prima del matrimonio, il corredo genetico per individuare i fattori di rischio ed eventualmente correggerli con tentativi terapeutici.

Altrettanto importanti sono gli screening di massa durante l’età prescolare e scolare. Nel corso dell’età lavorativa possono incorrere deficit visivi da infortunio o da malattia professionale. Poichè gli infortuni sul lavoro che interessano la sfera oculare sono frequenti e possono essere lievi, ma talvolta anche molti gravi, fondamentale è la prevenzione di essi attraverso la rigorosa sorveglianza delle condizioni dell’ambiente di lavoro (microclima, illuminazione, uso dei mezzi protettivi). Per ridurre l’incidenza delle malattie professionali la prevenzione va svolta a livello delle industrie, delle fabbriche, delle botteghe artigiane, collaborando con i medici del lavoro e i medici di fabbrica.

L’UIC, nel suo statuto sociale, prevede, tra le priorità istituzionali, la promozione di attività di prevenzione e profilassi della cecità.

Compito dei Consigli di amministrazione è, dunque, di sollecitare molteplici iniziative volte alla sensibilizzazione sulle attività di prevenzione nell’ambito delle famiglie, delle scuole, del mondo professionale e del lavoro e di stimolare le autorità affinchè siano promosse tutte le azioni dirette ed indirette in favore della conservazione del bene prezioso della vista.

Sarebbe altresì auspicabile che le sezioni provinciali U.I.C. si dotino di centri di consulenza oftalmologica come quello operante a Salerno magari sfruttando i capitali messi a disposizione dalla L.28-8-1997, n.284 che prevede in tal senso un finanziamento annuo di 5 miliardi delle vecchie lire destinati alle Regioni.

E’, in conclusione, necessario che siano riunite tutte le forze associative perchè la prevenzione della cecità diventi cultura nella società civile.

 

Integra la relazione del Prof. Sica, l’intervento del Presidente della sezione U.I.C. di Napoli Giovanni D’Alessandro che sollecita tutte le sezioni ad una azione più incisiva sul tema della prevenzione sfruttando le numerose pubblicazioni edite dalla Direzione nazionale e dall’Agenzia per la prevenzione della cecità e auspica che l’invito del Prof. Sica ad avviare l’esperienza di un gabinetto oculistico a disposizione dei soci e delle loro famiglie anche in altre sezioni sia al più presto soddisfatto.

 

Sul secondo argomento previsto dall’ordine del giorno, apre le relazioni il consigliere regionale Raffaele Nicolais che offre una mappatura del numero dei pluriminorati nel territorio della Regione Campania.

 

I dati pervenuti dalle cinque province campane circa l’incidenza di non vedenti con minorazioni aggiuntive sono estremamente eterogenei al punto da rendere diffcile una comparazione.

Nella fascia di età compresa tra 18 e i 35 anni risultano presenti:

-         nella provincia di Avellino 7 pluriminorati;

-         nella provincia di Caserta 12 pluriminorati con prevalenza di deficit intellettivi;

-         nella provincia di Napoli 29 pluriminorati con prevalenza di cieco-sordi e di ciechi con minorazioni psico-motorie;

-         nella provincia di Salerno 10 pluriminorati con prevalenza di minorazioni psico-fisiche, ad eccezione di uno cieco-sordo.

A Benevento non sono presenti pluriminorati nella suddetta fascia di età.

 

Nella fascia di età scolare risultano presenti:

-         nella provincia di Avellino 13 pluriminorati alcuni inseriti nella scuola comune, altri nella scuola speciale;

-         nella provincia di Benevento 11 pluriminorati;

-         nella provincia di Caserta 6 pluriminorati inseriti nella scuola comune;

-         nella provincia di Napoli 8 pluriminorati;

-         nella provincia di Salerno 3 pluriminorati.

 

L’attendibilità dei dati riportati non è certa, attesa anche l’omertà che esiste intorno alle situazioni di plurihandicap.

Compito dell’U.I.C. è, in primo luogo, avviare una “radiografia del territorio regionale” che fornisca dati statistici e di anamnesi dei pluriminorati tali da dar vita ad una banca-dati.

Occorre poi diversificare gli interventi a seconda della gravità della pluriminorazione. In particolare, per i pluriminorati meno gravi l’obiettivo associativo è quello di convogliarli in una serie di iniziative atte a favorire la crescita delle abiltà residue, a qualificare le abilità presenti, in modo da supportare la persona nella conquista di un ruolo nella società.

Per i pluriminorati gravi occorre favorire il decentramento territoriale dei servizi assistenziali e dei centri riabilitativi.

Volgendo lo sguardo al di là delle poltiche associative potrebbe essere di grosso ausilio, infine, l’introduzione di nuove ed ulteriori forme di flessibilità lavorativa per i  genitori lavoratori dei giovani pluriminorati in conformità ad una proposta di legge di recente presentazione che suggerisce di riconoscere ai genitori dei disabili gravi la facoltà di riscattare, fino ad un massimo di tre anni, i periodi mancanti al raggiungimento del massimo pensionistico.

 

Segue l’intervento del Dott. Carlo Barbati neuropsichiatra e psicoanalista presso il centro di riabiltazione operante all’Istituto Martuscelli di Napoli.

 

Augusto Romagnoli affermava che il bambino non vedente è un fiore di serra che va coltivato con delle cure particolari. Quando la cecità si accompagna a degli handicap aggiuntivi le attenzioni da dedicare al fanciullo sono ancora  più complesse. Se pensiamo a quanto è difficile per un bambino non vedente rapportarsi alla realtà circostante, avviare una relazione interpersonale o oggettuale soddisfacente, considerato che la conoscenza è veicolata dalla esperienza senso-percettiva, possiamo certamente immaginare quanti ostacoli ulteriori possa avere il pluriminorato. Occorrono, in questo caso, approcci molteplici ed eterogenei come quelli che proponiamo al centro di riabilitazione operante presso l’Istituto Martuscelli ove si svolgono trattamenti psicomotori, neuropsicomotori, neuromotori funzionali, di musicoterapia, di terapia occupazionale, stimolazioni senso-percettive globali, di orientamento e mobilità.

Le ricerche di eminenti studiosi ci insegnano che, se vogliamo trarre dei risultati dal processo riabilitativo di un bambino minorato della vista con handicap aggiuntivi, dobbiamo operare fin dalla prima fase dello sviluppo neuro- psicomotorio, ovvero dagli 0 ai 4 anni. Successivamente, l’intervento riabilitativo diventa più problematico per l’instaurarsi di patologie aggiuntive che derivano dalla difficoltà cui danno vita i plurihandicap.

In questa fase è fondamentale lo sviluppo emotivo-affettivo del bambino. L’area emotivo-affettiva, infatti, ha carattere trasversale nel senso che si interseca con altri momenti ed aree di sviluppo: lo sviluppo dell’area cognitiva non può, ad esempio, essere valido se non c’è un concomitante buono sviluppo dell’area emotivo-affettiva e quindi relazionale.

Nello sviluppo emotivo del bambino ruolo fondamentale ha la madre o chi in sua vece si prende cura di lui. In molti casi di minorazione sensoriale accompagnata da handicap aggiuntivi  questa diade mamma-bambino manca, perchè si assiste nella figura materna ad una profonda caduta sul piano emozionale nel senso che la mamma non riesce a sostenere lo sviluppo emotivo del bambino e a stabilire uno scambio empatico con lui.

In questo caso la presa in carico del bambino diventa la presa in carico dell’intero nucleo familiare che di fronte alla realtà della pluriminorazione aziona un meccanismo di disinvestimento affettivo. Il nostro ruolo pertanto non è solo quello di supportare il bambino nel complesso processo riabilitativo ma anche di rinforzare la maternità.

 

Al terzo punto all’ordine del giorno si segnala la relazione del giovane consigliere sezionale napoletano Mario Mirabile che si riallaccia alla relazione programmatica nazionale estrapolando alcuni spunti sul tema del ruolo dei giovani.

 

La volontà della Direzione nazionale è di incrementare, con una politica promozionale, il numero dei giovani all’interno dell’associazione a livello provinciale, regionale, nazionale. Ciò a fronte di una presenza fino ad oggi poco incidente o poco partecipata.

In una recente riunione a livello nazionale è emerso addirittura un dato sconcertante: in molte province mancano i comitati giovani e in molte regioni non esiste la figura del coordinatore a tenere uniti e a coinvolgere i giovani nelle esperienze associazionistiche. I giovani che operano all’interno dell’associazione ritengono che l’attenzione si possa coaugulare attraverso l’istituzione di una mailing list quale occasione di confronto e scambio di esperienze di ogni genere.

Un altro punto di fondamentale impatto è la garanzia del diritto allo studio universitario: occorre rendere operativa in tutti gli Atenei la L.17/1999 incentivando l’istituzione di servizi di accompagnamento o l’acquisto di ausili tiflodidattici o ancora  l’adozione di programmi di esame di più facile accessibiità per i non vedenti. La prosecuzione degli studi è la strada maestra per l’occupabilità considerata la carenza di offerta di lavoro per le vecchie qualifiche di centralinista e fisioterapista.

In conclusione l’inclusione sociale dei giovani non vedenti non può trascurare tutto ciò che che abilita la loro autonomia: l’integrazione sportiva come momento di aggregazione sociale oltre che di acquisizione della padronanza al movimento e all’orientamento e la sensibilizzazione all’abbattimento delle barriere architettoniche con percorsi agevolati di attraversamento della città: semafori sonori, segnalatori della fermate dei mezzi di trasporto, percorsi tattili esistenti già in altre città di Italia.

 

Alle parole di Mario Mirabile segue l’intervento del Prof. Antonio Leparulo, consigliere regionale.

 

I giovani sono il punto di riferimento delle politiche associative dell’U.I.C. nel settore dell’istruzione, della formazione professionale, dell’occupazione, della spendita del tempo libero.

Quattro sono i punti cardinali sui quali lavorare in favore delle giovani leve.

Promozione di una cultura e sensibilità della diversità nel senso che già nella scuola il bambino con minorazione visiva deve fruire di una preparazione scolastica che partendo dalle diversità derivanti dal suo handicap ne minimizzi l’impatto sulla sua personalità  e ne incentivi le abilità residue.

Sostegno alla famiglia come luogo primario di socialità nel quale si gettano le fondamenta della relazionalità del fanciullo non vedente.

Orientamento a livello scolastico favorendo la scelta della scuola idonea alle abilità del non vedente magari attivando un seminario informativo annuale a livello regionale.

Orientamento a livello di formazione superiore favorendo in alcuni casi la scelta di percorsi di formazione alternativi allo studio universitario ma ugualmente qualificabili come la formazione alle abilità artigiane che sfrutta le capacità manuali.

 

 

L'ultimo argomento all'ordine del giorno è trattato da Vincenzo Massa, vicepresidente della sezione UIC di Salerno.

 

Parlare delle donne è sempre molto difficile, perché costituiscono, con le loro emozioni, passioni e sentimenti, un universo sfaccettato che sfugge, quasi sempre ad una immediata comprensione. Ogni comune considerazione e generalizzazione diventa banale quando riferita alle donne affette da handicap visivo che affrontano la vita percorrendo salite ancora più irte di quelle riservate a noi uomini non vedenti e lo fanno con un coraggio e una determinazione ammirevole. Il nostro primo scopo associativo è valorizzare la forza che è in loro. Per farlo, come prima cosa, dobbiamo operare in seno al nucleo familiare affinché cada il muro del silenzio che troppo spesso circonda il minorato della vista, spesso quando si tratta di una donna. Un passo altrettanto importante è avviare una campagna di sensibilizzazione e conoscenza sugli incidenti domestici che causano cecità traumatica. Aiutiamo le nostre donne a costruire la sicurezza che la vita, sempre, merita di essere vissuta anche quando per la volontà del destino il volto dei figli sarà solo immaginato.

 

 

Questi gli interventi resi dai convenuti al termine delle relazioni sui temi all’ordine del giorno.

 

Vittorio Ciniglio, consigliere regionale interviene sul tema dell’autonomia dei giovani auspicando che siano diffusi più capillarmente i corsi di orientamento e mobilità e quanto al tema delle pari opportunità suggerisce al Consiglio regionale U.I.C. di attivarsi per avviare un corso di economia domestica per le donne non vedenti.

CiroTaranto, consigliere sezionale napoletano, nella veste di consigliere nazionale della FISD (Federazione Italiana Sport Disabili) commenta con rammarico le parole di Mario Mirabile in merito all’integrazione sportiva rilevando che poche sono le società sportive e le adesioni alla attività sportive.

Giuseppe Mancini, consigliere sezionale salernitano interviene sul tema dei pluriminorati suggerendo l’adozione di protocoli di intesa con strutture già esistenti sul territorio di pertinenza per la terapia a pluriminorati che non possano essere accolti presso il centro di riabilitazione dell’Istituto Martuscelli.

Teresa Fattorusso, consigliere sezionale di Avellino, sul tema delle pari opportunità chiede al Consiglio regionale di incentivare le candidature femminili a livello sezionale.

 

Al Presidente regionale le conclusioni.

 

Gli interventi dei relatori evidenziano gli obiettivi associativi non ancora raggiunti: non ci fermiamo ai successi già mietuti ma vogliamo cogliere gli input che questo incontro ci ha fornito, riflettere su quanto ancora possiamo fare per renderci utili ai nostri soci, impegnarci per rendere la nostra vita più vivibile.

Dalla nostra abbiamo un capitale di competenze enorme che dobbiamo sfruttare a pieno per assolvere a questo impegno morale.

Pertanto, ognuno per la propria responsabilità deve impegnarsi per superare le difficoltà che la flessione delle iscrizioni e la riduzione delle fonti di finanziamento e i vuoti legislativi creano alla nostra associazione.

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 (7)Iniziative regionali a cura di Giuseppe Ambrosino

 

 

Fisioterapisti: una professione storica per i non vedenti

 

La professione di fisioterapista appartiene storicamente al non vedente: le prime esperienze si fanno risalire al periodo della prima guerra mondiale allorché fu a tutti evidente con quanta maestria e sensibilità praticavano i massaggi coloro che erano ciechi.

Con la nascita dell’Unione Italiana Ciechi, negli anni ’20, la categoria comincia a godere delle prime forme di tutela, ma solo parecchi anni più tardi ottiene il riconoscimento normativo della propria professionalità con il varo della L.686/1961 che istituisce un albo dei massofioterapisti non vedenti.

Il successivo intervento normativo (legge 403), pur avendo il merito di aver regolato il problema del collocamento obbligatorio dei massofisioterapisti non vedenti, omette - all’art.1 - di riferirsi espressamente ed esclusivamente alla categoria dei ciechi consentendo attraverso una interpretazione estensiva l’accesso alla professione ai vedenti ed il conseguente proliferare di scuole di formazione.

Con la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale (L.833/1978) e la valorizzazione del momento riabilitativo nella tutela della salute individuale e collettiva, la professione di fisioterapisti si incrementa numericamente, ma , forse commettendo un errore di valutazione, le scuole destinate alla formazione professionale dei non vedenti non seguono il passo adeguandosi ai nuovi contenuti e alle nuove caratteristiche professionali.

Anche l’emanazione della L.29/1994 che istituisce la figura professionale del terapista della riabilitazione non vedente non mette ordine in questo stato di cose, al contrario, crea paradossalmente malcontento nella categoria introducendo una sanatoria che comporta l’equipollenza dei titoli solo in favore di coloro che abbiano maturato 5 anni di servizio in qualità di massofisioterapista. Solo più tardi con la L. 42/99 ed il relativo regolamento di attuazione (D.M.27-7-2000) e con la L.1/2002 il termine per l’equiparazione del nostro titolo è posticipato al 31 dicembre 1996.

In ogni caso, la creazione di una nuova figura professionale per i non vedenti espressamente tutelata dalla legge ha naturalmente messo in allarme i nostri colleghi vedenti, cresciuti nel frattempo di numero, che hanno intravisto nell'albo di cui alla citata legge una minaccia per i loro interessi professionali e che, pertanto, hanno cominciato a manifestare, nei nostri confronti, atteggiamenti di ostracismo, in ciò abilmente guidati dalle associazioni di categoria che hanno condotto a tutti i livelli, ministeriali, congressuali, scientifici una attività volta a screditare la lunga tradizione professionale dei fisioterapisti non vedenti.

La convinzione della categoria è che, nonostante l’emanazione del D.M. 27-7-2000 sulla

Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di fisioterapista, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base” che garantisce, in qualche modo, lo svolgimento della nostra professione, sia necessario, soprattutto per le generazione di futuri giovani non vedenti che vogliano avvicinarsi alla professione, qualificare maggiormente la nostra formazione e pensare ad una riconversione o addirittura alla chiusura delle scuole che la impartiscono. I diplomi rilasciato da queste ultime, tra cui il titolo conseguibile nell’Istituto Paolo Colosimo di Napoli, sono professionalmente poco spendibili: la strada che sembra profilarsi per la dignità professionale dei fisioterapisti non vedenti non sia da meno di quella dei colleghi vedenti è la formazione a livello universitario, come d’altra parte richiesto espressamente dal D.Lgs.502/1992, sebbene ciò vada a cozzare con le difficoltà che un impegno universitario comporta per la categoria dei non vedenti.

Questi temi sono stati dibattuti in occasione della assemblea regionale dei fisioterapisti non vedenti della Campania, tenutasi presso l’Istituto Paolo Colosimo il 15 febbraio scorso, dalla quale sono emersi alcuni indirizzi programmatici:

-          adozione di provvedimenti di chiusura di quelle scuole che pretandano di continuare a formare fisioterapisti con soli tre anni di istruzione professionale. Queste scuole, infatti, oltre a non fornire una preparazione culturale di base adeguata e a sviluppare le necessarie capacità professionali, rilasciano un diploma che, non essendo più riconosciuto valido nell'attuale organizzazione sanitaria, non offre più alcuno sbocco lavorativo, se non, forse, negli ambulatori privati, centri sportivi, palestre;

-          dare corso, anche in altre realtà locali, della positiva esperienza intrapresa dalla sezione UIC di Firenze, che e' riuscita a qualificare come corso di laurea un corso per fisioterapisti non vedenti attraverso una convenzione stipulata tra l'Istituto professionale Aurelio Nicolodi e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università' di Firenze;

-          garantire la piena e reale integrazione  nelle università di tutti i non vedenti che intendano qualificarsi nel campo della fisioterapia al di là del titolo conseguito ponendo una riserva di posti in loro favore;

-          individuazione di almeno quattro sedi universitarie localizzate in tutto il territorio nazionale (a titolo di esempio Padova, Firenze, Napoli e Catania, sedi di istituti per ciechi) che, almeno inizialmente, siano strutturate per garantire l’accoglienza agli studenti non vedenti;

-          istituzione, in futuro, di una figura sanitaria nell’ambito riabilitativo di secondo livello, con mansioni e stato giuridico ed economico diversi, per coloro che non intendano seguire un corso di studi così lungo e impegnativo quale quello della laurea di I° livello;

-          tiflotizzazione degli apparecchi riabilitativi consentendone, così, l’utilizzo anche ai non vedenti;

-          costituzione di commissioni interregionali che svolgano supporto territoriale a tutti i fisioterapisti non vedenti.

 

Tutti questi punti in linea di massima sono stati ribaditi con forza nel documento approvato dall’ultima Assemblea nazionale di categoria tenutasi a Tirrenia , il 17 maggio u.s., per cui ora ci vuole uno sforzo comune da parte di tutti gli organismi interessati, in prima linea l’UIC e le Scuole, forzando, se necessario le resistenze di queste ultime alla riforma e all’adeguamento alla legge.

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(9)Iniziative regionali Notizie in breve

 

La Festa di Primavera

 
Al fine di sensibilizzare le famiglie dei bambini minorati della vista, e di conseguenza la scuola, all’indispensabilità di una idonea attività motoria dei minori con disabilità visiva, la Direzione nazionale ha sollecitato le strutture UIC ad organizzare, a livello regionale, la “Festa di Primavera”.

La manifestazione, a carattere ludico-sportivo, ha avuto lo scopo di far vivere ai ciechi e agli ipovedenti piu’ giovani un momento educativo di gioco, di festa, di liberta’ e di piena integrazione con bambini normodotati.
In Campania la festa si è svolta il 24 maggio presso l'Istituto Domenico Martuscelli di Napoli
con la partecipazione del CSI (Centro Sportivo Italiano) campano guidato da Pasquale Maturo che ha organizzato giochi e competizioni adatte all'età dei partecipanti compresi nella fascia di età 5-13 anni.
Nel corso della giornata  di gioco, il Consiglio regionale UIC Campania ha patrocinato con il comitato genitori, coordinato dal sig. Vaina, lo svolgimento di un dibattito con i genitori intervenuti sui problemi di maggior rilevanza per i bimbi non vedenti anche allo scopo di prospettare soluzioni congiunte e concrete proposte operative.
 

 Rosanna Sangiuliano

Gita a Mirabilandia e riunione comitato giovani

 

Per i ragazzi non vedenti o ipovedenti compresi nella fascia di età tra i 14 e i 18 anni, e per i giovani di età superiore ai 18 anni fino ai 30, il Consiglio regionale UIC Campania ha messo a punto un programma promozionale che ne faciliti l'aggregazione.

Per gli adolescenti si è prevista una gita al parco giochi di Mirabilandia, in data da stabilirsi garantendo un contributo spese del 50%.

Per i giovani, nel prossimo ottobre, il Consiglio su proposta del Comitato giovani ha garantito lo svolgimento della quarta edizione dell'incontro annuale che si svolge a livello regionale come momento di confronto critico su alcuni temi di interesse.

Chiunque sia interessato a partecipare può contattare la sezione provinciale di pertinenza territoriale.

Rosanna Sangiuliano

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(10)Vita associativa a cura di Rosanna Sangiuliano

 

 UNA VETRINA PER I SUSSIDI DIDATTICI DESTINATI AGLI ALUNNI NON VEDENTI O IPOVEDENTI

Le mostre itineranti del materiale tiflodidattico

 

 Dal 5 al 21 maggio si è svolta in Campania la prima tappa della seconda edizione della Mostra itinerante del materiale tiflodidattico il cui scopo è di rendere conoscibili non solo agli operatori  del mondo scolastico, ma a chiunque sia interessato, l’esistenza di sussidi tiflodidattici quali indispensabili strumenti che vanno a compensare le difficoltà che la minorazione visiva comporta a scapito del difficile percorso di apprendimento di coloro che sono portatori di un handicap visivo.

Si tratta di una manifestazione patrocinata ed organizzata dalla Federazione nazionale delle istituzioni prociechi che si avvale del contributo dei Centri di consulenza tiflodidattica della Bibioteca Regin Marherita di Monza, in qualità di referenti territoriali per l’assistenza qualificata nella scelta del materiale speciale di carattere ludico, didattico ed informatico indispensabile per stimolare e favorire il processo di apprendimento degli alunni con minorazioni visive, nonchè delle sezioni provinciali dell’Unione Italiana Ciechi.

In considerazione dell’instancabile ricerca tecnologica volta a mettere a punto nuove strumentazioni all’avanguardia destinate a favorire l’integrazione scolastica degli alunni disabili della vista, la mostra ha carattere permanente, ma itinerante, in quanto si sposta da una Regione all’altra per poi ripercorrere nuovamente le tappe già coperte con nuove ed interessanti proposte di ausilii e sussidi.

Durante tutto il suo itinerario attraverso le cinque province campane, la mostra ha raccolto numerosi consensi: oltre 700 visitatori si sono avvalsi della costante presenza e della consulenza della Dott.ssa Patrizia Farina, responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica della Campania.

Tra il materiale in esposizione vanno citati i sussidi destinati a favorire il contatto tattile con la realtà circostante per i bambini non vedenti di ogni fascia di età, gli ausilii pensati per gli alunni ipovedenti quali le cartine geografiche a rilievo o con forti contrasti cromatici, i giochi di società scelti tra quelli più amati e realizzati con degli accorgimenti tali da consentirne l’utilizzo anche a chi non ha il bene della vista, gli strumenti funzionali ad un maggiore autonomia quali orologi, metri, bastoni per l’orientamento e la mobilità e infine, gli strumenti tecnico-informatici.

Alcuni di questi sussidi, come quelli informatici pur essendo pittosto costosi vengono erogati al non vedente dalle ASL in quanto rientrano nel cd. Nomenclatore tariffario, gli altri sussidi hanno un costo inferiore e possono essere acquisitati direttamente dalle scuole, tenendo conto della circostanza che la Federazione nazionale delle istituzioni prociechi concede a ciascun alunno integrato un bonus di 129,11 euro da spendere in materiale tiflodidattico.

In ciascuna tappa, il vicepresidente nazionale della Federazione nazionale delle istituzioni prociechi, avv. Stefano Sportelli ha aperto i tre giorni di esposizione illustrando le motivazioni che hanno spinto la Federazione a patrocinare la manifestazione itinerante.

Il problema dell’istruzione è stato sempre profondamente sentito, fin dalla costituzione della Federazione, negli anni venti del secolo scorso a poca distanza dalla nascita dell’Unione Italiana Ciechi. I primi risultati della maggiore attenzione a tale problematica furono appunto raccolti dalla Federazione, aggregando le istituzioni che, sul territorio nazionale, fino ad allora si erano occupate con scarsi risultati di favorire l’educazione e l’istruzione dei ciechi. Va citato in tal senso il R.D. del 1923 che consentì l’educazione nella scuola dei ciechi e dei sordomuti. Da quel momento, la Federazione ha sempre condotto una politica finalizzata alla ricerca di nuove metodologie e strumenti idonei all’integrazione dei ciechi nella scuola. Gli strumenti esposti nella mostra sono, appunto, il frutto di anni di ricerca portati avanti da laboratori all’avanguardia e da operatori specializzati e ben spesi a garantire nuove possibilità educative per i non vedenti.

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 Caserta

 La seconda edizione della mostra itinerante ha preso l’abbrivio a Caserta nei giorni 5, 6 e 7 maggio, presso la scuola media Leonardo da Vinci di cui il Presidente regionale UIC Campania è preside, circostanza questa sottolineata dalle parole dello stesso Presidente Piscitelli ricordando che è dalla scuola che parte il primo, imprescindibile stimolo all’inclusione sociale dei disabili della vista. Il Presidente rimarca quanto sia fondamentale portare alla ribalta l’esistenza di strumentazioni idonee a compensare la circostanza che la mancanza della vista ingabbia la persona che ne è affetta in un mondo astratto e potenzialmente lontano dalla realtà circostante: tali ausilii sono tanto più utili allorquando l’alunno sia inserito nella scuola comune di ogni ordine e grado, nella quale spesso si assiste all’impreparazione tecnica del docente di sostegno. L’invito è dunque ai dirigenti scolastici di dotarsi di tutte le strumentazioni, presenti alla mostra, che possano contribuire ad amalgamare la realtà scolastica vissuta dal non vedente con quella vissuta dai compagni normodotati. Numerose le presenze di autorità nei tre giorni di esposizione tra cui il Sindaco di Caserta dott. Luigi Falco e l’assessore alla Pubblica Istruzione Vincenzo Vozza.

 Rosanna Sangiuliano

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Napoli

Nei giorni 8, 9, 10 maggio la mostra si è svolta a Napoli, presso il Convitto Vittorio Emanuele.

Accanto al materiale tiflodidattico, in esposizione anche ALADIN (acronimo di Ascoltare Libri Audio Digitali Innovativi e Navigabili) che consiste in una particolare tecnica di registrazione digitale che consente di ascoltare in maniera agile e flessibile i testi riprodotti, con accesso immediato a capitoli, sezioni, paragrafi e pagine (cd.lettura indicizzata). Il supporto non è più l’audiocassetta, ma il Cd-Rom, che può contenere ben 18 ore di registrazione.

Il sistema informatico per la memorizzazione audio di testi è messo a disposizione degli studenti delle scuole medie superiori e delle università da parte del Centro del Libro Parlato le cui responsabili (Dott.ssa Cristina Ciccarelli e Dott.ssa Arianna Sbarra) sono state presenti nei tre giorni della mostra.

 

Rosanna Sangiuliano

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Salerno

Grandissimo successo a Salerno dei tre giorni della mostra itinerante, tant’è che il capoluogo risulta quello con maggiori visitatori della Campania. In una sala gremita di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici si è svolta la conferenza stampa cui erano presenti il Prof. Sica,  la Dott.ssa Naddeo, in rappresentanza del C.S.A., l’avv.Sportelli, la dott.ssa Farina, il Presidente regionale Pietro Piscitelli e l’on. D’Acunzi, consigliere regionale della Campania. Il prof. Sica ha sottolineato, nel suo saluto iniziale, la necessità dell’istruzione per i non vedenti per una vera integrazione nella società. Ciò richiede che l’UIC abbia la concreta capacità di risposta ai problemi posti dal processo di integrazione scolastica. Gli fa eco la dottoressa Naddeo che sottolinea come l’impegno del mondo della scuola è essenziale per realizzare la vera integrazione.

Nel suo breve saluto  l’on. D’Acunzi ha mostrato la grande passionalità e sensibilità che lo porta a comprendere le problematiche della disabilità visiva. Ricorda ai convenuti  i momenti di sinergia di questi ultimi mesi spesi affinché prevalessero le ragioni dell’UIC  rispetto a considerazioni politiche poco concrete. La politica non può e non deve colorarsi solo di grandi discorsi, ma deve esprimere solidarietà e disponibilità al momento del bisogno.

 

Vincenzo Massa

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Avellino

La mostra si è tenuta nei giorni 15, 16 e 17 maggio 2003 ed è stata ospitata presso l’Auditorium dell’Istituto Magistrale Statale P.E. Imbriani di via S. Pescatori di Avellino. L’iniziativa ha usufruito della collaborazione del C.S.A. che, con la sua rappresentante, dott.ssa Rosalia Veno, responsabile del settore “handicap”, ha inviato presso tutte le Direzioni scolastiche della provincia irpina, un invito e un sollecito alla partecipazione delle scolaresche alla visita della mostra.

Significative le presenze istituzionali tra cui il dott. Francesco Lo Conte, assessore all’Istruzione dell’Amministrazione Provinciale, il dott. Paolo Matarazzo, dirigente responsabile del settore “Fasce deboli” della  ASL-AV/2; il prof.  Ilario Spinello, segretario particolare del Sen. Nicola Mancino ed alcuni Sindaci e/o loro rappresentanti dei Comuni più vicini al Capoluogo.

 

Rosanna Sangiuliano

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Benevento

La mostra itinerante di materiale tiflodidattico e di ausili tifloinformatici ha fatto tappa a Benevento nei giorni 19 -20-21 maggio. La mostra , svoltasi nei locali della palestra della scuola media Federico Torre di Benevento, ha avuto il patrocinio del Comune, della Provincia e del C.S.A. di Benevento.

Alla conferenza stampa di apertura hanno preso numerose autorità: la Prof.ssa Raffaella Petrillo dirigente della scuola che ha ospitato la manifestazione, e il dott. Mario Pedicini, responsabile del C.S.A. hanno sottolineato la valenza dell’iniziativa per l’allargamento delle conoscenze degli insegnanti che hanno il compito di affiancare il non vedente nel cammino scolastico.

Quindi il sindaco D’Alessandro, l’assessore ai servizi sociali Pasquariello, il presidente del consiglio comunale Conzales e l’assessore allo sport Lamparelli, hanno colto l’occasione per portare il saluto delle istituzioni e per illustrare ai presenti il loro operato e le loro intenzioni rispetto ai problemi dei disabili. Anche l’on. Erminia Mazzoni ha posto l’accento su questa iniziativa volta al processo di integrazione dei non vedenti nell’ambito della scuola.

Tra i presenti meritano delle particolari menzioni Sandra Mastella, sempre vicina all’UIC di Benevento, il vice sindaco Gianfranco Ucci ed il massimo dirigente dell’ASL BN 1 Mario Scarinzi.

Numerosissimi sono stati anche  i dirigenti e gli operatori scolastici che hanno visitato il salone della mostra, mossi dallo sprone di migliorare la qualità dello studio dei loro studenti minorati visivi.

 

Carmela Silvestri

 

Per le scuole che siano interessate ad una consulenza sul materiale tiflodidattico:

CENTRO DI CONSULENZA TIFLODIDATTICO

Via FERRARECCE , 104

81100 CASERTA

Tel.: 0823/326553    Fax:0823/279358

E-mail: cdtce@bibciechi.it

Sito web: www.bibciechi.it

Responsabile del Centro: Dott.ssa Anna Patrizia Farina

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Iniziative ed attività

delle Sezioni Provinciali

 

 

(13)Sezione provinciale di Avellino

 

La provincia di Avellino a favore dei disabili della vista

 

Da sempre i rapporti istituzionali intercorrenti fra l’UIC e la Provincia di Avellino sono improntati nel senso di una proficua collaborazione sollecitata, in molte occasioni, dall’UIC per la realizzazione di fondamentali obiettivi associativi.

In numerose occasioni il Presidente sezionale UIC Domenico Cucciniello, in qualità di legale rappresentante della sezione provinciale, ha avuto modo di riconoscere nella Presidenza della Provincia di Avellino, rappresentata dall'ing. Francesco Maselli, una sede di audizione per le numerose problematiche che interessano la categoria dei minorati della vista: è notizia recente, in tal senso, l’aver disposto un contributo di 7.500 euro in favore della locale sezione UIC per l’acquisto di strumentazioni tifloinformatiche adeguate per consentire l'alfabetizzazione informatica dei soci.

L’ente Provincia, in occasione dell’anno europeo del disabile ha, poi, organizzato una serie di significative manifestazioni che vedono la collaborazione tra il settore Cultura dell’Amministrazione provinciale e la costituenda Banca della Campania. Di grande richiamo è l’iniziativa, collocata temporalmente nella manifestazione “Maggio degli itinerari”, che si rivolge alle associazioni di disabili della provincia con l’obiettivo di consentire la fruibiltà dell’immenso patrimonio artistico, storico e culturale senza più barriere, mettendo in campo strategie e progetti per un accesso globale. Lo scorso 8 giugno 2003, nell’ambito di questa iniziativa si è svolta una visita ad Aquilonia, in visita presso il Museo Etnografico e all’Abbazia di San Vito.

 

Rosanna Sangiuliano

 

 

Diamoci la mano e corriamo insieme

 

Questo lo slogan della prima edizione della maratonina provinciale organizzata dalla locale sezione UIC il 31 maggio scorso ad Avellino.

Con il patrocinio dell'Amministrazione provinciale - che continua a dimostrare con il suo impegno la sensibilità nei confronti delle persone diversamente abili - e la sponsorizzazione di alcune aziende locali, la manifestazione sportiva ha attraversato il cuore della città con partenza  da via de Concilis e passando per via Matteotti, Corso Europa, Via Cotone con arrivo nuovamente alla via de Concilis.

La gara ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di non vedenti che, camminando, passeggiando o anche correndo hanno seguito il percorso definito lungo il quale volontari al servizio dell'associazione hanno distribuito materiale informativo sulla problematica della minorazione visiva.

Al termine della manifestazione sportiva una breve conferenza stampa, nel corso della quale il consigliere regionale Raffaele Nicolais ha rivolto ai convenuti, alle autorità istituzionali un appello forte e chiaro: Vogliamo essere considerati cittadini tra i cittadini! Non chiediamo sconti alla società. Non vogliamo ricevere ma dare. Realizzare progetti, costruire, esprimere le nostre  tante potenzialità  da mettere in campo ancora da scoprire e valorizzare..

 

Raffaele Nicolais

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Sezione provinciale di Benevento

 

Uno spazio verde per passeggiare in autonomia

 

Fra qualche tempo l’idea di disporre di un'area verde con percorsi adatti alle esigenze dei non vedenti potrebbe divenire realtà. Infatti, nell'ambito di un più ampio progetto volto a consentire la fruizione di momenti di svago da parte di cittadini disabili con la realizzazione di un parco da essi pienamente accessibile, l’Ispettorato forestale della Provincia beneventana vuole mettere a punto, in particolare, percorsi destinati a chi è affetto dalla minorazione sensoriale della cecità. L’area da adibire a questo scopo è ubicata nella parte periferica della città di Benevento

 Il progetto si propone, dunque, l'obiettivo della massima fruibilità delle strutture ricreative e di svago  per i disabili di qualsiasi fascia di età cui sarà data la possibilità di vivere nella natura e con la massima autonomia lo sport e i momenti di tempo libero.

 

Carmela Silvestri

 

 

Recuperata al terzo settore una ampia struttura ricettiva

 

Con delibera consiliare la Provincia di Benevento, prendendo atto delle sollecitazioni provenienti dalla consulta provinciale del volontariato, ha destinato la struttura sita presso l’ex caserma dei vigili del fuoco al viale Mellusi della città capoluogo a sede per le attività di alcune ONLUS operanti sul territorio, tra cui l'UIC.

Gli spazi disponibili nell'edificio, denominato Centro servizi del volontariato “suor Floriana Tirelli”, in memoria della missionaria originaria della provincia di Benevento assassinata nello Zambia nell’ottobre dell'anno 2000, sarebbe ripartiti in modo da garantire a ciascuno dei soggetti del terzo settore la destinazione ad attività associative ovvero ad attività promozionali del tempo libero e dunque a carattere ricreativo e ludico.

 

Carmela Silvestri

 

Un concerto per i non vedenti 

 

Presso il centro culturale della Biblioteca Arcivescovile “Pacca”, l’ufficio Diocesano Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Benevento ha organizzato un concerto di musica classica, svoltosi il 17 maggio scorso.

All’evento musicale hanno partecipato numerosi non vedenti residenti nella provincia di Benevento che hanno assistito all’esecuzione di diversi brani classici magistralmente eseguiti da Pasquale Visone, un giovane non vedente, allievo del Conservatorio “S. Pietro a Maiella” di Napoli, Adele D’Aronzo musicista di pianoforte, Debora D’Aronzo al flauto e Luigi Abate al violino.

 

Carmela Silvestri

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Sezione provinciale di Caserta

 

Al via le qualifiche equipollenti

 

La sezione di Caserta è la prima tra le sezioni UIC della Campania ad avere dato attuazione alla delibera giuntale n. 7284/2001 con cui la Regione Campania ha affidato, ai sensi della L.R. 15/1987, alle predette sezioni, la gestione delle attività di formazione professionale rivolte ai non vedenti per il conseguimento delle qualifiche equipollenti a quella di centralinista telefonico di cui al D.M.10 gennaio 2000 (cd. decreto Salvi).

Il corso - destinato a formare la figura dell'operatore telefonico addetto alle  informazioni alla clientela e agli uffici relazioni col pubblico - ha avuto inizio nello scorso mese di marzo e se ne prevede la conclusione nel settembre 2003 ed è articolato in un monte orario pari a 900 ore distribuite su diversi moduli su programma di studi elaborato dalla Prof.ssa Maria Luisa Di Furia.

Alla luce della grande crisi occupazionale che interessa la categoria professionale dei centralinisti non vedenti, l'augurio è che tale corso possa realmente offrire nuovi sbocchi lavorativi. Ci auguriamo altresì che tempestivamente sia organizzato il nuovo albo professionale e che siano varate le disposizioni normative atte a favorire il collocamento obbligatorio per queste nuove figure professionali.   

 

Franco Trovato

 

Progetto autonomy

 

Tra gli iscritti all’UIC molto numerosi sono gli anziani, nella fascia di età degli ultrasessantenni. Per questi ultimi e per chiunque ne abbia fatto richiesta, la sezione di Caserta ha avviato, dal 30 dicembre 2002, il progetto autonomy.

Il progetto prevede la possibilità di disporre di un volontario, per alcune ore della giornata, con cui poter far fronte ad alcune incombenze quotidiane e nel contempo combattere la solitudine.

Visto il successo ottenuto da questa prima esperienza la sezione UIC prevede di riproporre una progettazione analoga che potrebbe diventare operativa a partire dal prossimo ottobre. Chiunque sia interessato può contattare la segreteria della sezione al numero 0823/355762 in orario di uffcio. 

 

Franco Trovato

 

Nuove squadre sportive

 

I soci della sezione UIC di Caserta hanno recentemente dato vita alla squadra di calcetto "Terra di lavoro" e alla squadra femminile di torboall. Dal 30 maggio all'1 giugno, a Lavarone (TN), si sono svolte le semifinali e le finali per l'assegnazione dello scudetto nel campionato di calcio a 5 per ipovedenti. Le squadre partecipanti, affiliate alla FISD, sono state: Caserta e Roma per il girone sud; Pesaro e Firenze per il girone nord. La squadra di Caserta, "Terra di lavoro", ha superato nella semifinale il Pesaro per 3 reti ad 1 ed ha battuto in finale la Roma, nei tempi supplemetari al golden goal, per 3 a 2. Numerosa la tifoseria casertana al seguito della squadra. Compiacimento per tutto lo staff sportivo: giocatori, allenatore e presidente cui si riconoscono tencia e spirito di sacrificio.

 

Franco Trovato

 

Sorridendo alla vita

 

L'U.N.I.Vo.C, associazione di volontariato che ha come scopo fondamentale l'abbattimento delle difficoltà che ostacolano la piena integrazione sociale dei minorati della vista attraverso interventi personalizzati a supporto del singolo, in collaborazione con Rotaract Club (distretto 2100) di Caserta e l'Arcas ONLUS e con il patrocinio della Provincia e del Comune di Caserta ha organizzato, lo scorso 10 aprile, una serata di beneficenza e di solidarietà svoltasi presso il teatro S. Izzo di Caserta.

Il programma della manifestazione era imperniato su una rappresentazione teatrale che ha visto in scena la compagnia Teatromania di Caserta guidata da Ernesto Cunto che, in modo del tutto gratuito, ha prestato la propria maestria al servizio dello scopo solidaristico della serata.

La serata, battezzata "Sorridendo alla vita", ha avuto, infatti, lo scopo di garantire una raccolta fondi per l'U.N.I.Vo.C. di Caserta  per la realizzazione delle tante iniziative che l'associazione si propone: attività associative con scopi di integrazione sociale; realizzazione di laboratori artigianali dove il non vedente può sviluppare e acquisire maggiore destrezza nell'utilizzo del tatto; campi estivi per bambini e ragazzi non vedenti.

 

Franco Trovato

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Sezione provinciale di Napoli

 

In gara con la Caracciolando

 

L’11 maggio si è svolta la 4° edizione della Caracciolando, gara podistica non competitiva aperta a tutti, che si snoda su un percorso di 3 chilometri avente come scenario la suggestiva Riviera di Chiaia.

Alla manifestazione sportiva ha aderito la sezione UIC di Napoli, con la presenza di numerosi soci che, in un’atmosfera gioiosa e festiva, hanno corso tutti insieme avendo così l’opportunità di ammirare l’incantevole panorama del golfo di Napoli.

Quanto ai risultati sportivi degli atleti non vedenti, la classifica maschile ha visto come primo classificato Giuseppe Parisi di San Giuseppe Vesuviano, secondo classificato Francesco De Icco di Casalnuovo e terzo classificato Ciro Taranto di Marano.

Per la classifica femminile questi i risultati: prima classificata Flora Caruso di Napoli, seconda classificata Rosaria De Angelis di Ercolano e terza classificata Maria Rosaria Occorsio di Napoli.

Giuseppe Ambrosino

 

 

Tante attività promozionali per i soci della zona vesuviana

 

La rappresentanza vesuviana, da sempre, è particolarmente attenta nel creare un clima di familiare aggregazione fra i soci di ogni età, patrocinando ed organizzando momenti di incontro come la tradizionale Festa della Befana e la Mascherata di Carnevale.

Un recente programma ricreativo messo a punto dalla rappresentanza zonale, guidata da Vittorio Ciniglio, ha previsto una escursione guidata presso gli scavi di Paestum e presso il Santuario di “Getsemani” sito nella stessa cittadina. Le numerose adesioni hanno confermato quanto, nonostante l’eterogeneità dei partecipanti, sia avvertita l’esigenza di condividere momenti di socialità comuni.

 

Giuseppe Ambrosino

 

 

Braille: una conquista irrinunciabile

 

L’avvento dell’informatica in qualità di strumento di comunicazione e l’evolversi delle tecnologie ad essa collegata, da un lato hanno consentito ai non vedenti di accedere al mondo dell’informazione oltrepassando i normali limiti che la minorazione sensoriale comporta, dall’altro, hanno indotto, soprattutto nelle giovani generazioni, una scarsa propensione all’acquisizione del metodo di lettura e scrittura Braille. Eppure c’è da dire che il sistema Braille, fin dalla sua scoperta, agli inizi dell’Ottocento, ha costituito uno strumento di emancipazione culturale per i non vedenti.

La rappresentanza UIC della zona vesuviana, al fine di diffondere la conoscenza del linguaggio Braille non solo tra gli alunni appena scolarizzati, ma anche tra coloro che solo in età adulta hanno perso la vista, a causa di traumatismi o patologie di varia natura, ha avviato un corso di apprendimento della tecnica Braille avvalendosi del contributo della Biblioteca italiana per ciechi Regina Margherita di Monza.

Il corso, a cadenza settimanale, è affidato alla Prof.ssa Lucia Manzo ed è attualmente seguito da 10 alunni di età compresa tra i 30 e i 65 anni, dei quali alcuni apprendono il sistema Braille  per cultura personale, ed altri, invece, per esigenze professionali.

Chiunque sia interessato può contattare il coordinatore della rappresentanza UIC del posto: Vittorio Ciniglio al numero 081/5298243.

 

Lucia Manzo

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Sezione provinciale di Salerno

 

Mercato S. Severino: molte le iniziative a favore dei non vedenti

 

Mercato S. Severino, cittadina della provincia di Salerno è stata protagonista - dal 31 marzo al 5 aprile - di una splendida iniziativa "Teatro anch’io, vacanza anch’io",  riservata ai disabili della provincia e organizzata grazie al contributo delle istituzioni e alla sensibilità del dott. Orza, funzionario della ASL. L'iniziativa, cui hanno preso parte otto giovani soci in rappresentanza dell'UIC di Salerno, ha previsto mattinate dedicate all’ascolto e alla visione di lavori teatrali di giovani disabili con ciò realizzando piccoli grandi momenti di aggregazione e di apertura alla socialità.

Pensare al disabile come a colui che deve essere assistito e commiserato è purtroppo per noi che apparteniamo alla categoria ancora una prassi scontata in troppe circostanze. Questa manifestazione ci ha sorpreso per la volontà che la animava di adottare come principio la voglia di rendersi protagonisti dei disabili, nonché per lo sforzo che con essa si è voluto compiere di cogliere e valorizzare le ricchezze e le risorse interiori di ogni singolo disabile aiutandolo a crescere e a formarsi in un quadro più o meno garantito di autonomie. La necessità primaria che la nostra categoria ha è quella di instaurare un dialogo incessante con le istituzioni  perché è solo conoscendo le esigenze della nostra difficile quotidianità con il cuore sgombro da pregiudizi che si può veramente acquisire la consapevolezza che siamo persone che hanno diverse abilità ma lo stesso diritto di cittadinanza degli altri.

In tal senso ci piace ricordare le parole di disponibilità dell’assessore alle politiche sociali della provincia di Salerno, Alberto Esposito, e l'iniziativa assunta dal Comune di Mercato S. Severino di realizzare un museo tattile grazie al quale sia possibile per i non vedenti conoscere e apprezzare i grandi tesori della nostra civiltà.

 

Vincenzo Massa

 

Il sito di SALERNO ENERGIA accessibile ai non vedenti

 

Il 31 marzo scorso presso la sede UIC di Salerno è stato presentato, in occasione della  conferenza stampa promossa dall’azienda cittadina di erogazione del gas metano Salerno Energia, il sito della società reso fruibile ai non vedenti. All'incontro erano presenti il Presidente dell'azienda Ferdinando Argentino, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno Nino Savastano, il vice presidente UIC nazionale avv. Stefano Sportelli, il Presidente UIC Campania prof. Pietro Piscitelli e il Presidente della sezione UIC di Salerno prof. Tommaso Sica.

Da tempo, come hanno ricordato i vertici dirigenziali dell'UIC, l'associazione profonde il massimo impegno per l'abbattimento delle barriere della comunicazione cercando, in ogni modo, di favorire la diffusione delle nuove tecnologie fra i privi della vista.

Da questo punto di vista l'accessibilità del sito web di un'azienda di pubblica utilità dimostra da un lato che l'alacre attività dell'UIC conduce i soci alla conquista delle chance della piena inclusione sociale e dall'altro che molti degli enti istituzionali interpellati sono disponibili all'apertura di un dialogo telematico con i non vedenti.

www.salernoenergia.it

 

Vincenzo Massa

 

Concorso a premi OLIVIERI MATTEO

 

Per il secondo anno consecutivo la sezione UIC di Salerno ha organizzato il concorso a premi “ OLIVIERI MATTEO ”  che prende il nome da un benefattore della categoria dei minorati della vista. Il concorso è riservato agli alunni delle scuole medie e superiori della provincia di Salerno ed è finalizzato ad animare il dibattito sulle problematiche dei non vedenti fra le giovani generazioni.

Vincenzo Massa

 

 

Il neo cavaliere della Repubblica Tommaso Sica ricevuto dal Prefetto di Salerno

 

In occasione del ritiro dell’onorificenza a cavaliere della Repubblica riconosciuta al nostro Presidente sezionale, prof. Tommaso Sica, per i meriti conquistati sul campo nella lotta per le pari opportunità della categoria dei minorati della vista, una gradita sorpresa per i convenuti.

Ad officiare la cerimonia di consegna dell'onorificenza il Prefetto di Salerno, Dott. Errico Laudanna. Un incontro cordiale nel quale il presidente Sica, con la sua grande carica carismatica, ha conquistato un nuovo simpatizzante - di grande prestigio ed autorevolezza - dell'UIC.

 

Vincenzo Massa

 

Premio lettura Braille

 

Grazie alla giovane socia della sezione UIC di Salerno, Samanta Vaina, la Campania è risultata prima in una delle sezioni nazionali del premio lettura Braille. Grande soddisfazione per il Presidente regionale Pietro Piscitelli, che riveste la carica di Presidente della Biblioteca per ciechi Regina Margherita di Monza, il quale da anni sta sostenendo, con non pochi sacrifici, la necessità di diffondere in maniera sempre più capillare la tecnica Braille come mezzo di lettura e comunicazione.

 

Vincenzo Massa

 

Riabilitazione e integrazione scolastica: convegno a Sapri

 

Il Presidente regionale UIC Campania Pietro Piscitelli ha fatto da relatore nel convegno “Riabilitazione e integrazione scolastica dei disabili” organizzato dalla sezione UIC di Salerno e dalla cooperativa servizi giornalistici cilentani e svoltosi il 17 maggio scorso nell’aula consiliare del municipio cittadino della città. Nel suo applauditissimo intervento, alla presenza dei vertici istituzionali e scolastici del territorio, il Presidente Piscitelli, nella sua doppia veste anche di presidente della Biblioteca italiana per ciechi Regina Margherita di Monza ha ancora una volta esaltato il ruolo fondamentale dell’istruzione come momento di aggregazione e costruzione di pari opportunità. Il Presidente ha  illustrato ai convenuti la prolifica  attività che l’UIC ha svolto in questi anni  a favore dell’integrazione scolastica dei non vedenti ed il ruolo che gli enti che affiancano l’Unione svolgono nel tentativo di azzerare le difficoltà che l’alunno non vedente quotidianamente affronta.

 

Vincenzo Massa

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Assemblee ordinarie

 

Sezione provinciale di Avellino

 

La prima assemblea annuale si è svolta il 12 aprile scorso. Viene nominato a presiedere il consesso il consigliere regionale UIC Campania Giuseppe Mancini che, dopo la lettura della relazione sulle attività condotte dalla sezione irpina, plaude alla fattività dei dirigenti sezionali  e li esorta a continuare a mantenere proficui rapporti di collaborazione con le istituzioni locali.

Anche la lettura dei documenti contabili trova consensi unanimi.

In chiusura dei lavori assembleari, interviene il dott. Cristiani che, in rappresentanza della Banca popolare dell'Irpinia di Avellino, comunica la possibile apertura di uno sportello al servizio dei disabili nella sussistenza di un congruo numero di potenziali soci.

 

Rosanna Sangiuliano

 

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Sezione provinciale di Benevento

 

Alla presenza del dirigente nazionale - avv. Stefano Sportelli -  del Presidente regionale  - prof. Pietro Piscitelli -  e del consigliere regionale - prof. Raffaele Nicolais - il 26 aprile ha costituito, per i soci sanniti, l’occasione per tirare le somme su un anno che si è dimostrato ricco di iniziative. Questi i temi che da sempre stimolano le politiche associative: istruzione, lavoro, pensionistica, promozione di iniziative per il tempo libero.

Per quanto concerne l’istruzione, la sezione si è adoperata per una proficua collaborazione con le strutture istituzionali e per supportare i docenti di sostegno nella delicata opera di affianco al disabile, provvedendo, con corsi ad hoc, ad integrarne la preparazione tiflologica. Grandi consensi ha suscitato l'iniziativa di coadiuvare gli studenti minorati della vista nella scelta della scuola: molto spesso infatti, si sbaglia effettuando scelte incompatibili con la minorazione e soprattutto inadeguate ad un successivo inserimento occupazionale.

Sul fronte lavoro si lamenta che enti pubblici quali l’azienda sanitaria locale e il comune della città capoluogo abbiano ancora mancato di provvedere all’inserimento lavorativo dei non vedenti.

Nel campo della pensionistica come accade da sempre si è cercato di fornire ai soci assistentato burocratico.

Quanto, infine, alle attività programmate per il tempo libero sono risultate di grande interesse le iniziative volte alla creazione di uno spazio di incontro e allo svolgimento di corsi per l'acquisizione delle tecniche di rilegatura.

 

 

Carmela Silvestri

 

 

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Sezione provinciale di Caserta

 

La prima assemblea annuale della sezione UIC di Caserta si è svolta alla presenza dell’avv. Stefano Sportelli, membro della Direzione nazionale e del consigliere regionale Prof. Antonio Leparulo, intervenuti in qualità di membri esterni.

Le parole di apertura dell’avv. Sportelli, eletto Presidente del consesso sono di sprone alla comprensione del valore dell’associazionismo che deve essere inteso come spirito di corpo ispirato alla solidarietà.

Le battaglie condotte dall’UIC possono sperare di condurre a risultati proficui sono quando alle spalle dei dirigenti si avverta realmente la spinta della base.

L’Unione Italiana Ciechi deve essere al passo con l’evoluzione giuridico-normativa cercando di ottenere dal tessuto legislativo ogni possibile vantaggio sociale, lavorativo e culturale  pertanto è compito di ciascuno dei soci di rendersi parte attiva della vita associativa.

Gli adempimenti di rito, ovvero la lettura della relazione morale e del bilancio consuntivo relativi al 2002 sono oggetto di deliberazione unanime.

 

Rosanna Sangiuliano

 

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Sezione provinciale di Napoli

 

 Il 12 aprile si è riunita l’assemblea dei soci della sezione UIC di Napoli per approvare i documenti contabili e la relazione morale. Il primo adempimento formale è stato quello della nomina del Presidente del consesso. La carica è stata affidata all'avv. Stefano Sportelli, membro della Direzione nazionale, che ha brevemente ragguagliato i convenuti sulle ultime novità legislative a favore della categoria. Alle sue parole ha fatto seguito la lettura dei documenti da sottoporre all'approvazione assembleare e rispetto ai quali non è stata sollevata alcuna obiezione.

           

 

Giuseppe Ambrosino

 

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Sezione provinciale di Salerno

 

Una cospicua partecipazione di soci ha caratterizzato la prima assemblea annuale della sezione di Salerno. Presenti all’incontro il Presidente regionale Pietro Piscitelli e Domenico Cuciniello, Presidente della sezione di Avellino, nella qualità di rappresentante del Consiglio regionale UIC Campania.

In apertura dei lavori assembleari, il Presidente sezionale Tommaso Sica ha ricordato come nel corso dell'anno 2002 l’UIC di Salerno abbia avviato importanti iniziative per favorire l’istruzione e l’integrazione scolastica, per promuovere la formazione professionale e l'avviamento al lavoro, per garantire un assistentato quotidiano in favore dei soci e delle loro famiglie, rammaricandosi per gli obiettivi rimasti lettera morta a causa della scarsa disponibilità di risorse finanziarie. Le parole del Presidente regionale, chiamato a presiedere l’assemblea, sono state di elogio per le alte cariche della sezione che, nella persona del Prof. Sica e del vicepresidente Vincenzo Massa, hanno operato in maniera certosina e costante per la definitiva risoluzione dell'annosa questione dei tagli al contributo regionale di gestione ottenendo che fosse recuperato il 40% della cifra inizialmente decurtata. Grande compiacimento anche per il lavoro del Centro di trascrizione regionale di Salerno che dal 2003 è diventato anche centro pilota per il braille. Il dibattito ha visto una serie d’interventi che hanno messo in luce la voglia di trasformarsi del sodalizio in conformità al nuovo modello associativo. Il Presidente regionale, nell’intervento di replica, nel prendere atto dei suggerimenti ha ricordato come il nuovo modello associativo suggerito dalla Direzione nazionale - attraverso una più capillare distribuzione sul territorio - punta a raccogliere maggiore consenso e partecipazione. Infine, l’assemblea ha approvato all’unanimità i documenti finanziari e la relazione morale.

 

Vincenzo Massa

 

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(23)Osservatorio normativo a cura di Pietro Piscitelli

 

 

La riforma dei cicli

QUALE FUTURO PER GLI ALUNNI DIVERSABILI NELLA RIFORMA MORATTI?

 

L'approvazione della L.28 marzo 2003, n.53 (cd. riforma Moratti) costituisce in una realtà quale quella della scuola italiana - finora anacronisticamente ancorata a riforme risalenti - una sfida intellettuale, culturale, etica, sociale ed economica.

In un arco temporale medio-lungo (24 mesi) saranno soddisfatte le deleghe contenute nella legge e la scuola italiana assumerà nuovi basamenti strutturali e modali che la adegueranno al panorama scolastico europeo.

Né il testo legislativo, né il documento steso dal gruppo ristretto di lavoro (cd. gruppo Bertagna) che ha affiancato il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Letizia Moratti, nel lungo iter di approvazione della legge fanno cenno alcuno alle problematiche dell’integrazione degli alunni in situazione di handicap.

Ciò appare inspiegabile se si pensa a quanto l'esperienza dell'integrazione scolastica degli alunni diversabili sia compenetrata con il tessuto scolastico, interessando capillarmente oltre 100.000 sezioni e classi comuni dei vari ordini e gradi della scuola italiana e coinvolgendo quasi 59.000 docenti per il sostegno.

A circa trent'anni dall'approvazione della legge (L.517/1977) che ha dato l'abbrivio al processo di integrazione scolastica possiamo affermare che l'attuale sistema scolastico non si struttura, infatti, in due compartimenti stagni, da un lato la scuola per i normodotati e dall'altro la scuola per i disabili, ma al contrario è una scuola unica e unitaria fondata sul principio del riconoscimento e della valorizzazione delle differenze.

La “dimenticanza legislativa” risulta ancora più allarmante se esaminiamo i dati statistici emergenti dalla periodica indagine conoscitiva disposta dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca sullo stato dell'integrazione. Tali dati documentano che la scuola italiana in questi anni sta vivendo un trend di crescita quanto alla presenza degli alunni disabili che, nella sola scuola dell'infanzia, sono  incrementi di oltre 4 mila unità e nelle scuole secondarie superiori hanno raggiunto una proporzione 7 volte maggiore di quella registrata negli anni Novanta.

Di fatto gli studenti disabili costituiscono oltre il 2% del totale degli iscritti nelle scuole elementari e medie e quasi l'1% nelle scuole superiori.

L’invisibilità degli alunni portatori di handicap - tanto nell’ambito della discussione preliminare all’approvazione della riforma quanto nel testo di legge recentemente approvato - ingenera un sentimento di forte apprensione non solo nelle famiglie di tali alunni, ma anche negli operatori scolastici e del privato sociale, negli studiosi in campo pedagogico, didattico, socio-psicologico e giuridico che, fin dalla prima applicazione della L. 517/1977, hanno creduto nella validità dell'esperienza formativo-educativa di una scuola aperta a tutti gli alunni, normodotati e diversabili.

C’è, infatti, il fondato timore che in una scuola efficientistica, competitiva e selettiva quale è quella disegnata dalla riforma poco spazio ci sia per gli alunni con handicap.

Anche l’introduzione, ad opera della riforma, di percorsi di studio individualizzati che registrano e consolidano le diversità di partenza che innegabilmente esistono tra i cd. normodotati e i diversabili fa temere soluzioni aberranti per la formazione di coloro che partono nel processo di apprendimento con uno svantaggio esistenziale.

Ad un operatore che da anni dedica la sua professionalità alla scuola e, per motivi anche personali, al servizio dell’integrazione scolastica degli alunni con handicap, viene spontaneo chiedersi quale personalizzazione di percorso formativo può esserci in una scuola nella quale da anni si assiste ad uno sfaldamento delle competenze preparatorie dei docenti di sostegno, addirittura sprovvisti di ogni forma di conoscenza della Tiflologia indispensabile per affiancare alunni con disabilità visiva; in una scuola nella quale si decide l’aumento del numero degli studenti per classe e contestualmente si innalza il rapporto numerico per il sostegno all’handicap; in una scuola nella quale, nel primo ciclo dell’istruzione (scuola elementare), si decide per il ritorno alla figura del docente prevalente (cd. tutor), rispetto al quale gli altri docenti hanno un ruolo quasi subalterno, rischiando così di vanificare lo spazio espressivo e di preparazione che può essere riconosciuto ad un team di lavoro paritetico che opera sinergicamente per la valorizzazione della molteplicità delle intelligenze infantili.

I dubbi sono tanti e solo l’esperienza applicativa può darci torto o ragione: l’augurio è che non si corra il rischio di non rendere possibile a bambini diversamente abili di trovare nella scuola un loro campo privilegiato di realizzazione nella battaglia quotidianamente condotta per l’inclusione sociale.

 

Art. 1. - (Delega in materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale)

1. Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione, il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle competenze costituzionali delle regioni e di comuni e province, in relazione alle competenze conferite ai diversi soggetti istituzionali, e dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale.

2. Fatto salvo quanto specificamente previsto dall'articolo 4, i decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro per la funzione pubblica e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previo parere delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica da rendere entro sessanta giorni dalla data di trasmissione dei relativi schemi; decorso tale termine, i decreti legislativi possono essere comunque adottati. I decreti legislativi in materia di istruzione e formazione professionale sono adottati previa intesa con la Conferenza unificata di cui al citato decreto legislativo n. 281 del 1997.

3. Per la realizzazione delle finalità della presente legge, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca predispone, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima, un piano programmatico di interventi finanziari, da sottoporre all'approvazione del Consiglio dei ministri, previa intesa con la Conferenza unificata di cui al citato decreto legislativo n. 281 del 1997, a sostegno:

a) della riforma degli ordinamenti e degli interventi connessi con la loro attuazione e con lo sviluppo e la valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche;

b) dell'istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema scolastico;

c) dello sviluppo delle tecnologie multimediali e della alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche, nel pieno rispetto del principio di pluralismo delle soluzioni informatiche offerte dall'informazione tecnologica, al fine di incoraggiare e sviluppare le doti creative e collaborative degli studenti;

d) dello sviluppo dell'attività motoria e delle competenze ludico-sportive degli studenti;

e) della valorizzazione professionale del personale docente;

f) delle iniziative di formazione iniziale e continua del personale;

g) del concorso al rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute dai docenti;

h) della valorizzazione professionale del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA);

i) degli interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione;

l) degli interventi per lo sviluppo dell'istruzione e formazione tecnica superiore e per l'educazione degli adulti;

m) degli interventi di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica.

4. Ulteriori disposizioni, correttive e integrative dei decreti legislativi di cui al presente articolo e all'articolo 4, possono essere adottate, con il rispetto dei medesimi criteri e principi direttivi e con le stesse procedure, entro diciotto mesi dalla data della loro entrata in vigore.

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(25)I nostri diritti a cura di Rosanna Sangiuliano

Accessibilità ai siti Internet per i non vedenti

 

E’ noto che l’80% delle informazioni provenienti dalla realtà circostante giungono a noi attraverso la percezione visiva: l’essere affetti, dunque, da cecità o da minorazione funzionale visiva significa trovarsi costantemente ad affrontare barriere della comunicazione spesso insormontabili.

L’evoluzione tecnologico-informatica degli ultimi anni è venuta in soccorso dei minorati della vista consentendo a questi ultimi, quando supportati da sussidi idonei alla specificità della minorazione, di accedere ad Internet, fonte di informazione multimediatica e di essere parte del villaggio globale a prescindere da qualsiasi diversità.

Per poter fruire delle informazioni presenti in rete occorre che le pagine web siano dotate di una serie di strumenti e di soluzioni tecniche, a livello di hardware e di software, che le rendano accessibili al non vedente o “leggibili” all’ipovedente magari utilizzando opzioni che ne consentano la personalizzazione a caratteri ingranditi.

Purtroppo, ad oggi, solo il 3% dei siti Internet garantisce l’accessibilità informatica ai disabili.

In materia, già nel 2001 è stato presentato un disegno di legge dal titolo “Disposizioni per consentire l'accesso ad Internet ai soggetti portatori di handicap”: il tema, sebbene promosso abbondantemente nel piano d’azione “e-Europe 2000”, all’epoca non suscitò il necessario interesse ed impegno affinché potesse concretizzarsi in una legge esecutiva.

Solo più tardi la problematica dell'esistenza delle barriere della comunicazione ha cominciato a coaugulare intorno a sè la necessaria attenzione sociale cui ha fatto seguito l’approvazione di due circolari varate al fine di sensibilizzare le pubbliche amministrazioni sull’accessibilità informatica.

La circolare del Ministero della Funzione pubblica del 13 marzo 2001, n.3 (cd. circolare Bassanini) contiene le linee guida per l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni, ispirate al documento Web Content Accessibility Guidelines 1.0 - W3C Recommendation 1999 della WAI (Web Accessibility Iniziative) che costituiscono, oggi, a livello mondiale, il principale punto di riferimento in tema di accessibilità per gli sviluppatori del web.

La circolare dell’Autorità per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA) del 6 settembre 2001 n. AIPA/CR/32 definisce invece i criteri e gli strumenti necessari per migliorare l'accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche.

Con la direttiva del 30 maggio 2002, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha infine richiesto a tutte le amministrazioni che collaborano al portale nazionale http://www.italia.gov.it il rispetto di determinati requisiti, tra cui la conformità al livello A di accessibilità previsto dalle linee guida WAI del W3C.

 

Allo stato attuale l’attenzione sulla problematica dell’accessibilità informatica è in continua ascesa, complice, probabilmente, l’Anno Europeo del Disabile, il ritardo dell’Italia sui tempi del piano d’azione “e-Europe2000” nonché la presidenza italiana al Consiglio Europeo del secondo semestre 2003.

Ciò ha suggerito la presentazione di due disegni di legge per il diritto di accesso ai servizi e alle risorse telematiche pubbliche e di pubblica utilità da parte dei disabili che

riconoscono il diritto all’informazione a tutti i cittadini portatori di handicap, rinviando ad apposito decreto la definizione delle modalità di fruizione dei siti Internet delle pubbliche amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali, compresi gli enti non territoriali.

Viene inoltre prevista l’istituzione di un’autorità garante in grado di coordinare e monitorare tutte le fasi di sviluppo o di adeguamento dei servizi info-telematici, e, infine sono garantite
agevolazioni fiscali in grado di favorire ed accelerare l’adeguamento ai nuovi standard.
A breve è poi prevista la presentazione di un terzo disegno di legge, curato direttamente dal Ministro Lucio Stanca che, partendo dalle considerazioni svolte in occasione del convegno “Internet….un diritto per tutti” ha rielaborato e approfondito tutti gli aspetti connessi ad un provvedimento legislativo che riconosca il diritto all’informazione on line. 

A livello regionale si segnala che l'Ufficio Relazioni con il Pubblico della Regione Campania in partnership con l'Università di Salerno si è fatto promotore di un progetto la cui finalità è quella di facilitare l'accessibilità informatica alle informazioni ed ai servizi della Regione Campania a qualunque tipologia di utenza, con particolare riguardo alle categorie solitamente in condizione di svantaggio.

Il progetto dal titolo emblematico “Relazioni pubbliche on-line: l'accesso ai disabili per un migliore accesso di tutti” il è stato premiato al Forum della Pubblica Amministrazione nell'ambito della sezione "Azione per l'accessibilità dei siti e dei servizi on line della pubblica amministrazione", è stato inserito nel sito "buoniesempi.it", iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Formez sviluppata nell'ambito del nuovo programma Cantieri per il cambiamento delle Amministrazioni Pubbliche, che si propone di segnalare e promuovere le esperienze innovative ed i progetti di successo della Pubbliche Amministrazioni allo scopo di valorizzarle e consentirne la condivisione e la diffusione.

 

 

 

 



 

PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU’: www.asphi.it  www.buoniesempi.it

 

 

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(27) Chi collabora con noi a cura di Rosanna Sangiuliano

 

La Biblioteca italiana per ciechi Regina Marherita

 

Sebbene non sia stata la prima biblioteca destinata ai non vedenti, può senza dubbio affermarsi che la Biblioteca italiana Regina Margherita di Monza rappresenta una realtà al servizio del diritto alla cultura dei minorati della vista grazie all’immenso patrimonio librario in suo possesso, costituito da ben 50.000 titoli, tra opere in Braille, su audiocassetta, su supporto informatico e opere in caratteri ingranditi.

Per ovviare alle difficoltà della trascrizione dei testi in linguaggio Braille, la Biblioteca Regina Margherita si è dotata di un proprio Centro di produzione con sale stampa e legatoria e efficienti macchinari in grado di garantire una cospicua tiratura di libri in Braille. Inoltre, dall’avvento delle strumentazioni informatiche, la Biblioteca ha attivato un Servizio nazionale del libro informatico che garantisce all’utenza la consultazione informatica, tramite floppy disk fruibili con il display Braille e il sintetizzatore vocale, delle opere disponibili. Infine, è attivo un servizio di editoria di periodici: Minimondo - periodico mensile per i giovani - con il supplemento trimestrale Quaderni di minimondo, Infolibri - notiziario informativo sulle nuove pubblicazioni in Braille - e la rivista Tiflologia per l’integrazione che viene spedita gratuitamente a tutti gli insegnanti di sostegno.

Tutto il materiale librario è disponibile per il prestito a domicilio, con consegna tramite corriere o servizio postale e, a richiesta degli utenti, è possibile la trascrizione di testi non presenti in catalogo anche in versione personalizzata.

Beneficiaria di un contributo statale annuo riconosciuto dalla L.20-1-1994, n.52, la Biblioteca Regina Margherita, guidata dal Prof. Pietro Piscitelli, Presidente regionale UIC Campania ha potenziato le sue attività ben al di là di quelle che sono istituzionalmente collegate alla gestione del catalogo.

Attualmente la Biblioteca si vanta di fornire ai propri utenti, dislocati in ogni Regione d’Italia, una vasta gamma di servizi che ne fanno un polo culturale di importanza fondamentale:

-         il contributo all’integrazione scolastica con la costituzione in 13 Regioni dei Centri di consulenza tiflodidattica per la distribuzione del materiale ludico, didattico ed informatico per gli alunni con minorazioni visive, nonché con le unità territoriali di coordinamento (U.T.C.) momento di confronto critico tra docenti di sostegno, genitori degli alunni disabili e enti che a vario titolo si interessano della minorazione visiva;

-         la diffusione, a tutti i livelli, della cultura tiflologica grazie al Centro di documentazione tiflologica di Roma che si occupa della raccolta di opere e riviste specializzate per studiosi,
ricercatori ed operatori scolastici e sociali;

-         il controllo di qualità sui testi scolastici con il Consorzio livello di qualità;

-         l’esperienza del Polo musicale che si occupa della trascrizione, catalogazione e pubblicazione di spartiti e manuali didattici a carattere musicale e offre consulenza ai musicisti non vedenti.

Accedendo al sito web della Biblioteca all’indirizzo www.bibciechi.it è possibile consultare i seguenti cataloghi opere in Braille in prestito, in vendita e in omaggio; libri informatici; libri scolastici in Braille; spartiti musicali; libri a caratteri ingranditi.

 

 

Per contattare la Biblioteca:
Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita" - ONLUS
Via G. Ferrari, 5/A - 20052 Monza (MI)
Tel. +39 039.833253/254; Fax +39 039 833264
E-mail: bic@bibciechi.it

 

 

 

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(28)Guardiamoci intorno

 

N

avigando

in  internet…

 

VIAGGIARE CON ALITALIA

 

I non vedenti che vogliano viaggiare con i voli Alitalia, possono acquisire informazioni sul sito internet  www.alitalia.it/it/fly/traveller/assistance/blind/blind.asp. oppure chiamare al numero verde 800 656 43.

I viaggiatori con disabilità visiva non hanno l’obbligo di munirsi di nulla osta sanitario, ma devono semplicemente compilare un modello cartaceo denominato MEDIF e consegnarlo al check-in nei sette giorni precedenti il volo. Tale modulo può essere richiesto alla compagnia aerea ovvero alle agenzie di viaggio. Non è obbligatoria la presenza dell’accompagnatore, che però diventa necessaria qualora il non vedente sia anche non udente.

Inoltre è possibile far viaggiare con sé il cane guida, con trasporto gratuito e senza limiti di peso, purché sia dotato di museruola e di guinzaglio. Il cane guida può trovare sistemazione sia in stiva, in una cuccia, che in cabina, ovviamente in base allo spazio disponibile. Per saperne di più su quanto concerne il trasporto dei cane guida si ricorda che, al citato indirizzo web, è attiva una sezione che riguarda gli animali domestici.

Nei principali aeroporti italiani è, infine, presente una sala dove è possibile trovare riviste in Braille, denominata “sala amica”.

Carmela Silvestri

 

 

UN’EDICOLA E UNA BIBLIOTECA VIRTUALE ACCESSIBILE AI NON VEDENTI

 

 

Il sito della fondazione Ezio Galiano (www.galiano.it/home.htm) è accessibile ai non vedenti. Le numerose informazioni presenti in web, infatti, sono riportate in versione testuale, ma possono essere agevolmente scaricate per un successivo ascolto con la sintesi vocale. A disposizione dei cibernauti un’edicola aggiornata costantemente nella quale è possibile rinvenire non solo i maggiori quotidiani ma anche alcune riviste. E’ liberamente consultabile anche una vastissima biblioteca. Per chi volesse acquisire maggiori informazioni,  si può telefonare allo 0961723571,
inviare un Fax allo  0961723879 oppure scrivere una e-mail egaliano@galiano.it.

Carmela Silvestri

 

 

Notizie in pillole

 

GLI INTERVENTI PROGRAMMATICI DELLA REGIONE CAMPANIA PER L’ANNO DELLA DISABILITA’

 

 

Con propria delibera la Giunta regionale Campania, su proposta del presidente Bassolino e dell'assessore alle politiche sociali, Adriana Buffardi, ha approvato una serie di interventi programmatici in favore del mondo dell’handicap nella circostanza della celebrazione dell'anno europeo dei disabili. 
Le iniziative programmate sono quanto mai eterogenee e riguardano l’attuazione di progetti di abbattimento delle barriere architettoniche; l’istituzione di servizi di aiuto alle persone e di centri di accoglienza; la migliore accessibilità e fruibilità dei mezzi di trasporto; l’attuazione di progetti per la piena accessibilità fisica alle strutture turistiche e ricreative; l’attivazione di sportelli informativi gestiti direttamente dai disabili.

Per garantire un intervento coordinato tra i vari segmenti di attività regionale è istituita una Commissione interassessorile con compiti di raccordo, socializzazione delle iniziative, ascolto e analisi delle varie questioni connesse alla  disabilità, presieduta dall'assessora alle politiche sociali e composta da un dirigente del settore Assistenza sociale, da un dirigente del settore Fasce deboli, da un dirigente del settore Istruzione e cultura, da un dirigente del settore Trasporti e viabilità, da un dirigente del settore Sviluppo e promozione turistica, da un dirigente del settore Sport e tempo libero, da un dirigente del settore Urbanistica, da un dirigente del settore Sviluppo attività secondarie, da un dirigente del settore Orientamento professionale, da un dirigente del settore Enti locali, da un dirigente del settore Beni culturali, da un dirigente del settore Ricerca scientifica, e da un dirigente del settore Pari opportunità.
Sempre su proposta dell'assessore Buffardi, la Giunta ha approvato inoltre uno schema di protocollo di intesa tra la Regione Campania e l'Agenzia delle Entrate per la realizzazione del progetto "Amico Fisco" al fine di offrire un servizio di informazione e assistenza

fiscale rivolto alle persone con disabilità.

 

Rosanna Sangiuliano

 

LA CATTEDRALE DI TRENTO SENZA BARRIERE VISIVE

 

 Per iniziativa del Lions club Trento host, l’intera struttura della cattedrale di Trento è stata riprodotta in una miniatura a rilievo di bronzo. Il modellino, realizzato in rapporto metrico di uno a cento, riproduce accuratamente i particolari dell’edificio storico: la torre, i portali, le facciate, il rosone e il tetto in modo che anche i non vedenti attraverso la percezione tattile possano godere della bellezza del monumento. L’opera è frutto di un lungo lavoro di elaborazione tridimensionale al computer. Ancora una volta le infinite possibilità della tecnologia unitamente alla sensibilità di alcuni dimostrano che le barriere possono essere abbattute.

 

Carmela Silvestri

 


UN NAVIGATORE SATELLITARE IN AIUTO DEI NON VEDENTI

(fonte: italiasalute.it del 13/02/2003)

 

Un navigatore satellitare potrebbe presto sostituire il cane guida e aiutare chi non vede ad orientarsi nelle strade cittadine. Il sistema portatile, che utilizza la tecnologia satellitare messa a punto dall'Agenzia spaziale europea, sara' testato nelle prossime settimane dai volontari dell'Once, associazione nazionale spagnola contro la cecita'.
Con questo dispositivo, secondo gli scienziati dell'Esa, chi non vede sara' in grado di sapere, in tempo reale, la strada che sta percorrendo, l'incrocio che ha di fronte e quando attraversarlo, gli edifici che gli stanno intorno. La tecnologia satellitare attuale (Gps) e' in grado di localizzare 'bersagli' di grandi dimensioni, ma non e' abbastanza raffinata per permettere di 'navigare' per le strade delle citta'. Questo accade perche' gli alti palazzi delle citta' e altri ostacoli, ad esempio gli alberi, non permettono di ricevere al suolo i segnali inviati dal satellite, con un margine di errore nel posizionamento di 30-40 metri.
Per aumentare la precisione a pochi metri, gli scienziati europei hanno messo a punto il sistema Egnos, capace di amplificare i segnali trasmessi dai satelliti geo-stazionari e, per aggirare il problema dell'oscuramento provocato dagli edifici, una tecnologia supplementare, il SisNet, in grado di far arrivare il segnale al navigatore attraverso un collegamento internet senza fili. L'unione di queste due tecnologie, si legge sulla Bbc, ha permesso a un'azienda spagnola, la Gvm Sistemas, di realizzare un apparecchio, battezzato Tormes, cosi' sensibile che riesce a individuare gli ostacoli sul marciapiede. Il navigatore personale, collegato in permanenza alla rete, e' composto da una tastiera Braille, un sintetizzatore vocale e ricevitore Gps.

 

MINICAVALLI PER NON VEDENTI

(fonte: Amici di casa n.5 di maggio 2003)

 

Dopo i cani, anche i pony sono utilizzati per guidare i ciechi: i primi successi di questa singolare esperienza si sono avuti negli Stati Uniti, nel nord Carolina.

L’idea di utilizzare cavalli in miniatura per i non vedenti ha iniziato a prendere piede pochi anni fa, quando un’addestratrice di cavalli e il marito aprirono all’interno della loro fattoria la Guide Hourse Foundation, una scuola di addestramento per pony.

I cavalli nani utilizzati come guida per il non vedente hanno molti più vantaggi rispetto ai cani: vivono più a lungo (fino a 30-40 anni) sono spesso più mansueti e hanno più memoria.

L’iniziativa ha già dato i primi frutti: un cavallino è già stato adottato da un non vedente di Ellsworth che si dice entusiasta del nuovo compagno che vive in una cuccia, prende l’ascensore, va in treno e lo guida senza problemi attraverso la città.

 

Margherita Carbone

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(31) Sport

 

L’attività sportiva svolta dai disabili

 

LA FEDERAZIONE ITALIANA

SPORT DISABILI

 

 

In questi anni il graduale processo di inclusione sociale delle persone con disabiità ha notevolmente fatto crescere la domanda di accesso alla pratica sportiva.

E’ormai opinione comune che la pratica dello sport è uno dei momenti in cui può affermarsi la cultura della normalità che propugna la diversità di ogni essere umano come condizione normale e come risorsa positiva, come patrimonio multiforme di cultura, capacità e attitudini di vita.

Molti disabili italiani che praticano sport, sia livello amatoriale che agonistico, aderiscono alla Federazione Italiana Sport Disabili.

Abbiamo rivolto, in proposito, qualche domanda a Ciro Taranto, ex atleta disabile della vista, consigliere nella sezione U.I.C. di Napoli, che nella F.I.S.D. riveste un ruolo associativo di rilievo: è, infatti, consigliere federale facente parte dell’usfficio di presidenza.

 

Perchè nasce la F.I.S.D.?

La Federazione Italiana Sport Disabili, riconosciuta a tutti gli effetti dal CONI, è stata costitutita, nel novembre del 1990, al fine di promuovere, diffondere e disciplinare, in modo specifico ed esclusivo, l’attività sportiva  a livello promozionale, di alto livello e paraolimpica dei disabili fisici, ciechi e mentali, sia in Italia che all’estero per oltre 25 discipline sportive.

La costituzione della FISD, è avvenuta a seguito dell’unificazione volontaria di tre federazioni sportive competenti in materia di handicap:
- FISHa (Federazione Italiana Sport Handicappati);
- FICS (Federazione Italiana Ciechi Sportivi);
- FSSI (Federazione Italiana Silenziosi d’Italia).

Esistono fonti di finanziamento per la promozione e lo sviluppo dello sport dei disabili?

La FISD riceve, al pari delle altre federazioni sportive, contributi dal CONI. Con l’INAIL, invece, è in essere una partnership con finalità di sponsorizzazione degli eventi e delle manifestazioni organizzati per lo sport dei disabili. Ancora, è attualmente all’esame del Senato un progetto di legge che detta nuove disposizioni per l’attività delle società sportive dilettantistiche. Nella Finanziaria per l’anno 2003 sarà poi previsto, per il prossimo triennio un fondo annuo pari a 500.000 euro destinato alla promozione ed allo sviluppo dello sport delle persone disabili.

 

Quali sono gli sport praticati da coloro che sono affetti da minorazione visiva?

 Gli sport privilegiati dai disabili visivi sono il Torball e il Goalball, insieme al calcio praticato sia dai ciechi assoluti che dagli ipovedenti. Il Goalball e il calcio per ciechi assoluti sono sport paraolimpici. Tutti gli sport citati, fatta eccezione del calcio, sono aperti anche a squzdre femminili. Quanto agli sport individuali sono praticati l’atletica leggera, il nuoto, il tandem, lo judo, lo sci e in via sperimentale sono stati avviate le paratiche della vela e del kajak/canoa.

 

Qual è lo stato dell’integrazione sportiva dei non vedenti in Campania?

Nonostante le numerose sollecitazioni dell’Unione Italiana Ciechi e dei suoi dirigenti associativi all’indirizzo dei disabili della vista di ogni età di avvicinarsi allo sport, lo sport è ancora oggi vissuto più come momento promozionale e ludico-ricreativo che come pratica agonistica. Le società sportive in Campania sono, infatti, ancora poche e risultano poco praticati sport individuali.

 

Rosanna Sangiuliano

 

PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU’: 

www.fisd.it

www.superabile.it

 

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