CHI siamo noi?

Periodico di informazione dell’Unione Italiana Ciechi della Campania

Settembre 2002, n°1

 

 

“Chi siamo noi ?” : motivanti i consensi raccolti dal numero zero

 

 

L’aspettativa con la quale abbiamo dato alle stampe il numero zero del nostro bollettino di informazione era veicolare nella struttura associativa maggiori informazioni creando un valido canale di comunicazione tra le sezioni e sollecitando ad una più convinta partecipazione i soci più restii alla vita sociale.

I consensi raccolti ci hanno dimostrato che il nostro periodico ha valide ragioni per esistere: il dialogo che ci prefiggevamo di instaurare è diventato, in pochi mesi, un vero e proprio canale interattivo di comunicazione grazie al quale i lettori non sono più meramente tali, ma spesso sono  proficui collaboratori nella raccolta delle informazioni, nel contributo a riflessioni che trovano spazio nelle pagine del giornale, nel suggerire soluzioni che possano rendere ancora più gradita questa nostra iniziativa.

Da qui è nata l’idea, forse ambiziosa ma entusiasmante, di proiettarci al di là dei confini, pur ampi, della nostra realtà locale. Per questo motivo abbiamo deciso che, alla tradizionale forma di divulgazione del nostro giornale che prevede che le sue pagine siano interamente riversate, grazie alla collaborazione del CENTRO DEL LIBRO PARLATO, su audiocassetta, nonché sul nostro sito www.uiciechi.it/vecchio/campania/index.html, si affianchi un’opera di capillare promozione del nostro lavoro fra la gente comune. In occasione della maratonina regionale che si svolgerà il prossimo 29 settembre, a Napoli, molti di noi, infatti, si sono resi disponibili a veicolare gratuitamente il bollettino in nero fra tutti coloro, tanti certamente, che parteciperanno a questa importante manifestazione anche solo come spettatori.

Chissà che nei prossimi mesi non si possa contare sul contributo di chi, leggendo queste righe, si senta stimolato ad avvicinarsi alla nostra realtà condividendo le tante battaglie. Doveroso è l’omaggio a chi si è fatto precursore di esse in nome di una vita migliore per tutta la categoria e che il 30 luglio scorso ci ha lasciati con un’eredità che tutti abbiamo l’obbligo di onorare e proseguire nel tempo. Grazie, Prof. Nicola Castellucci, per anni Preside-Rettore dell’Istituto Martuscelli, Presidente della sezione UIC di Napoli, membro della Giunta esecutiva nazionale, per tutti i tuoi insegnamenti.

 

Il Presidente regionale

Prof. Pietro Piscitelli

 

 

Iniziative regionali

di Rosanna Sangiuliano

 

 

Un’importante resoconto delle iniziative dell’UIC Campania

 

 

La prima assemblea regionale dei quadri dirigenti UIC

 

 


Il 1° giugno 2002 l’Istituto Domenico Martuscelli di Napoli ha ospitato la prima assemblea regionale dei quadri dirigenti dell’UIC Campania caratterizzata da una massiccia partecipazione dei rappresentanti sezionali.

Questi i temi all’ordine del giorno:

 

Istruzione e integrazione scolastica nel territorio regionale

 

Lavoro: nuove figure professionali, possibilità e prospettive

 

Anziani: prospettive assistenziali

 

 

Ecco un nutrito resoconto dei lavori assembleari. Prima di dare spazio ai  relatori, l’avv. Stefano Sportelli, nella sua qualità di Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Martuscelli, ha rivolto un caloroso saluto a tutti i convenuti e ha ribadito la piena disponibilità dei locali dell’istituto alle necessità organizzative dell’Unione Italiana Ciechi.

Nell’introdurre la prima delle tematiche all’ordine del giorno - l’istruzione - il Presidente regionale Prof. Pietro Piscitelli ha ricordato quanto doveroso sia rendere merito al grande maestro a Louis Braille, senza il cui metodo di lettura e scrittura non sarebbe stato possibile per i non vedenti superare le difficoltà che, nella formazione culturale, la minorazione visiva comporta. A sua memoria, la Biblioteca Italiana per i ciechi Regina Margherita, insieme alla Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi e coordinata dalla Presidenza nazionale UIC, ha organizzato per il prossimo 16 ottobre 2002 un seminario nazionale.

 

Queste le parole di commento del nostro Presidente regionale allo stato dell’integrazione scolastica dei disabili visivi nel territorio regionale:

 

Molti di noi hanno vissuto l’istruzione nelle scuole speciali. Tali scuole, pur con tutti i difetti che ne hanno decretato il superamento con la L.517/1977, certamente hanno garantito un piano preciso di intervento ed offerto a noi non vedenti le strumentazioni didattiche, i sussidi necessari e il personale specializzato fino dal primo giorno dell’anno scolastico.

In esse vi erano, dunque, tutte le condizioni affinché chi avesse volontà di studiare potesse farlo in totale serenità.

Le spinte per la partecipazione e la democratizzazione della scuola emerse negli anni 70 hanno condotto, dopo alcune esperienze positive frutto di progetti sperimentali, al varo della L.517/1977 che ha sancito definitivamente l’inserimento dei disabili nella scuola pubblica.

Tutti voi ricorderete certamente le discussioni svolte in seno all’UIC che vedevano contrapposti due gruppi di pensiero: coloro che erano favorevoli alla continuazione dell’istruzione dei ciechi nell’ambito delle scuole speciali e coloro che, invece, ne propugnavano l’inserimento nella scuola comune.

Certo i primi passi mossi a favore dell’integrazione scolastica non sono stati facili e forse non lo sono neanche oggi se consideriamo le difficoltà nelle quali si dibattono le famiglie che hanno optato per l’educazione, l’istruzione e la formazione dei propri figli nella scuola pubblica. I ritardi enormi che si registrano nella scuola pubblica per la consegna del testo scolastico in Braille o a caratteri ingranditi per gli ipovedenti, la mancanza quasi assoluta di sussidi tiflodidattici - fondamentali per l’istruzione dei non vedenti perché compensano le difficoltà che la minorazione stessa comporta - e, in conclusione, la nota dolente della qualità dei docenti di sostegno, hanno suggerito un coordinamento fra le istituzioni che a vario titolo si interessano della minorazione visiva affinché ciascuna potesse dare un contributo per garantire un inserimento scolastico che non fosse, nella sostanza, un’emarginazione ma un avvio verso l’integrazione, processo che richiede interventi continui, scientifici e razionali.

In questa situazione, aggravata dall’inerzia a legiferare della Regione Campania, molte delle iniziative a favore dell’inserimento scolastico dei non vedenti sono state affidate alla buona volontà dell’UIC e delle istituzioni collegate.

La Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita di Monza ha istituito sul territorio nazionale 13 centri di consulenza tiflodidattica, cui si affiancano altri 3 centri creati dalla Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, il cui iniziale compito di promuovere il materiale tiflodidattico si è man mano trasformato in attività di supporto alle scuole, agli alunni e alle famiglie nel faticoso processo dell’integrazione scolastica.

Ancora, preso atto che sempre più vanno diminuendo i ciechi  ed aumentano gli ipovedenti la Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita sta portando avanti una campagna, giunta  al secondo anno, di promozione della diffusione gratuita dei libri di testo scolastici con caratteri ingranditi agli ipovedenti sopportando un notevole sforzo economico.

 

Non possiamo non ricordare quanto fa il Centro del Libro Parlato che, oltre a fornirci le opere di primo livello della più eterogenea tipologia, affianca la nostra attività a sostegno dell’integrazione scolastica mediante registrazioni di secondo livello affidate a volontari che in breve tempo registrano testi scolastici per i nostri alunni.

Altrettanto importante è l’impegno assunto dall’UIC di fornire agli alunni inseriti nella scuola comune l’assistenza domiciliare: la scuola impegna l’alunno per un numero di ore limitato, il resto della giornata è trascorso a casa, spesso senza trovare una situazione ideale per una completa formazione. In alcuni casi le famiglie hanno grossi problemi economici o hanno possibilità culturali di grande deprivazione: tutto questo non favorisce l’integrazione considerata la grande incidenza sulla formazione e sull’apprendimento dell’ambiente in cui l’alunno vive.

Al tempo stesso, anche agli alunni che continuano a frequentare le scuole speciali dobbiamo garantire che venga realmente offerto qualcosa di costruttivo per la loro formazione.

Gli istituti vanno comunque salvaguardati e questo non significa smentire la filosofia dell’integrazione ma semplicemente adoperarsi perché un enorme patrimonio non venga perduto: dobbiamo garantire che tali istituzioni abbiano ancora vita e che vengano valorizzate con compiti diversi rispetto al passato, magari considerandoli alla stregua di centri di supporto agli alunni inseriti nella scuola pubblica.

La strada che stiamo percorrendo è piena di ostacoli, ma non dobbiamo cedere di un millimetro sull’istruzione perché è l’unico canale che realmente può dettare il riscatto dei ciechi.

Sappiamo di non avere alternative, sappiamo cioè che nella scuola di oggi - la scuola dell’autonomia - è più che mai è necessaria la nostra presenza assidua alle spalle dei nostri alunni.

È un compito non facile il nostro perché, mentre nel passato, i nostri interventi di tutela potevano essere risolutori magari a livello provinciale o distrettuale scolastico, oggi non è più così, ogni scuola - esercitando la propria autonomia - dà vita ad un suo Piano dell’offerta formativa (POF). Per esperienza diretta in qualità di operatore scolastico posso dirvi che in molti casi questi POF languiscono dal punto di vista della disabilità.

A questo punto il nostro intervento deve essere quanto mai capillare: dobbiamo intervenire laddove si trova il nostro alunno e prepararci ad affrontare ogni volta situazioni diverse da Comune a Comune nell’ambito della stessa Provincia, da scuola a scuola nello stesso Comune. Diventa fondamentale il nostro sostegno finalizzato non a sostituirci alla scuola, ma a vigilare e garantire che ai nostri alunni venga offerto un percorso formativo idoneo.

Insieme dobbiamo collaborare nel trovare le soluzioni secondo l’insegnamento della direzione nazionale secondo cui UNITI SI VINCE.

 

Interviene ad integrare la relazione del Presidente regionale il Prof. Antonio Leparulo che, riallacciandosi alle parole del presidente Piscitelli circa le difficoltà del processo di integrazione, affronta la problematica della preparazione degli docenti di sostegno:

 

Opero come docente nei corsi di preparazione al sostegno da circa venti anni e ho rilevato quanto la programmazione didattica man mano abbia dato sempre meno peso alla minorazione visiva.

Le ore ad essa dedicate sono andate scomparendo fino al punto in cui, negli attuali corsi di specializzazione, la lettura e la scrittura Braille non costituiscono materie di studio. Resta affidato alla sensibilità e all’oculatezza del direttore del corso la circostanza che sia dato spazio alla didattica Braille.

In molti casi ciò conduce al fallimento del processo di integrazione che non può avvenire pienamente se non vi è una ottima conoscenza da parte degli insegnanti di sostegno dei sussidi didattici per i non vedenti.

A fronte di ciò l’UIC è da sempre attiva, insieme all’IRIFOR, nell’organizzazione di corsi di qualificazione e di aggiornamento per docenti di sostegno. Al tempo stesso, anche la Direzione nazionale si è impegnata ad intervenire a livello ministeriale perché siano modificati i programmi dei corsi di specializzazione in modo che l’attenzione didattica alla minorazione visiva ed uditiva - considerate dall’OMS le più riduttive - sia maggiore. Purtroppo, ad oggi, va detto che questa iniziativa è stata disattesa.

La nostra proposta è, oggi, quella di sollecitare, presso ciascuna Direzione generale dell’istruzione territorialmente competente, l’inserimento della Tiflologia come materia propedeutica per la formazione degli insegnanti di sostegno.

 

Al termine delle relazioni il Presidente regionale ha invitato i presenti a prendere la parola.

Il Presidente sezionale UIC Caserta Giuseppe Zenga propone di sollecitare la Regione Campania all’emanazione di linee programmatiche di tutela dell’integrazione scolastica dei disabili, alle quali le scuole, nell’ambito dell’autonomia, debbono attenersi per la predisposizione dei P.O.F. Suggerisce, altresì, che la fornitura alle scuole delle attrezzature informatiche e tiflotecniche per gli alunni non vedenti sia effettuata in forza non di ordinari contratti di acquisto bensì di comodato d’uso, in modo tale da averle sempre funzionanti, aggiornate ed idonee alla tipologia di minorazione da cui risulta affetto ciascun alunno.

Il consigliere sezionale UIC Avellino Michele D’Urso, per incentivare la partecipazione degli insegnanti di sostegno ai corsi di aggiornamento organizzati dall’IRIFOR, chiede che essi conferiscano un  punteggio  che possa essere riconosciuto per le graduatorie d’insegnamento.

Il consigliere sezionale UIC Avellino Raffaele Nicolais sollecita che la tematica dell’istruzione sia, in futuro, oggetto di un seminario ad hoc.

Infine il sig. Paina, in rappresentanza dei genitori, chiede che ci sia maggior collaborazione tra l’U.I.C., gli insegnanti ed i dirigenti scolastici per una più tempestiva consegna dei testi trascritti in Braille.

 

 

Sul secondo argomento previsto dall’ordine del giorno, apre le relazioni il Presidente sezionale UIC Caserta Giuseppe Zenga nella sua qualità di coordinatore regionale al lavoro e componente della Commissione nazionale.

 

Queste le parole di commento al prossimo avvio dei corsi per le qualifiche equipollenti:

 

La Regione Campania è stata la prima in Italia ad istituire i corsi per centralinisti non vedenti affidandoli all’Unione Italiana Ciechi. Oggi è ancora la prima a finanziare i corsi per le qualifiche equipollenti. È una grande vittoria ma la nostra battaglia in favore del lavoro non deve ritenersi conclusa... i corsi che ci sono stati affidati sono di 1° livello ovvero formativi per operatori telefonici disoccupati. Il nostro prossimo obiettivo è quello di riqualificare questi corsi come corsi di aggiornamento previsti dalla L.11/1985, consentendo ai centralinisti già in servizio magari di transitare dal centralino alle nuove qualifiche.

Il 3 maggio scorso si è svolta a Caserta una riunione con la partecipazione del Prof. Vitoantonio Zito - direttore dell’I.Ri.Fo.R. nazionale - e dell’avv. Stefano Sportelli - dirigente nazionale UIC - nella quale si è stilata un’ipotesi di programma per questi corsi, nonché si è formulata la concreta proposta di attivare un corso di orientamento propedeutico ai corsi per le qualifiche equipollenti da affidare all’IRIFOR con la finalità di indirizzare idoneamente gli iscritti ai corsi stessi.

 

I consiglieri sezionale UIC Napoli Gennaro Vilardi e Giuseppe Ambrosino hanno poi esposto le relazioni sull’iniziativa UIC per il collocamento lavorativo dei centralinisti non vedenti e sulle possibilità future del lavoro dei massofisioterapisti.

 

Ecco le parole del consigliere Gennaro Vilardi:

 

Le nuove tecnologie che avanzano inesorabilmente hanno fatto sì che negli ultimi anni la professione dei centralinisti sia da considerarsi una attività in via di estinzione.

Ciononostante l’UIC continua ad impegnarsi per collocare professionalmente soci non vedenti presso i centralini ancora funzionanti.

Possiamo dire con orgoglio che l’avviamento professionale di non vedenti è frutto della nostra solerzia; il centro provinciale per l’impiego usufruisce, in questo senso, del nostro lavoro al punto che tutti gli avviamenti sui quali sta attualmente operando sono su nostra indicazione.

Sappiamo che non è possibile fermare questa corsa allo smantellamento dei centralini che riduce di fatto le possibilità di occupazione della nostra categoria, ma al tempo stesso il successo ottenuto con il conferimento dei corsi per le qualifiche equipollenti ci insegna che possiamo, anzi dobbiamo essere più competitivi sul mercato del lavoro.

In passato, il lavoro del centralinista ha mortificato spesso la nostra preparazione culturale: molti hanno abbandonato i banchi delle università in favore di un’attività lavorativa immediata; oggi la formazione professionale diventa la chiave di volta per un più qualificante inserimento nel mondo del lavoro: ciò vuol dire che i primi operatori qualificati dalla frequenza di questi corsi dovranno dare prova più che mai di professionalità, di preparazione  e di impegno lavorativo.

Un ulteriore impegno dell’UIC nel campo del lavoro è in favore dell’inserimento delle cinque categorie storiche nella commissione provinciale per l’impiego. La L.14/1998 ha, infatti, escluso nella composizione della commissione le cinque categorie storiche. Ciò è stato motivo di grande discussione cui hanno fatto seguito, grazie alle nostre sollecitazioni e a quelle della FAND, iniziative politiche affinché fosse dato vita a delle sottocommissioni rappresentative delle categorie dell’invalidità. Il nostro eventuale inserimento in seno alla commissione provinciale ci consentirebbe di essere quanto mai vigili sulle percentuali occupazionali delle quote di riserva.

 

Prosegue la relazione sulle possibilità occupazionali della categoria dei massofisioterapisti il consigliere Giuseppe Ambrosino:

 

Si parla tanto di tecnologia...ma per noi fisioterapisti il progresso non costituisce un pericolo...tuttavia lo svolgimento della nostra professione è comunque irto di difficoltà se pensiamo alla circostanza che nel campo c’è una agguerrita concorrenza da parte dei vedenti che sempre più si accaparrano spazi di operatività professionale tradizionalmente riservati alla nostra categoria. Anche dal punto di vista normativo la categoria soffre di una tutela molto blanda; occorre perciò agire concretamente per far sì che la professione non perda quella pertinenza che la caratterizza: l’essere una delle attività privilegiate dalla nostra categoria.

 

Nel dibattito successivo intervengono il consigliere sezionale UIC Salerno Vincenzo Massa che suggerisce una riqualificazione professionale seria e concreta dei centralinisti, finanziata attraverso fondi comuniati, per offrire loro la possibilità effettiva di essere ancora una specificità forte e produttiva nel mondo del lavoro, magari anche attraverso il meccanismo della formazione a distanza; il consigliere sezionale UIC Benevento Mercurio, auspicando la modifica della legge 113/85 ed in particolare dei criteri di calcolo dell’indennità di mansione dei centralinisti non vedenti; il consigliere sezionale UIC Salerno Giuseppe Mancini, chiedendo chiarimenti sui rapporti tra l’UIC ed i sindacati per i lavoratori non vedenti; il consigliere sezionale UIC Napoli Vittorio Ciniglio che propone che la data di svolgimento della 1ª maratonina regionale si trasformi in una giornata di incontro e di sollecitazione alla Regione Campania perché venga incontro alle necessità della nostra categoria provvedendo a legiferare in molti settori ancora oggi inevasi.

 

Sull’argomento posto all’ultimo punto dell’ordine del giorno interviene l’avv.Sportelli che illustra le cause che hanno portato allo sgombro dei locali dello “Stracan Rodinò” e alla proposta di organizzare un seminario a Napoli sugli anziani e sulle case di riposo per anziani non vedenti nel prossimo autunno.

 

La relazione è tenuta dal Presidente sezionale UIC Napoli Giovanni D’Alessandro.

Queste le sue conclusioni:

 

Più di un terzo dei nostri soci è costituito da persone anziane.

Molti anziani vivono una situazione di grande disagio morale e materiale acuita certamente dalla circostanza di essere affetti da handicap tra cui quello della minorazione visiva

L’UIC vuole dare una risposta a questo grande problema sociale che a molti livelli istituzionali sembra avere scarsa considerazione.

 

Purtroppo in Campania vi è la mancanza assoluta di strutture destinate all’ospitalità dei ciechi anziani al di là dell’Istituto Martuscelli che, con la grande disponibilità da sempre dimostrata in questi anni, ha destinato un reparto ad ospitare donne anziane non vedenti, non c’è nessuna altra forma dignitosa di assistenza ed ospitalità.

Spazi ce ne sono e risorse economiche non difettano… importante è trovare una grossa determinazione e una immensa buona volontà affinché al più presto siano edificate nuove strutture o magari ristrutturati vecchi edifici per dare corpo ad una improcrastinabile esigenza sociale. In qualità di presidente della sezione UIC di Napoli ho avuto modo di cogliere la drammaticità della situazione in cui versano molti soci e non soci ed è una grande sconfitta per me e per NOI non poter dare una risposta costruttiva concreta ed immediata agli appelli di aiuto che ci giungono quotidianamente, se non una mera parola di conforto.

Di fronte all’impotenza di non poter fare nulla di costruttivo, rivolgo un appello perché questa problematica diventi un impegno morale per tutti noi e per la nostra Presidenza nazionale.

 

 

La relazione del Presidente D’Alessandro è conclusiva rispetto all’ordine del giorno. Essa però anticipa una importante tappa degli impegni associativi dell’UIC Campania per il prossimo autunno: lo svolgimento di seminario sulla problematica del disagio di vivere degli anziani non vedenti. Nel corso del seminario, organizzato dal Dott. Leonardo Di Stefano della Commissione nazionale Anziani, saranno esaminati i propositi e gli obiettivi di azione dell’UIC risultanti dal documento programmatico elaborato su delega del Congresso nazionale del 1997.

 

É questo, certamente, il primo passo concreto per una fattiva politica di servizi in favore della categoria.


Consiglio Regionale UIC Campania

 

Via S. Giuseppe dei Nudi, 80 Napoli e-mail: uicamp@uiciechi.it

 

La maratonina regionale

 

 

Lo sport è vita, è gioia, è libertà!!!

 

 

Con questo slogan avevamo promosso la prima edizione della maratonina provinciale, patrocinata dall’UNIONE ITALIANA CIECHI e svoltasi simultaneamente in tutte le Province d’Italia il 18 maggio scorso.

Ora, per il prossimo 29 settembre a Napoli l’UNIONE ITALIANA CIECHI, proseguendo nel proprio ideale percorso di valorizzazione della cultura della normalità come metodologia di approccio al mondo della minorazione visiva, tenta di bissare il successo di pubblico e di consensi sociali mietuto in occasione delle maratonine provinciali promuovendo una iniziativa sportiva di maggior respiro – la maratonina regionale - che, ancora una volta stia a dimostrare l’enorme potenziale umano del “patrimonio handicap”.

 

Già una volta l’opinione pubblica ha compreso quanto i momenti del cd. tempo libero per il disabile possano rappresentare una insostituibile risorsa di crescita umana, morale, sociale e culturale; ora il nostro ambizioso obiettivo è, non solo, quello di confermare l’attenzione sociale ed istituzionale sul nostro modo di proporci quali membri a tutti gli effetti della compagine sociale, ma anche quello di diffondere e di insegnare, ove necessario, la cultura della solidarietà in tutti gli aspetti in cui essa può esprimersi.

In occasione della maratonina regionale, infatti, nostro intento, è quello di rendere a tutti evidente la nostra più grande forza: la compattezza associativa che, tramutandosi in solidale e incondizionato appoggio, ci ha permesso nel corso degli anni di affrontare con coraggio e vincere tante battaglie nel tentativo di ridurre e eliminare lo svantaggio che la nostra disabilità determina.

Al tempo stesso, proiettando lo spirito solidaristico al di fuori della vita associativa, intendiamo rendere la manifestazione accessibile, come già per l’edizione provinciale, a quanti vorranno parteciparvi, siano essi non vedenti, ipovedenti e vedenti, ma anche ad altre persone con disabilità, per non dimenticare che il processo di integrazione è UNICO.

Infine, aspiriamo a che vi sia il massimo coinvolgimento possibile delle istituzioni a tutti i livelli: Comuni, Province, Regione, scuole di ogni ordine e grado, associazioni culturali e sportive, CONI, federazioni sportive, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, stampa cartacea e televisiva perché ciascuna di loro faccia, nel proprio ambito di operatività, da cassa di risonanza ai nostri problemi, impegnandosi accanto a noi e per noi a risolverli

Ancora una volta lo spirito dell’iniziativa è ludico-amatoriale, ciò vuol dire che per partecipare non occorre essere degli sportivi professionisti perché la maratonina può essere vissuta - forse dai più - solo come una “passeggiata” o una “camminata” fatta in piacevole compagnia.

 

 

Il percorso, che sia svolto correndo, camminando o passeggiando e fermandosi di tanto in tanto, attraverserà il centro storico della città di Napoli lungo il seguente itinerario: Piazza Municipio, Via S. Giacomo, Via Roma, Piazza Trieste e Trento, Piazza del Plebiscito, Via S. Lucia, Via Chiatamone, Via Caracciolo, Via Marina Turchi,  Piazza del Plebiscito, Via Roma, Via S. Giacomo con rientro nuovamente in Piazza Municipio.

Lungo il percorso (di circa 3 km) seguito dagli atleti, saranno allestiti stand per segnalare, a chiunque sia interessato, le news de “IL LIBRO PARLATO” e in materia di apparecchiature tiflologiche, nonché un punto di informazione dell’UNIVOC, mentre un gruppo musicale intratterrà gli intervenuti al traguardo.

 

 

Notizie in breve

 

È stato nominato il comitato tecnico-scientifico regionale dell’I.Ri.Fo.R. Campania

 

Il 4 giugno scorso nei locali dell’Istituto Martuscelli alla presenza del Presidente regionale dell’I.Ri.Fo.R Pietro Piscitelli e dei presidenti provinciali Giuseppe Zenga (Caserta), Giovanni D’Alessandro (Napoli), Giovanni Trancucci (Benevento) e del segretario regionale Carlo Verlezza, assenti Domenico Cucciniello (presidente UIC Avellino) e Tommaso Sica (presidente UIC Salerno) si è proceduto alla nomina dei membri del comitato tecnico-scientifico regionale di cui all’articolo 10 del nuovo statuto dell’I.Ri.Fo.R.

L’I.Ri.Fo.R. è una ONLUS, emanazione della ONLUS Unione Italiana dei Ciechi che opera nei settori della formazione, della riabilitazione, dell’istruzione, dell'orientamento e dell’addestramento, compiendo studi e ricerche, fornendo consulenza e prestando servizi alle istituzioni pubbliche e private, nonché organizzando e gestendo corsi di formazione, aggiornamento ed addestramento finalizzati alla riabilitazione dei minorati e corsi di formazione dei docenti preordinati sia all’istruzione che all’integrazione degli alunni in situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado.

Secondo quanto disposto dal citato articolo 10, così come risultante dalle modifiche concordate in seno all’Assemblea dei Presidenti Regionali e Provinciali svoltasi a Chianciano il 17 marzo 2002 e poi recepite dal Consiglio di Amministrazione Centrale nella seduta del 26 marzo 2002, il Comitato Tecnico-Scientifico Regionale ha il compito di formulare proposte e di esprimere parere, ove richiesto dal Consiglio di Amministrazione Regionale o dal Direttore Regionale, sui programmi di studi, di ricerca, di attività e sull’organizzazione dei corsi, relativamente all’ambito territoriale di competenza.

Il Comitato Tecnico-Scientifico Regionale è composto, oltre che dal Direttore Regionale, che lo presiede, da tre a cinque membri nominati dal Consiglio di Amministrazione Regionale fra persone esperte nei settori della ricerca, istruzione, formazione e riabilitazione.

Le nomine deliberate sono:

Direttore regionale: Dott.ssa Rosanna Sangiuliano (consulente regionale UIC Campania).

Membri:

Dott. Marmorale Enzo (dirigente Regione Campania settore formazione professionale);

Prof. D’Aponte Tullio (preside Facoltà Scienze Politiche presso l’Università degli studi Federico II);

Dott. Chiarella Antonio.

 

 

Rosanna Sangiuliano

 

 

Istituto Colosimo: gli impegni assunti dalla regione Campania

 

Pensando alla gloriosa tradizione dell’Istituto Paolo Colosimo da sempre dedito, insieme all’Istituto Domenico Martuscelli, alla formazione dei giovani minorati della vista e alle alterne sorti che attualmente l’Istituto sta vivendo, ci si chiede inevitabilmente cosa possa essere fatto perchè quella stessa tradizione sia preservata.

Certo la ricerca di una risposta è quanto mai ardua. Proviamo a fare chiarezza ricostruendo la sua storia. Alla fine degli anni ’70 il Patronato che reggeva le sorti dell’Istituto Colosimo, fu dichiarato “ente inutile” dallo Stato ex legge 70/1975 e, dunque, destinato alla soppressione; l’istituzione fu affidata alla gestione della Regione Campania – sprovvista di esperienza in materia – che assorbì al suo patrimonio tutti i lasciti effettuati nel corso degli anni dai vari donatori con la specifica destinazione della formazione dei non vedenti.

Nei primi anni della gestione regionale, l’Istituto è stato retto da un rappresentante dell’Ordine Sacro dei Giuseppini; successivamente l’Amministrazione regionale ha deciso di affidare la gestione amministrativa dell’Istituto Colosimo a propri funzionari.  Da quel momento si è registrato un grosso decadimento qualitativo di tutte le attività istituzionali: nonostante le forti pressioni dell’Unione Italiana Ciechi che, comprendendo la gravità del problema, si è attivata a tutti i livelli, la Regione non ha mai affrontato la situazione con l’impegno che essa meritava, legiferando in materia e provvedendo in modo da dare un Consiglio di amministrazione all’Ente, nonché ponendo in essere tutte le garanzie necessarie per un’amministrazione ordinaria corretta e protesa a svolgere il ruolo per cui il Colosimo era stato fondato, evitando le improvvisazioni di malcapitati funzionari regionali.

L’ultimo avvenimento che ha messo in evidenza le inefficienze dell’Amministrazione regionale in materia, si è verificato nel mese di maggio scorso, quando in un’aula dell’edificio è scoppiato un piccolo incendio, per altro subito domato dagli inservienti presenti. A seguito di sopralluogo, i tecnici regionali hanno riscontrato la necessità di urgenti lavori per la messa in sicurezza di tutto l’istituto e ne hanno dichiarato lo sgombero immediato, non tenendo conto del danno procurato agli allievi in conseguenza della sospensione – pari ad un periodo non inferiore a 18/24 mesi –  ­delle attività didattiche ad anno scolastico in corso. Solo dopo estenuanti trattative condotte dalla sezione napoletana e dal Consiglio regionale UIC, sostenute dalla irremovibilità degli allievi, disponibili a resistere fino in fondo ad ogni ipotesi di chiusura, la Giunta regionale ha sospeso la prima ordinanza di sgombero, in modo che l’anno scolastico si potesse concludere e ha assunto l’impegno, nelle persone degli Assessori Luigi Anzalone e Adriana Buffardi, che i lavori avviati il 24 giugno scorso, si concludano in modo improcrastinabile in autunno, per far sì che le attività scolastiche riprendano regolarmente. Durante il tempo necessario per i lavori di ristrutturazione, alcuni degli studenti del Colosimo, in particolare quelli che erano in procinto di sostenere gli esami di fine corso, sono stati ospitati, gratuitamente, dall’Istituto Martuscelli il cui Consiglio di Amministrazione, come già in altre occasioni, ha dimostrato  solidarietà per la situazione incresciosa in cui si sono trovati gli alunni. Altro impegno assunto è quello di sollecitare il Consiglio regionale a legiferare a favore del Colosimo, affinché possa avere un’amministrazione stabile e competente.

A questo punto viene da dire “pericolo scampato un’altra volta”.

Certo è facile distruggere in un attimo ciò che si è costruito in tanti anni di dure lotte, di grandi fatiche, e allora cosa fare di più per non rischiare altre situazioni simili, estremamente paradossali e dannose per la nostra categoria?

Giuseppe Ambrosino

 

 

 

Una interessante proposta del comitato regionale dei massofisioterapisti

 

 Lo scorso 11 giugno, presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi di Napoli, si è riunito il Comitato regionale dei massofisioterapisti della Campania.

Il coordinatore, sig. Giuseppe Ambrosino, nominato recentemente membro del Comitato tecnico nazionale ha illustrato ai convenuti - Giovanni Trancucci, Roberto Savino e Domenico Ceglia (assente Giuseppe Vitale) le recenti novità normative, introdotte dalla L.42/1999 in materia di professioni sanitarie e dal D.M.27-7-2000 recante norme per l’equipollenza dei titoli di studio.

Nel corso dei lavori è emersa prepotentemente la volontà di attivarsi a tutti i per livelli per promuovere una più efficace tutela di una delle professioni storiche della categoria dei minorati della vista, soprattutto in considerazione del fatto che, nel corso degli anni, grossi spazi di operatività professionale sono stati sottratti ai fisioterapisti e massofisioterapisti non vedenti in favore di professionisti “normodotati”.

Si è, perciò, elaborata la proposta - da sottoporre alla Presidenza regionale - di sollecitare la convocazione di una Assemblea regionale di categoria, quale ideale sede di confronto dialettico e paritetico delle problematiche afferenti lo svolgimento della professione.

Giuseppe Ambrosino

 

 

Ancora sulle qualifiche equipollenti…

 

Dal momento in cui la Regione Campania – prima in Italia – ha affidato all’UNIONE ITALIANA CIECHI l’organizzazione dei corsi per qualifiche equipollenti a centralinista telefonico con la delibera n. 7284/2001 non c’è riunione, assemblea o convegno in cui, tra soci, non si discuta dell’enorme potenziale di apertura del mercato del lavoro che recano con sé le nuove professioni di operatore telefonico. A coloro che vi accederanno sarà indubbiamente richiesta una solida preparazione professionale e culturale tale da consentire di misurarsi con le nuove esigenze aziendali. Su questo ultimo tema si è svolta il 3 maggio scorso, presso i locali sezionali dell’U.I.C. di Caserta, la prima riunione dell’I.R.I.F.O.R. regionale sul tema dei programmi di studio su cui dovranno imperniarsi i corsi. Erano presenti il Direttore nazionale dell’I.R.I.F.O.R. prof. Vito Antonio Zito, l’Avv. Stefano Sportelli in qualità di dirigente nazionale dell’U.I.C., e il Presidente regionale Pietro Piscitelli. Sono stati inoltre convocati i Presidenti delle cinque sezioni U.I.C. della Campania ed il coordinatore regionale del lavoro Gennaro Vilardi. La riunione ha avuto carattere prevalentemente tecnico, infatti l’unico punto all’ordine del giorno ha avuto lo scopo di valutare eventuali progetti didattici presentati con lo scopo di definire concretamente il ventaglio delle materie di corso e la loro distribuzione nelle 900 ore previste dalla delibera regionale per i corsi di formazione. I lavori si sono aperti con il saluto del prof. Vito Antonio Zito, che nel suo discorso ha ripercorso le varie fasi che hanno portato all’approvazione delle normative che hanno favorito l’inserimento nel mondo del lavoro dei non vedenti, tra cui il fondamentale D.M.10-1-2000 sulle qualifiche equipollenti. Il Presidente regionale dell’U.I.C. prof. Pietro Piscitelli, pur confermando, con le proprie parole il favor del legislatore, ha, al tempo stesso, posto l’accento sul valore di una seria preparazione culturale di coloro che sono chiamati a frequentare i corsi di qualificazione. Inoltre ha richiamato l’attenzione dei presidenti sezionali affinché diano rapido inizio ai corsi il cui ritardo penalizzerebbe non poco chi aspetta con ansia la realizzazione del proprio futuro. Il progetto presentato nella riunione all’attenzione dei presenti è stato quello a firma della prof.ssa Maria Luisa Di Furia la quale, dopo averne dato lettura, ha chiesto ai presenti un parere. Tutti si sono pronunciati favorevolmente, lasciando in ogni caso indiscussa la possibilità che successivamente siano presentati nuovi progetti magari oggetto di valutazione in riunioni analoghe da svolgersi prima dell’avvio dei corsi.

Gennaro Vilardi

 

 

 

 

Indirizzo internet

UIC Campania:

 

www.uiciechi.it/vecchio/campania/index.html 

 

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Vita associativa

 

 

Il successo della prima maratonina provinciale promossa dall’UIC

 

Un avvenimento sportivo di particolare impatto ambientale: il 18 maggio scorso si è svolta, con grande riscontro di pubblico, di partecipanti e delle autorità istituzionali la prima maratonina provinciale organizzata dall’Unione Italiana Ciechi. Si è trattato di una manifestazione sportiva a carattere non competitivo che ha avuto luogo contemporaneamente in tutte le Province italiane e, in Campania, a Napoli, Benevento, Caserta e Salerno.

Lo spirito ludico-amatoriale dell’iniziativa è stato colto in pieno dai numerosi partecipanti, molti dei quali hanno vissuto la maratonina solo come una “passeggiata” fatta in piacevole compagnia godendo dei bei luoghi della propria città.

Particolare sensibilità è stata dimostrata dalle autorità locali, la cui presenza e fattiva collaborazione nel rendere la città accessibile al percorso di marcia, ha reso evidente come non mai quanto questa manifestazione sia stata una giusta ribalta per la nostra voglia di essere protagonisti della vita.

Siamo fiduciosi che l’attenzione sociale ed istituzionale che abbiamo sollecitato possa esserci di conforto nella nostra battaglia per una vita migliore, e ci auguriamo di mietere ancora più grandi consensi in occasione della maratonina regionale in programma per il prossimo 28 settembre a Napoli.

E adesso un breve resoconto della giornata a cura delle sezioni provinciali.

 

Rosanna Sangiuliano

 

 

Benevento

 

Grande successo di partecipanti ha riscontrato la maratonina organizzata dalla sezione UIC di Benevento in collaborazione con il Comune di Benevento e l'u.s. Acli.

La manifestazione, articolata in due gare riservate agli amatori suddivisi per fasce d’età e ai non vedenti affiancati dalla gente comune, ha attratto in Piazza Roma una folta schiera di persone, tra cui numerose autorità che hanno sostenuto l’iniziativa, quali la signora Mastella, il vice sindaco Ucci, gli assessori Lamparelli, Izzo e Nista, nonché il senatore Mino Izzo e il sottosegretario al lavoro on. Pasquale Viespoli che per dimostrare la solidarietà e la voglia di capire i problemi di chi li circonda, non si sono limitati a un saluto formale di rito e a poche parole di incoraggiamento, ma hanno indossato la maglietta e ci hanno affiancato nella passeggiata. Da registrare anche la presenza della Croce Rossa Italiana che, con i suoi volontari, ha garantito il buon andamento della gara.

A correre per primi sono stati i professionisti che hanno affrontato ben dieci chilometri di percorso, poi al loro arrivo vi è stata la partenza di numerosi “diversabili”, in considerazione del fatto che al nostro appello hanno risposto anche altre associazioni di disabili. Durante la serata sono anche stati distribuiti dei volantini per illustrare ai presenti l’organizzazione e le finalità della nostra associazione.

Al termine vi è stata la premiazione per gli atleti, nonché l’esibizione del gruppo folcloristico di Fragneto Monforte “La takkarata” che ha reso il clima ancora più festoso.

 

Carmela Silvestri

 

 

Caserta

 

Patrocinata dal Comune, dall'Amministrazione provinciale e dalla Regione la prima edizione della maratonina provinciale si è svolta nella splendida cornice della reggia vanvitelliana.

Ore 9.00: grande raduno nel piazzale antistante la reggia; molti non vedenti accompagnati da amici e parenti, tantissimi ragazzi delle scuole medie ed elementari in tenuta sportiva, hanno formato un lunghissimo e gioioso corteo, favorito dalla splendida giornata di sole. Dopo la benedizione del Vescovo e il tradizionale taglio del nastro, alla presenza dei rappresentanti delle autorità, il corteo guidato dal Presidente nazionale Prof. Tommaso Daniele, dal Presidente regionale Preside Prof. Pietro Piscitelli, dal Presidente sezionale Sig. Giuseppe Zenga e da tutto il consiglio sezionale ha cominciato a sfilare per le vie del centro cittadino lungo un percorso di circa 3 chilometri. Dopo una breve sosta di ristoro all'altezza della scuola media Dante Alighieri il corteo ha ripreso la sua marcia per raggiungere la meta fissata in piazza Vanvitelli davanti alla sede del palazzo comunale. La manifestazione si è conclusa con l'intervento dei dirigenti dell'associazione che hanno evidenziato le finalità di siffatte manifestazioni, indette ovviamente non a scopo agonistico, ma per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche dei privi della vista, desiderosi di essere cittadini tra i cittadini, inseriti nel mondo del lavoro, della scuola, facilitati nel godimento del tempo libero, in grado di fruire della cultura e di tutte le attività che si svolgono nei vari centri urbani. Hanno poi preso la parola i rappresentanti delle autorità locali che hanno portato il saluto delle rispettive amministrazioni e ai quali la sezione UIC di Caserta ha offerto in segno di ringraziamento una targa ricordo.

 

Francesco Trovato

 

Napoli

 

A Napoli la prima maratonina provinciale è stata celebrata all’insegna della vera festa. Certo i presupposti c’erano tutti: il tempo stupendo, lo scenario offerto dai luoghi attraversati, da Piazza del Plebiscito al Chiatamone, la grossa partecipazione di scolaresche, la corale partecipazione dei soci UIC e della cittadinanza; tutto l’insieme offriva uno stupendo colpo d’occhio, specialmente alla partenza, quando tutti sfrecciavano con indosso delle magliette bianche, su cui era scritto lo slogan: “dammi la mano e corriamo insieme”.

 Dopo la gara la festa è stata allietata da canti e suoni in piazza, abilmente eseguiti da un nostro socio il sig.Matteo Cefariello accompagnato dalla sua band.

Molte sono state le autorità intervenute, tra le quali ricordiamo: il socio onorario UIC e dirigente dell’ASL NA 1: prof. Angelo Montemarano, l’Assessore del Comune di Napoli Pasquale Losa, il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Napoli Amato Lamberti e l’Assessore regionale Luigi Anzalone.

Alla fine della gara si sono stilate due classifiche: una per atleti vedenti, che ha visto l’affermazione di un giovane studente proveniente da un Liceo di Castellammare di Stabbia, ed un’altra per atleti non vedenti, in cui ha primeggiato Giuseppe Parisi della Polisportiva non Vedenti Napoli.

I dirigenti della sezione napoletana dell’UIC con in testa il Presidente Giovanni D’Alessandro, sono convinti – giusta ragione – che questa giornata di sport, ma soprattutto di amicizia, ha segnato un indimenticabile momento di storia associativa.

 

Giuseppe Ambrosino

 

 

Salerno

 

 

A Salerno la sezione provinciale dell’UIC ha organizzato la prima maratonina “Città di Salerno” in collaborazione con il centro sportivo italiano e il patrocinio del Comune salernitano e dell’Amministrazione provinciale. Sono stati oltre trecento fra soci e cittadini ad iscriversi a questa straordinaria esperienza che di fatto ha raggiunto il suo scopo: abbattere, attraverso lo sport,  le barriere della disinformazione sui non vedenti e la pratica, anche agonistica, delle attività sportive.

Un sole caldo e una giornata luminosa ha accolto gli atleti nello splendido scenario del lungomare di Salerno. Dalle 9.00 alle 10.00 gli atleti che volevano partecipare alla manifestazione si sono iscritti ad un apposito tavolo, predisposto dalla UIC e dallo CSI, che consegnava ad ognuno dei partecipanti una maglietta sulla quale oltre all’emblema del nostro glorioso sodalizio si poteva leggere la scritta “Diamoci la mano e corriamo insieme”. I presidenti prof. Tommaso Sica, per l’UIC, e Andrea Rispoli, per lo Csi di Salerno, hanno deciso, visto il clima di festa e di euforia di questa prima esperienza, di non dare ad essa carattere agonistico ma di trasformarla in una passeggiata nello splendido scenario del Lungomare di Salerno dove l’odore del mare si coniugava con la carezza dei raggi del sole andando a diffondere il suo profumo fra il verde degli alberi. “Ragazze e ragazzi dai sei agli anta”, capitanati in prima fila dai soci del gruppo sportivo UIC, dopo un breve messaggio di ringraziamento e saluto a tutti da parte del prof. Sica,  non si sono fatti pregare e, al momento della partenza, con andamento spedito, hanno iniziato la loro passeggiata che prevedeva un percorso di circumnavigazione della villa comunale per una lunghezza di circa sei chilometri. All’arrivo è stato consegnata a tutti una medaglia di partecipazione in ricordo di questa straordinaria giornata.

Questi i commenti dei presenti: Andrea Rispoli presidente provinciale CSI ha commentato Credo che sia stata un’esperienza davvero esaltante per tutti noi. Vorrei ringraziare il Comune di Salerno, la Provincia, la polizia municipale, la Croce Rossa Italiana per il contributo, il sostegno, la sensibilità e la partecipazione che hanno offerto a questa manifestazione con la speranza che sempre più enti e anche sostenitori esterni possano contribuire a far crescere iniziative come questa.

Chi vive e ama lo sport come noi crede in maniera forte che bisogna vincere un unico grande handicap, quello dell’egoismo, perché stringersi la mano e correre in compagnia di un amico che non vede non può che illuminarci per essere compartecipi alla costruzione di una società che offra pari opportunità e dignità .

Queste le parole del nostro presidente sezionale prof. Tommaso Sica: Credo che questa giornata di festa sia da considerare un ulteriore atto di testimonianza diretto verso l’esterno per abituare tutti quelli che ci circondano che essere non vedenti non vuol dire aver rinunciato ai piaceri della vita. Questi pochi chilometri rappresentano simbolicamente i primi passi di una crescita verso la consapevolezza e la conoscenza del mondo dei non vedenti. Correre insieme oggi è significato stringersi la mano e sudare insieme per la fatica anche se il tratto è stato breve. Correre insieme significa per l’UIC di Salerno trovare la forza di unire capacità ed intelligenza di tutti per un’integrazione reale dei non vedenti che non sia fatta di pietismo e commiserazione, ma rappresenti un mutamento di rotta totale verso la richiesta forte che l’UIC da tempo continua a ripetere per tutti i ciechi italiani . Un villaggio globale dove non scenda mai la notte, o voli il tempo per le pari opportunità di cittadinanza dei disabili.

 

Vincenzo Massa


 

Iniziative ed attività delle Sezioni Provinciali

 

 

Sezione provinciale di Avellino

 

 

La musica è cultura e  straordinario collante associativo

 

A conclusione della celebrazione del cinquantenario di fondazione, il 29 giugno ultimo scorso, il Consiglio sezionale UIC di Avellino ha organizzato, in una sala del centro sociale Samantha della Porta, un concerto musicale che ha registrato una nutrita partecipazione di pubblico di militanza associativa di amici, conoscenti ed estimatori dei non vedenti, ma non delle autorità civili, militari e religiose, pur opportunamente sensibilizzate con largo anticipo sullo svolgimento della manifestazione.

E’ però pervenuto al Consiglio sezionale UIC irpino un telegramma dell’ex Presidente del Senato della Repubblica Senatore Nicola Mancino che si è scusato di non poter essere presente a causa di impegni precedentemente assunti, ma che ha avuto parole di stima e apprezzamento per l’impegno che l’Unione Italiana Ciechi profonde nella provincia e ha assicurato la sua fattiva collaborazione alla soluzione dei problemi della categoria. L’On. Franco D’Ercole del Consiglio Regionale della Campania ha voluto onorare il sodalizio irpino con la sua partecipazione, trascorrendo parte della serata insieme a tutto il pubblico.

Organizzando il concerto musicale, il Consiglio sezionale ha inteso cogliere l’occasione celebrativa per favorire l’aggregazione in ambito associativo, per stimolare l’interesse per le attività ricreative e culturali e per un miglior uso del tempo libero. Questa idea del concerto musicale si è rivelata ricca di risultati, ripagando gli sforzi organizzativi del gruppo sezionale e in modo particolare dell’infaticabile segretario Sig. Guido Contrada, in quanto, in una atmosfera di spensierata allegria e di gioiosa evasione dall’ansia della quotidianità, ha riscosso consensi, ha trasmesso nuove emozioni, ha proposto alternative a una vita associativa di routine, che rischia di isterilirsi, se con adeguate iniziative, non viene trasformata e rinnovata.

Prima di dare inizio al concerto, il prof. Michele D’Urso, a nome del Consiglio sezionale UIC, ha rivolto un caloroso saluto agli intervenuti, testimoniando la gratitudine degli organizzatori dello spettacolo musicale a tutti coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione cogliendone lo spirito innovativo ed il valore promozionale alla credibilità, visibilità e alla crescita dell’Unione Italiana Ciechi nel contesto operativo territoriale.

Ha rappresentato le tematiche associative, sottolineando con forza che gli studenti, purtroppo, incontrano ostacoli nei loro percorsi formativi, che i giovani fanno fatica a entrare nel mondo del lavoro, che gli anziani soffrono la solitudine spesso anche a causa della mancanza della giusta sensibilità da parte degli amministratori locali. Del resto l’amara constatazione della scarsa presenza dei politici locali, nella magica serata, conferma nel convincimento che per sollecitare l’attenzione sociale occorre dimostrare “chi siamo e che ci siamo anche noi!”

Ha voluto, infine, rievocare le figure dei due battaglieri presidenti sezionali scomparsi negli ultimi anni i quali, per lustri, hanno governato il timone sezionale avellinese: Giuseppe Sarno, maestro ed insegnante di educazione musicale, organo e composizione, che qualificò la sezione, nel 1952, affrancandola dalla condizione di sudditanza a quella di Salerno, favorendo l’aggregazione di un numero sempre più vasto di soci sotto la bandiera dell’Unione Italiana Ciechi, adoperandosi per l’accoglimento delle loro giuste rivendicazioni; Giuseppe Caputo, Presidente sezionale e Consigliere nazionale UIC, docente di Scienze Umane e Storia per tanti anni nei licei ed istituti magistrali, che dette il meglio delle sue energie e delle sue qualificate competenze professionali a generazioni di studenti, oggi molti di loro professionisti affermati, che lo ricordano con affetto, stima e simpatia. Ad essi il Consiglio sezionale UIC conferì nel novembre 2001 una medaglia d’oro ad imperitura memoria per i servigi resi ai propri “compagni d’ombra” e una medaglia d’oro volle assegnare a tre soci (Grieci Alberto, D’Addesa Maria e Menna Guerino) per festeggiare le nozze d’oro, come premio alla loro fedeltà assidua e coerente ai colori associativi.

Il concerto è stato eseguito dal gruppo MOMENTO NAPOLETANO di Benevento composto da 11 elementi fra orchestrali e cantanti, diretto dalla signora Fernanda Matarazzo. Il repertorio classico napoletano è stato rivisitato in tutte le sue sfaccettature, offrendo la possibilità di rivivere, apprezzare e riappropriarsi di quelle melodie indimenticabili (da O’ Sole mio a O Marinariello, da Torna a Surriento a ‘E duie paravise e via discorrendo), che rivelano ancora oggi una grande capacità di suscitare profonde emozioni e di esercitare una benefica influenza sullo spirito. Alle canzoni intramontabili, destinate a sfidare i secoli, ha fatto da splendida cornice la buona poesia in vernacolo recitata con intensa e partecipe vena interpretativa, riuscendo a conquistare l’animo degli ascoltatori.

              Michele D’Urso      

 

Sezione provinciale di Benevento

 

 

Gli anziani non vedenti vogliono essere ancora attivi

 

Gli anziani costituiscono una numerosa schiera fra i soci della sezione UIC di Benevento. Ad essi la sezione riconosce un ruolo attivo e per dar voce alle loro esigenze, si è costituito un comitato ad hoc. Nella riunione del 27 maggio scorso, sono state sono state poste all’attenzione dei partecipanti numerose questioni. Tra i problemi affrontati vi è quello della solitudine che caratterizza molte persone non vedenti di una certa età. Interessante è risultata la proposta dell’istituzione di un telefono amico, grazie alle cui sollecitazioni sia possibile fornire assistenza domiciliare a queste persone, sia pure dal solo punto di vista psicologico.

Nel concreto l’iniziativa assunta è quella di divulgare tra gli anziani i servizi del libro parlato, nonché di attivare la loro partecipazione a corsi di lettura e scrittura Braille.

E’ difficile coinvolgere persone che si chiudono in sé, soprattutto in una piccola provincia, ma è indispensabile concretizzare tali progetti per migliorare la qualità della vita dei nostri anziani, che in tale riunione hanno anche fatto emergere il bisogno di persone disponibili ad accompagnarli quotidianamente nel disbrigo soprattutto delle pratiche burocratiche.

 

Carmela Silvestri

 

 

Giovani: non solo parole

 

Il gruppo dei giovani della sezione UIC di Benevento sta cercando di concretizzare una serie di idee attraverso le quali promuovere la socializzazione dei non vedenti ed ipovedenti di giovane età. Con cadenza quindicinale o mensile si organizzano pomeriggi ricreativi usufruendo dei locali della sede UIC. Per trascorrere ore diverse si gioca imitando i  quiz televisivi  suddividendo i ragazzi in squadre, scatenando anche piccole competizioni che in qualche modo risultano stimolanti anche per gli introversi. In un’altra occasione si è guardata-ascoltata la videocassetta della maratonina del 18 maggio. Tra i vari momenti d’incontro va anche segnalata la giornata trascorsa in un parco giochi insieme a un gruppo di giovani avellinesi per consolidare il gemellaggio coi giovani della città irpina.

 

Carmela Silvestri

 

 

 

La formazione degli insegnanti di sostegno

 

L’attenzione da sempre dimostrata dall’Unione Italiana Ciechi alle problematiche attinenti l’integrazione scolastica ha permesso di rilevare l’esistenza di qualche lacuna nella didattica specifica richiesta all’insegnante di sostegno del bambino non vedente. Molto spesso l’insegnante si trova ad operare con disabili visivi senza conoscerne  a fondo le esigenze formative, ovvero gli ausili informatici o il materiale speciale finalizzato a compensare le difficoltà di apprendimento che la minorazione visiva comporta. Alla sezione UIC di Benevento in particolare si è appena svolto un corso di alta qualificazione destinato agli insegnanti di sostegno degli studenti minorati della vista delle scuole di ogni ordine e grado e finalizzato a consentire l’acquisizione da parte dei docenti di sostegno delle conoscenze relative agli ausili tradizionali e tecnologici che permettono il conseguimento dei risultati migliori nell’apprendimento delle singole materie quali: la didattica del disegno attraverso le immagini in rilievo, l’uso del sistema Braille, degli strumenti per l’acquisizione dell’aritmetica, della musica, e così via

Il corso si è articolato in incontri seminariali nel corso dei quali gli insegnanti hanno preso visione del materiale didattico e acquisito nella pratica le tecniche dell’educazione della mano.

 

Carmela Silvestri

 

 

Sezione provinciale di Caserta

 

 

10ª edizione della Bicilonga ad Aversa

 

Domenica 2 giugno 2002, i non vedenti della rappresentanza U.I.C. di Aversa sono stati impegnati in molteplici performances dalla mattina a notte inoltrata. Infatti, già da anni, grazie ai tandem donati dal ristorante "La Contrada" e dalla ditta di Arredamenti Bow house Ciardulli, i ciechi normanni pedalano sempre più numerosi nella "bicilonga cittadina", annualmente organizzata dal presidente dr. Gennaro Mariniello dell’associazione Co.sa.dir.ci. (Comitato per la salvaguardia dei diritti dei cittadini). A questa decima edizione della bicilonga, hanno partecipato affiancando il neoeletto Sindaco Dott.Domenico Ciaramella, l’infaticabile Marco Olivetti seguito da Vincenzo del Piano, Fabio De Dominicis, Franco Villano, Ivan Dalia, Angelo Di Maio e Gennaro Tizano. Per alcuni di loro, però, la giornata non si è conclusa nella sola mattinata e, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, numerosi altri non vedenti sono stati presenti all’ex Ospedale S. Maria Maddalena per partecipare da protagonisti al mega evento socio-culturale "Appunti Repubblicani: Sana e Robusta Costituzione" organizzato dall’Azienda Sanitaria Locale Caserta 2.

L’occasione è sembrata propizia per esprimere la nostra opinione in merito al garantismo della nostra Costituzione per le categorie deboli: La Costituzione garantisce le pari opportunità e l’uguaglianza tra i cittadini senza differenze e discriminazioni di sorta, nonché il diritto alla salute e, dunque, è fondamentale la nostra partecipazione attiva per testimoniare il valore civile e morale di questi fondamentali ed inviolabili principi costituzionali che, attraverso una adeguata e conforme legislazione, hanno consentito a noi ciechi e in generale alla categoria di tutti i portatori di handicap una piena integrazione sociale e una emancipazione culturale e professionale. Nella lettura a più voci della Costituzione, tra l’alternarsi dei famosi personaggi della musica, del teatro, del cinema e della cultura nazionale, sul palco della Maddalena, tra la meraviglia degli addetti ai lavori e gli scroscianti applausi del pubblico, si sono esibiti anche i "Poca Vista Social Club", un gruppo di allievi non vedenti del Conservatorio S. Pietro a Maiella che, sedotti dalle trasgressive frequentazioni del "Lennie Tristano Jazz Club", oltre alla cosidetta musica colta, si dilettano a suonare lo swing e dintorni. Si tratta di un laboratorio musicale sperimentale che nasce grazie all’impegno e alla passione del maestro Gerardo Dente che, una volta conosciuto questi giovani talenti, non ha saputo resistere all’accorato richiamo di questi ragazzi di esprimersi anche e più divertentemente in un percorso musicale alternativo. Compongono la band dei "Poca Vista Social Club": il sedicenne Ivan Dalia al piano e alle tastiere, i tredicenni Fabio De Dominicis e Kedrit Shalari alle fisarmoniche, il tredicenne Nicola Maisto alla batteria e il dodicenne Salvatore Merenda al sax. Gli sforzi per tenere in vita il laboratorio musicale gravano esclusivamente sul volontariato del maestro Dente e, dunque, l’iniziativa rischia di svanire. E’ necessario, quindi, lanciare un appello per reperire sponsorizzazioni economiche per questa meritevole iniziativa che, disponendo di spazi adeguati, strumentazioni idonee ed ulteriori docenze, potrebbe offrire la possibilità ad altri non vedenti d’intraprendere un tale percorso evolutivo. Nel parco della Maddalena, inoltre, è stato allestito uno stand del COADIS (Coordinamento delle Associazioni dei Disabili) che, oltre ad esporre lavori di fine artigianato in ceramica e su vetro realizzati dai disabili, in collaborazione con l’Accademia Italiana Shiatsu Do guidata dalla istruttrice Carolina Tirozzi, ha offerto gratuitamente trattamenti dimostrativi al pubblico, eseguiti dai non vedenti Bruno Pannella, Emanuela Fortini e Giovanna Piccolo, in veste di qualificati operatori shiatsu.

Marco Olivetti

 

 

Sezione provinciale di Napoli

 

 

Settimana internazionale per la prevenzione della cecità

 

Dal 23 al 29 settembre 2002, in tutto il mondo si svolgerà, promossa dall'AMD Alliance International (di cui la Sezione italiana dell’Agenzia per la Prevenzione della Cecità fa parte), la settimana internazionale per la prevenzione della cecità, iniziativa di sensibilizzazione sui problemi inerenti alcune patologie tra cui la degenerazione maculare e in particolare quella correlata all'età senile.

Congiuntamente all’industria farmaceutica Novartis, l’Agenzia ha concordato che le sei unità mobili oftalmiche di proprietà sua e dell'Unione Italiana Ciechi, nella predetta settimana, svolgano delle visite diagnostiche indirizzando opportunamente coloro che  sono affetti dalla patologia della degenerazione maculare

A tal proposito la sezione napoletana dell’UIC è stata prescelta tra le sezioni UIC che offriranno ospitalità a questa iniziativa. In proposito, il Presidente sezionale Giovanni D’Alessandro ci ha anticipato che l’organizzazione del servizio diagnostico itinerante sarà predisposta in modo che l’unità mobile faccia tappa nelle zone più degradate della periferia della città partenopea.

 

Giuseppe Ambrosino

 

Sezione provinciale di Salerno

 

 

Grandi risultati per le iniziative sezionali

 



In occasione dell’ultima assemblea sezionale prima della pausa estiva, si è tracciato un bilancio, più che positivo, delle iniziative assunte dalla sezione salernitana per il primo semestre dell’anno 2002.

Nonostante la grande sagacia e lungimiranza del Presidente prof. Tommaso Sica che è riuscito in questi anni a sensibilizzare le istituzioni, non solo scolastiche, intorno alla tematica dell’istruzione per i non vedenti, ridotte sono state le disponibilità economiche alla causa dell’assistenza postscolastica domiciliare, ma più che positivi i risultati: 14 alunni assistiti e supporto scolastico anche per il periodo estivo a 5 alunni che ne avevano fatto espressamente richiesta.

Grande slancio di produzione per il Centro di trascrizione regionale che di anno in anno diventa sempre più importante ed indispensabile per la mole di lavoro che riesce a svolgere: nel solo anno 2001 sono stati ben 850 i testi stampati in braille e 177 quelli a caratteri ingranditi.

In campo lavorativo, la sezione ha promosso una vasta campagna di acquisizione dati per reperire tutti i posti ancora disponibili per favorire l’assunzione di centralinisti e massofisioterapisti. Si sono adite anche le vie legali per superare gli ostacoli e le difficoltà legate al rispetto della legislazione vigente. In conclusione si è ottenuto: 4 avviamenti al lavoro e 15 centralinisti in formazione.

 

Le iniziative in favore degli anziani trovano una delle pagine più belle nell’esperienza del soggiorno estivo in favore di 10 anziani e nel coinvolgimento della rappresentanza provinciale al tavolo tecnico che si occupa della programmazione ai sensi della legge 328/00.

Vincenzo Massa

 

 

  

Sezione UIC Napoli

e. mail:

uicna@uiciechi.it

 

 

Sezione UIC Avellino

e. mail:

uicav@uiciechi.it

 

 

Sezione UIC Benevento

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Sezione UIC Caserta

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uicce@uiciechi.it

 

 

Sezione UIC Salerno

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uicsa@uiciechi.it

 

 


 

Dalla Direzione Nazionale

a cura di Antonio Leparulo e Rosanna Sangiuliano

 

 

 

L’integrazione scolastica

 

 

Tirrenia 15 giugno 2002: il punto sull’integrazione scolastica

 

Ad un quarto di secolo dal varo della L.517/1977 che ha consentito agli alunni affetti da ogni tipo di disabilità di frequentare la scuola comune di ogni ordine e grado, risulta necessaria una riflessione serena sui risultati, ad oggi raggiunti, del processo di integrazione scolastica in particolare soffermando l’attenzione della nostra analisi sui minorati della vista.

Il 15 giugno scorso a Tirrenia si è svolta la riunione nazionale dei rappresentanti regionali per l’istruzione nel corso della quale ciascuna Regione ha presentato un resoconto sullo stato dell’integrazione scolastica dei non vedenti sul territorio.

Ai fini della massima attendibilità dei dati, utili per la programmazione delle attività della Commissione Nazionale Istruzione, con lettera circolare I.Ri.Fo.R. 23-3-2002, n.7 è stato sottoposto all’attenzione dei rappresentanti provinciali un questionario di rilevazione.

 

1.      La Regione ha dato attuazione all’art. 139 del D.Lgs. 112/1998, in base al quale sono attribuiti alle Province, in relazione all’istruzione secondaria superiore, e ai Comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti i servizi di supporto organizzativo all’istruzione degli alunni ciechi ed ipovedenti?
Se sì, in che modo?

 

L’art.139 del D.Lgs.112/1998 sul decentramento amministrativo sancisce che

sono attribuiti alle province, in relazione all'istruzione secondaria superiore, e ai comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti:

a) l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione;

b) la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche;

c) i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio;

d) il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, d'intesa con le istituzioni scolastiche;

e) la sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti;

f) le iniziative e le attività di promozione relative all'ambito delle funzioni conferite;

g) la costituzione, i controlli e la vigilanza, ivi compreso lo scioglimento, sugli organi collegiali scolastici a livello territoriale.

I comuni, anche in collaborazione con le comunità montane e le province, ciascuno in relazione ai gradi di istruzione di propria competenza, esercitano, anche d'intesa con le istituzioni scolastiche, iniziative relative a:

 

a) educazione degli adulti;

b) interventi integrati di orientamento scolastico e professionale;

c) azioni tese a realizzare le pari opportunità di istruzione;

d) azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e ordini di scuola;

e) interventi perequativi;

f) interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica e di educazione alla salute.

 La risoluzione dei conflitti di competenze è conferita alle province, ad eccezione dei conflitti tra istituzioni della scuola materna e primaria, la cui risoluzione è conferita ai comuni.

 

Purtroppo a differenza di altre Regioni che hanno immediatamente legiferato recependo i principi del decentramento amministrativo introdotti nel nostro ordinamento dal D.Lgs.112/1998, la Regione Campania è stata inadempiente con la conseguenza di essere stata sottoposta all’interevento sostitutivo del Governo che ha provveduto al nuovo riparto di competenze con il D.Lgs.96/1999. Ad oggi ancora attendiamo una concreta legislazione regionale in materia.

 

 

2.    La Regione ha dato applicazione alla legge 328/2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 186 della Gazzetta Ufficiale n.265/2000?
Se sì, in che modo?

 

 

La L.328/2000 è la legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali. All’art.1 la citata legge sancisce che la Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione.

Tale sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza, nella volontà del legislatore, con il concorso di una pluralità di attori, istituzionali e non, pubblici e privati, rispetto ai quali sono distribuiti ruoli, responsabilità, competenze e risorse.

Ai sensi dell’art.8, comma 1 le Regioni esercitano le funzioni di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali, nonché di verifica della rispettiva attuazione a livello territoriale e disciplinano l’integrazione degli interventi stessi.

 

La Regione Campania ha adottato le linee di programmazione sociale con delibera della Giunta regionale 4 maggio 2001, n.1825 e, ai fini della gestione unitaria del sistema locale dei servizi a rete, ha provveduto (con delibera della Giunta regionale 4 maggio 2001, n.1824)  altresì ad individuare sul territorio regionale 42 ambiti territoriali impostati sul modello della distrettualizzazione sanitaria all’interno dei quali i Comuni sono aggregati con la guida di un Comune capofila assumendo il ruolo di enti-partner della Regione. Ciascun ambito ha adottato il proprio Piano di Zona approvato dalla Regione Campania.

 

3.    I bambini e i ragazzi disabili residenti in Regione fruiscono di assistenza domiciliare?
Se sì, in che modo?

 

 

La volontà della Direzione regionale UIC di ottenere dalla Regione Campania una legislazione organica che offra, come già in altre Regioni, una garanzia di continuità al servizio di assistenza post-scolastica domiciliare, nonché di copertura finanziaria purtroppo ha dovuto fare i conti con l’inerzia legislativa a tutt’oggi protratta. Non esistendo un riferimento legislativo preciso in materia ciascuna sezione si è mossa assumendo, solitamente, come referente la Provincia e ottenendo annualmente stanziamenti finanziari per la gestione del servizio (Napoli e Salerno).

Le Province di Avellino, Benevento, Caserta dovranno lottare per ottenere l’assistenza post-scolastica domiciliare per il prossimo anno scolastico. Concrete iniziative sono state assunte per veicolare il progetto assistenziale all’interno del P.O.R. (Programma operativo regionale) al fine di ottenere finanziamenti comunitari e all’interno dei Piani di Zona con accesso ai finanziamenti del Fondo per le politiche sociali.

 

 

4.    La Direzione Scolastica Regionale ha istituito un ufficio o un referente per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità?

 

 

A seguito del decentramento amministrativo la scommessa sull’integrazione scolastica si gioca attraverso la Regione. A livello di pianificazione di interventi un ruolo precipuo giocano i Direttori regionali dell’istruzione (ex Provveditori agli studi) grazie alla cui programmazione mirata possono essere concretamente superate le difficoltà dell’integrazione. Purtroppo non siamo riusciti a contattare la Dott.ssa Dominici, Direttore regionale dell’istruzione in Campania per avere notizie circa l’eventuale attivazione di un ufficio o un referente per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità.

 

 

 

5.    Sono stati istituiti i docenti delegati ai sensi della legge 17/1999 dai Rettori delle Università presenti sul territorio regionale?

     Se sì, chi sono?

 

La L.28-1-1999, n.17 reca modifiche alla legge quadro sull’handicap (L.104/1992); in particolare all’art.13 introduce un comma 6 bis che sancisce che agli studenti handicappati iscritti all'università sono garantiti sussidi tecnici e didattici specifici, nonché il supporto di appositi servizi di tutorato specializzato, istituiti dalle università nei limiti del proprio bilancio.

Molte Università nella Regione Campania hanno istituito il servizio di tutorato. Resta enorme, tuttavia, la difficoltà per gli studenti disabili in genere e ancor di più per i minorati della vista di raggiungere alti livelli di studio.

 

 

6.    Le Università presenti sul territorio regionale conducono, eventualmente in convenzione con altri Enti, corsi biennali per la specializzazione polivalente degli insegnanti di sostegno?

 

 

È ormai ampiamente dimostrato che la qualità dell’integrazione scolastica dell’alunno disabile è strettamente correlata alle capacità umane e culturali dell’insegnante di sostegno.

Nella Regione Campania molti sono i corsi di specializzazione biennale polivalente e massiccia è la partecipazione ad essi, ma purtroppo c’è da segnalare una riduzione progressiva della didattica relativa alla Tiflologia, assolutamente indispensabile per il sostegno agli alunni affetti da minorazione visiva. Ad integrare tale deficit l’UIC e l’I.Ri.Fo.R hanno organizzato, negli ultimi anni, numerosi corsi di alta qualificazione all’indirizzo dei docenti di sostegno, ma l’impegno dei dirigenti UIC è nel senso della reintroduzione tra le materie di studio dei corsi delle discipline necessarie per l’assistenza scolastica ai non vedenti.


 

Osservatorio normativo

a cura di Rosanna Sangiuliano


 

Come cambia il Welfare italiano dopo la legge 328/2000

 

Un quadro riassuntivo delle novità introdotte dalla legge quadro

 

 


La legge 8 novembre 2000, n.328 è comunemente nota come la normativa che ha messo mano ad una complessiva riforma del sistema assistenziale italiano, in direzione del cd. Welfare State.

Il settore delle politiche sociali, all’indomani del primo decentramento di funzioni amministrative dallo Stato agli enti locali avvenuto con il D.P.R.616/1977, aveva immediatamente denunciato la carenza di un quadro unitario di principi, di standard e di strumenti attuativi di un modello assistenziale con caratteristiche comuni su tutto il territorio nazionale.
Ciò ha, in altre parole, aveva condotto ad una diversificazione qualitativa dell’assistenza sociale legata a forti squilibri territoriali: a seconda della regione di riferimento frammentari o incisivi potevano essere gli interventi assistenziali e fortemente eterogenea l’offerta di servizi.

La legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali, L.328/2000, persegue l’ambizioso obiettivo di rinnovare interamente gli aspetti organizzativi, operativi e gestionali delle politiche sociali.

In primo luogo, il settore viene riorganizzato nel rispetto del processo di decentramento, ormai avviato e potenziato con la legislazione degli ultimi anni. La legge, infatti, propone agli articoli 6, 7, 8, 9 e 10, un chiaro riparto delle competenze amministrative non solo tra gli organi di governo statale e locale (Regioni, Province e Comuni) ma anche fra questi e il cd. terzo settore (IPAB, enti no profit, ONLUS) instautando una partnreship ovvero una collaborazione fra istituzioni pubbliche e formazioni sociali del terzo settore, il cui ruolo è, pertanto, pienamente qualificato.

In secondo luogo, impalcatura di tutto il settore  è un sistema di programmazione di interventi a cascata:

-        al Governo spetta adottare il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali con il quale sono individuate le caratteristriche ed i requisiti delle prestazioni sociali, le priorità di intervento, le modalità di attuaziome del sistema, i parametri per valutare i risultati in termini di efficienza ed efficacia, i finanziamenti annuali;

-        alle Regioni compete l’adozione del proprio Piano sociale nel quale sono fissati i criteri per l’integrazione delle politiche sociali con quelle degli altri settori a maggiore valenza sociale come l’istruzione, il lavoro, la sanità;

-        ai Comuni, associati in ambiti territoriali, è riservata la definizione del Piano di zona d’intesa con le Aziende sanitarie locali. Con il Piano di zona sono individuati gli obiettivi strategici e gli strumenti realizzativi, le priorità di intervento, i criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun Comune.

 

In terzo luogo, la politica assistenziale viene sostenuta da flussi finanziari in grado di garantire i livelli di assistenza ovvero attraverso un finanziamento annuale da parte dello Stato, a valere sul Fondo delle politiche sociali, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il cui stanziamento complessivo è determinato, anno per anno, dal 2002 con legge finanziaria.

In quarto luogo, la tipologia degli interventi si ispira alla volontà di dare vita ad una logica di assistenza omnicomprensiva dei servizi alla persona: ciò vuol dire che interventi sanitari, scolastici ed assistenziali divengono complementari fra loro ponendo fine a disfunzioni del passato dovute, molto spesso, a sovrapposizioni o duplicazioni di ruoli e di funzioni. A riprova l’art.22 sancisce che il sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, al fine di impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte e di realizzare il pieno benessere psico-fisico della persona.

Infine, la legge rafforza il concetto di solidarietà in quanto, oltre a definire il livello minimo delle prestazioni sociali (art.22), introduce forme di intervento personalizzate mirate al sostegno di fasce di utenti che versano in condizioni di grave bisogno e di svantaggio sociale. Così l’articolo 14 prevede percorsi di accompagnamento della persona disabile nel tortuoso cammino dell’integrazione sociale, ispirando la progettazione individuale, ancora una volta, alla logica della integrazione socio-sanitaria;

l’art.15 sostiene le progettazioni finalizzate all’assistenza domiciliare delle persone anziane non autosufficienti e l’art.16, infine, incentiva forme di sostegno e di valorizzazione del ruolo e delle responsabilità della famiglia.


 

 

Il livello essenziale delle prestazioni sociali (Art.22)

 

a) misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito e servizi di accompagnamento, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora;

b) misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita quotidiana;

c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;

d) misure per il sostegno delle responsabilità familiari per favorire l'armonizzazione del tempo di lavoro e di cura familiare;

e) misure di sostegno alle donne in difficoltà;

f) interventi per la piena integrazione delle persone disabili e realizzazione, per i soggetti con handicap grave di centri socio-riabilitativi e di comunità-alloggio, di servizi di comunità e di accoglienza per quelli privi di sostegno familiare, nonché erogazione delle prestazioni di sostituzione temporanea delle famiglie;

g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, per l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare, nonché per l'accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali per coloro che, in ragione della elevata fragilità personale o di limitazione dell'autonomia, non siano assistibili a domicilio;

h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimento sociale;

i) informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto.


 

 

Chi collabora con noi

a cura di Maria Cristina Ciccarelli e Arianna Sbarra

 

 

 

Il Centro del Libro Parlato

 


La parola si fa voce per trasferire dal materiale cartaceo al supporto audio le parole scritte, rendendo così accessibile ogni sorta di informazione a chiunque abbia, per i motivi più diversi anche non legati necessariamente ad una minorazione visiva, difficoltà di lettura:questo è il prezioso servizio reso dal Centro del Libro Parlato. Il Centro Nazionale del Libro Parlato, istituito in seno all’UNIONE ITALIANA CIECHI nel 1957, rappresenta oggi uno dei fondamentali strumenti di accesso all’istruzione e alla cultura dei non vedenti.  Dalla prima opera registrata, il Don Camillo di Guareschi, ad oggi, il servizio è stato sempre a passo con i tempi, sia per ciò che concerne l’innovazione tecnologica, sia per quanto riguarda le esigenze dei minorati della vista.

In questi cinquant’anni di attività, infatti, si è passati dalle bobine alle audiocassette, fino ad arrivare oggi, al CD-Rom, con l’innovativo Progetto Aladin. Si è, inoltre, allargata la fascia di utenza includendo anche coloro che, per patologie o età avanzata, hanno difficoltà di lettura, così come è cresciuto il numero delle opere presenti in catalogo.

La progressiva crescita del servizio ha reso necessaria una più capillare presenza sul territorio nazionale. Oggi, infatti, esistono tredici Centri di Distribuzione regionale ed interregionale.

In Campania il centro di distribuzione è a Napoli, in Via S. M. di Costantinopoli, 19.

I servizi che il Centro offre sono molteplici e resi a titolo gratuito.

Innanzi tutto, il Centro mette a disposizione un catalogo di oltre 10000 titoli di svariato genere registrati su audiocassetta. Si possono prendere in prestito opere che vanno dalla narrativa alla saggistica, dalla medicina alle scienze, dai testi di studio alla letteratura per ragazzi, ecc.

Inoltre, localmente, il centro provvede alla registrazione personalizzata di testi non presenti in catalogo, soddisfacendo, in tal modo, specifici interessi e particolari esigenze di studio.

Infine, i 13 Centri del Libro Parlato incidono e distribuiscono, su richiesta, le seguenti riviste: Airone, Le Scienze, Effe, Gente Viaggi, Salvagente, Focus, Guerin Sportivo, Newton, 50 e più – La terza età, Gente Mese, Oggi Verde, Viver Sani & Belli, prodotta, quest’ultima, dal Centro campano.

 

Con la collaborazione della responsabile del Centro, prof.ssa Maria Cristina Ciccarelli, e della responsabile dell’attività promozionale, dott.ssa Arianna Sbarra, abbiamo soddisfatto ulteriori curiosità.

 

 

I servizi offerti dal Centro del Libro parlato sono rivolti esclusivamente ai soci dell’Unione Italiana Ciechi?

 

No, assolutamente. Al servizio possono accedere, oltre ai soci U.I.C., tutti coloro che hanno difficoltà di lettura, provocata da patologie differenti dalla minorazione visiva o dall’età.   In questo modo il servizio si è aperto anche alle esigenze di chi, come i dislessici, i malati di distrofia muscolare, le persone anziane ecc., non può più leggere autonomamente.

 

In che modo si usufruisce dei vostri servizi?

 

È estremamente semplice.

È sufficiente compilare il modulo d’iscrizione, reperibile presso tutte le sezioni U.I.C. oltre che naturalmente presso il nostro Centro, con l’indicazione dei dati anagrafici e l’autorizzazione al trattamento ai dati personali (in rispetto alla legge sulla privacy n.675/96), per accedere a tutti i nostri servizi.

 

 

Il Centro di Napoli come riesce a servire gli utenti di tutta la Campania? 

 

 

Le opere chieste in prestito, possono essere ritirate personalmente presso il Centro, quanto spedite a mezzo raccomandata, con l’esenzione delle tasse postali e, quindi, senza costi aggiuntivi.

È attraverso le spedizioni postali che si riesce facilmente a coprire tutto il territorio regionale.

 

In cosa consiste la registrazione su richiesta?

 

Il Centro registra gratuitamente, grazie alla preziosa e disinteressata collaborazione di lettori volontari, opere non inserite in catalogo. In questi casi, l’utente dovrà esclusivamente fornirci il testo in nero, ovvero su materiale cartaceo, per riceverlo a fine registrazione inciso su cassette che potrà conservare senza alcun obbligo di restituzione, incrementando in tal modo la sua nastroteca personale.

 

 

Si sente sempre più spesso parlare del Progetto Aladin, cosa prevede esattamente?

 

La sigla Aladin sta a significare Ascoltare Libri Audio Digitali Innovativi e Navigabili e consiste in una par

ticolare tecnica di registrazione digitale che consente di ascoltare in maniera agile e flessibile i testi riprodotti, con accesso immediato a capitoli, sezioni, paragrafi e pagine (cd.lettura indicizzata).

Il supporto non è più l’audiocassetta, ma il Cd-Rom, che può contenere ben 18 ore di registrazione.

I testi, registrati sempre da lettori volontari, potranno essere fruiti attraverso uno speciale apparecchio d’ascolto (ALADIN), fornito in comodato d’uso gratuito dall’UNIONE ITALIANA CIECHI.

 

Il progetto è rivolto, per i prossimi quattro anni, esclusivamente agli studenti delle scuole medie superiori e delle università.


 

Per contattarci:

 

CENTRO DEL LIBRO PARLATO

 

Via S. M. di Costantinopoli , 19

80138 NAPOLI

 

Tel-fax 081294615/Tel 0814420794

e-mail: lpna@uiciechi.it

e-mail: lpprona@uiciechi

 

 

Responsabile del Centro: Prof.ssa Maria Cristina Ciccarelli

Responsabile dell’attività promozionale: Dott.ssa Arianna Sbarra

 


I nostri diritti 

a cura di Giuseppe Ambrosino

 

 

 

Decentramento e prestazioni assistenziali

 

A far data dal 1° gennaio 1999, le prestazioni assistenziali ai minorati civili non sono più erogate dal Ministero dell’Interno, per il tramite delle Prefetture, ma secondo la previsione dell’art.130 D.Lgs.31-3-1998, n.112 la funzione di erogazione di pensioni, assegni e indennità spettanti, ai sensi della vigente disciplina, agli invalidi civili è trasferita ad un apposito fondo di gestione istituito presso l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) che vi provvede con cadenza mensile.

A decorrere dal 1° gennaio 2001, la potestà di concedere pensioni, assegni e indennità è attribuita alle Regioni. Tuttavia, in mancanza di una legislazione regionale organica in materia, le competenze amministrative sono attribuite ai Comuni.

Abbiamo chiesto al cav. Giovanni D’Alessandro, Presidente della sezione provinciale UIC di Napoli di illustrarci, alla luce del nuovo riparto di competenze amministrative, qual è in Campania l’iter di disbrigo delle pratiche pensionistiche dei non vedenti:

1.Commissioni di accertamento ASL: il recapito del verbale di accertamento del residuo visivo non avviene tempestivamente, ma spesso in tempi dilatati, con la conseguenza che l’ordinario tempo per il disbrigo della pratica, decorrente dalla richiesta dell’interessato alla restituzione del verbale, va dai 6 mesi ad un anno. L’impegno dell’UNIONE ITALIANA CIECHI è quello di sollecitare le ASL a rendere più celere questa fase del procedimento;

2. Comuni: alcuni di essi sono convenzionati con l’INPS, altri non lo sono. I Comuni convenzionati affidano tutta la parte procedimentale inerente all’istruttoria delle pratiche all’INPS; i Comuni non convenzionati provvedono direttamente ad istruire le pratiche. In questo ultimo caso, è molto diffusa la prassi di scorporare le pratiche di cecità dalle restanti pratiche di invalidità provocando così per la categoria enormi ritardi tali per cui, normalmente, il tempo che decorre dalla ricezione del verbale di visita medica alla decretazione, è talvolta di oltre un anno;

3. INPS: malgrado esistesse un accordo di fondo, volto all’adozione del criterio della somma urgenza per il disbrigo delle pratiche di coloro che versano in condizioni di particolare gravità, quali malati terminali, anziani ultra ottantenni, ciechi, minori e, a seguire, le restanti categorie di invalidi, l’INPS non ne ha tenuto conto, istituendo un protocollo unico per tutte le pratiche da cui attinge l’ordine progressivo di trattazione delle pratiche da istruire, senza valutare la sproporzione numerica che esiste tra le pratiche di cecità e quelle relative ad altre minorazioni. Ne deriva che il tempo decorrente dalla data di ricevimento del decreto che attesta il diritto alla fruizione del trattamento assistenziale alla messa in pagamento della pensione, è di circa 2/3 anni.

A ciò si aggiungono le altre disfunzioni del sistema come la ingiustificata richiesta di revisione per alcune pratiche e le difficoltà per il ripristino dello status quo ante, ovvero dei diritti acquisiti; la massima dilatazione dei tempi burocratici; la diffusa mancanza di un interlocutore valido tra gli impiegati.

 

Da parte dell’UNIONE ITALIANA CIECHI, preposta per statuto alla tutela degli interessi morali e materiali dei non vedenti, c’è la speranza che le tante sollecitazioni e segnalazioni effettuate, diano riscontri positivi, ma soprattutto che tutto il disagio vissuto dalla categoria sia provocato solo dal fatto che siamo all’abbrivio di queste nuove procedure amministrative.


Guardiamoci intorno


Navigando in  internet…

 

Lavori manuali

La vista non è prerogativa per la realizzazione di lavori ad uncinetto, filet e maglia e questo ce lo dimostra la signora Ancilla, che ha perso la vista all’età di 18 anni e alla quale il marito Enzo ha dedicato un intero sito internet che è possibile visitare all’indirizzo:

 www.digilander.iol.it/ancilla/index.html

 

Margherita Carbone

 

 

Noi e il Cane Guida

Questa è una notizia che può interessare  tutti coloro che per la loro autonomia utilizzano l’aiuto di un amico fedele: il cane guida; infatti è nata da 5 anni circa un’associazione “Noi e il cane guida” che ha lo scopo di soddisfare ogni nostro quesito riguardante i vostri compagni di viaggio a 4 zampe. Inoltre l’associazione sta perfezionando il proprio sito internet per offrirci sempre maggiori informazioni, nonché per darci la possibilità di creare collegamenti tra tutti i proprietari di cani-guida.

Il sito è visitabile all’indirizzo: www.noieilcaneguida.it

Buona navigazione!

Margherita Carbone

 

 

Minimondus

Nel cuore dell’Austria, nel Klagenfurt, capitale della Carinzia troviamo un parco giochi: “Mini mondus”, che per noi non vedenti è qualcosa di più di un parco giochi. Infatti, ci da la possibilità di toccare e farci un’idea precisa di tutti i monumenti del mondo, da Piazza S. Pietro alla Muraglia Cinese, dalla Statua della Libertà alle Piramidi egiziane, ognuno dei quali è riprodotto fedelmente in plastici. Va precisato, tuttavia che questa struttura, non è stata studiata specificamente per i disabili visivi. Al non vedente, però - oltre alla dotazione base fornita all’ingresso del parco, consistente in una sorta di telefono portatile che fornisce sommarie descrizioni dei più importanti monumenti riprodotti - è consentito di toccare i plastici. Mini Mondus, è stato costituito da un’associazione senza scopo di lucro e la struttura è aperta nei mesi estivi e gli incassi vengono devoluti in opere benefiche per aiutare i bambini poveri di tutto il mondo.

 
Margherita Carbone

 

 

 

Il Comune di Venezia vicino alle esigenze dei disabili visivi

Il Comune di Venezia  attraverso il suo sito - www.comune.venezia.it - garantisce attraverso diverse iniziative una buona accessibilità al mondo web per i disabili visivi.

Con il programma di lettura agevolata, invece, presenta attraverso il catalogo unificato, (che racchiude i libri a grandi caratteri, parlati ed elettronici) un ottimale canale di comunicazione per chi abbia difficoltà di lettura. E’ anche possibile iscriversi a un servizio di newsletter che permette di ricevere posta riguardante le novità del progetto lettura agevolata e accedere on line agli articoli dei maggiori quotidiani italiani riguardanti i minorati della vista e i sistemi alternativi di lettura.

 

Carmela Silvestri

 

 

Valentina, la forza della vita

Valentina Locchi, la studentessa diciottenne non vedente di Perugia che ha vinto circa trecentoventimila euro in settantaquattro puntate a Sarabanda, programma musicale di Italia uno, si può conoscere più da vicina accedendo al suo sito: www.valentinalocchi.it dalle cui pagine la campionessa si racconta e soprattutto esprime il suo grande messaggio umano di attaccamento alla vita nonostante le innumerevoli difficoltà quotidiane che ha trovato sulla sua strada.

Carmela Silvestri

 

 

I diversamente abili sul Web in Campania

In  Campania è nato il primo portale nazionale della pubblica amministrazione progettato per i disabili. Infatti, all’indirizzo www.abili.campania.it è possibile trovare un punto di riferimento valido sia per quanto riguarda le opportunità di lavoro e di socializzazione, sia per limitare i problemi di accessibilità che spesso caratterizzano il mondo dei disabili. Il portale nasce dalla collaborazione dell’Assessorato regionale della ricerca scientifica e tecnologica e della Presidenza del Consiglio regionale campano con il Comune di Fisciano.

Carmela Silvestri

 

 

 

 

Notizie in pillole

 

 

Istituita la Commissione per le politiche sanitarie in materia di handicap

           

 

La Commissione opera presso il Ministero della Salute con il compito di promuovere la tutela della salute dei disabili.

Il Ministro della Salute Prof. Girolamo Sirchia ha affermato:

Fino ad ora le politiche sull'handicap hanno puntato ad assicurare ai disabili i diritti fondamentali alla scuola, al lavoro e alla riabilitazione, concentrando tutti gli interventi assistenziali sulla riduzione dell'handicap. Ma occorre finalmente garantire il diritto fondamentale alla salute in modo pieno e globale, per esempio semplificando l'accesso alle cure primarie, garantendo le prestazioni odontoiatriche, predisponendo le attrezzature necessarie perché un disabile possa accedere più facilmente alle cure ospedaliere. La Commissione, che opera in coordinamento con gli altri Ministeri e con le Regioni e Province autonome, ha dunque il compito di promuovere iniziative concrete volte al perseguimento dei seguenti obiettivi: tutela dell'assistenza sanitaria alle persone disabili, innovazione del metodo di valutazione dell'invalidità, inserimento dei disabili nel sistema assicurativo integrato e obbligatorietà - anziché discrezionalità - nell'applicazione della Legge-quadro 104 del 1992 per la parte di competenza del settore sanitario.

Presieduta dall'On. Guidi, la Commissione prevede la partecipazione dei rappresentanti di associazioni di volontariato che operano a fianco dei disabili: Associazione per lo sviluppo dei progetti informatici per gli handicappati (Asphi), Federazione Italiana per il superamento dell'handicap (Fish), Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (Fand), Fondazione don Carlo Gnocchi.

All’indirizzo www.sanita.it/sanita/Disabili/organiz.htm è predisposto un modulo grazie al quale chiunque sia interessato può inoltrare suggerimenti e proposte alla Commissione.

 

Rosanna Sangiuliano

 

 

Una casa dei disabili a S. Giorgio a Cremano?

 

Da alcuni anni è attiva presso il comune di S. Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, una consulta dei portatori di handicap formata da tutte le associazioni dei disabili che operano sul territorio e presieduta dall’Assessore comunale alle Politiche Sociali. Tale consulta, interpretando le esigenze delle categorie rappresentate dalle singole associazioni, si occupa di indirizzare la politica dell’amministrazione comunale in tema di assistenza ai disabili, di abbattimento delle barriere architettoniche e soprattutto di eliminazione delle barriere socio-culturali.

Nel quadriennio trascorso dalla sua costituzione, la consulta ha ottenuto non pochi risultati: è stata fondata una società per azioni a capitale misto (San Giorgio Solidale) per fornire assistenza agli anziani e ai disabili più bisognosi; si è riconosciuto ai membri della consulta il diritto di essere interpellati in occasione di lavori di manutenzione straordinaria riguardanti le strade cittadine e gli edifici pubblici al fine di cercare di ridurre al minimo le barriere architettoniche; è stato istituito uno sportello “Informa Handicap” per offrire ogni tipo di informazione ai disabili mediante un numero verde.

La consulta è ora attiva per il conseguimento di un altro importante obiettivo: l’edificazione di una Casa dell’handicap, ovvero un luogo che possa diventare punto di riferimento per tutti i disabili non solo residenti a S. Giorgio, ma anche in tutti i paesi limitrofi. Attualmente, sono stati individuati dei locali che l’amministrazione comunale potrebbe affidare in autogestione alle associazioni dei disabili, ma parte di tali locali è stata occupata, anche se provvisoriamente, da alcuni uffici comunali che di fatto impediscono la piena fruizione della struttura da parte delle associazioni. Per questo motivo negli ultimi mesi c’è stata una grossa pressione sull’amministrazione comunale da parte  delle associazioni dei disabili, tra cui l’UNIONE ITALIANA CIECHI. In particolare, le associazioni che siedono nella consulta hanno organizzato una assemblea pubblica nell’Aula Consiliare della sede municipale nel corso della quale i membri della Giunta uscente, in primis il Sindaco Riccardi,  hanno assicurato e promesso ai disabili che gremivano l’aula che avrebbero  fatto tutto il possibile per portare a termine il progetto avviato. Alle elezioni di maggio i cittadini sangiorgesi hanno ridato fiducia al Sindaco Riccardi che tra i primi atti del suo nuovo mandato ha avviato, con la collaborazione dei rappresentanti zonali dell’UNIONE ITALIANA CIECHI, la gara d’appalto per l’acquisto di una serie di apparecchiature per i non vedenti (computer, sintesi vocale, scanner, barra braille e stampante braille) da installare nella Casa dell’Handicap.

Mario Mirabile  

 

 

Costituita in Campania la Commissione del turismo sociale

 

La Regione Campania, allo scopo di favorire il processo di integrazione dei disabili nella società di appartenenza, ha istituito una Commissione del turismo sociale che si occupa di promuovere e rendere accessibili tutte le iniziative e i progetti di fruizione dei servizi turistici a chi, nella propria quotidianità, incontra qualche difficoltà in più.

La Commissione, che dura in carica otto mesi, è presieduta dall’assessore al turismo ed è composta da alcuni dirigenti degli assessorati al turismo, alle politiche sociali, all’ambiente e ai beni culturali, affiancati da docenti universitari specializzati nella ricerca nel mondo del no profit, da esponenti del terzo settore e dell’associazionismo.

 

Carmela Silvestri

 Sport 

 

a cura di Giuseppe Ambrosino

 

L’attività sportiva svolta dai disabili

 


Cosa fanno le nostre società?

 


A conclusione della stagione agonistica, cerchiamo di tracciare - grazie al contributo di alcuni dirigenti sportivi che ci hanno messo a disposizione dati e bilanci - un breve resoconto dei risultati sportivi conseguiti dalle Società Sportive Campane di non vedenti affiliate alla Federazione Italiana Sport Disabili (FISD), nonché degli obiettivi che si prefiggono di raggiungere nella prossima annata sportiva.

La polisportiva "Terra di Lavoro" fin dalla sua fondazione avvenuta nel settembre 1999, ha cercato sempre di dare il meglio di sé, sia fuori dal campo che nelle competizioni sportive, partecipando a tutti i tornei o manifestazioni alle quali è stata invitata.

Per quanto concerne l'anno sportivo 2002/2003, la dirigenza del gruppo si prefigge di ripetere o addirittura migliorare i risultati positivi conseguiti nel corso dell'anno sportivo appena concluso, tenendo nel dovuto conto gli accadimenti che si sono verificati sul finire della stagione agonistica del campionato italiano di calcio a 5 categoria B2/B3, in relazione ai quali si è dovuto ricorrere per gravi irregolarità, mentre sul piano dell’organico non sono previsti nuovi ingaggi se non richiesti dall'allenatore.

In merito al campionato nazionale di torball femminile u.s., poiché i risultati ottenuti dalla rappresentativa casertana non sono stati molto incoraggianti, la polisportiva è intenzionata a chiedere un maggiore impegno sia alle atlete che al dirigente responsabile del settore, nonché di diffondere maggiormente tale pratica sportiva, vista la carente disponibilità delle ragazze ad assumersi un così oneroso impegno.

Il gruppo sportivo “Nuova Realtà Campana” è stato fondato nel luglio 2001 e nella passata stagione ha partecipato al campionato nazionale di goalball di serie B, ottenendo l’eccezionale risultato di 12 vittorie su 12 partite disputate, con Gennaro Glorio capo cannoniere cui sono attribuite 28 reti; il gruppo sportivo ha disputato, inoltre, il campionato nazionale di serie C di torball riportando 11 vittorie su 12 partite disputate, con Giuseppantonio Vitale capo cannoniere con 32 reti; infine va ricordato il corso di sci alpino svoltosi quest'inverno al Passo del Tonale (BS), al quale ha partecipato GiuseppantonioVitale.

È da segnalare che tre atleti del gruppo sportivo - Alessandro Pepe, Gennaro Florio, Gianfranco Ruggiero - sono attualmente convocati stabilmente nelle rispettive nazionali di torball e  goalball.

Gli obiettivi futuri del gruppo sono legati alla conquista di eventuali sponsor che offrano copertura economica a tali iniziative, attualmente autofinanziate e eventualmente all’allargamento della rosa degli atleti.

Il gruppo sportivo sarà iscritto regolarmente ai prossimi campionati: di serie A di goalball, dove conta di ottenere un buon piazzamento in classifica; di serie B di torball dove spera di bissare i successi già ottenuti.

 

Da alcuni mesi è sorta a Capua (CE) “l’Associazione Culturale Disabili Capua” voluta da alcuni sportivi residenti nella cittadina casertana e presieduta da un non vedente: Paolo Boruni.

Scopo principale dell’associazione è quello di favorire l’integrazione dei disabili attraverso la pratica sportiva: la prima attività sportiva patrocinata dall’associazione è stata il calcetto per non vedenti assoluti.

Il 15 e 16 giugno scorsi si è svolto, infatti, a Capua, un torneo di calcetto per non vedenti al quale hanno partecipato, oltre ai padroni di casa, altre quattro squadre provenienti da tutta Italia: Lecce - per la dodicesima volta campione d’Italia - Roma, Marche, Sampdoria. La manifestazione, nonostante il gran caldo, ha visto la partecipazione di un folto numero di spettatori e delle autorità cittadine che hanno espresso tutto il loro compiacimento per l’organizzazione del torneo e hanno promesso una maggiore collaborazione per le future iniziative.

Per la prossima stagione l’associazione ha in programma la partecipazione al campionato nazionale di calcetto organizzato dalla FISD e la promozione di altre discipline sportive quali l’atletica, il nuoto e il ciclismo, anche grazie alla disponibilità di numerosi volontari.

Per la “Polisportiva non Vedenti Napoli” la passata stagione non è stata ricca di risultati positivi, infatti l’unica partecipazione sportiva al campionato nazionale di calcio a 5 B2/B3 ha visto ottenere un risicato ultimo posto.

I dirigenti del gruppo hanno in animo di rifarsi nella prossima stagione, iscrivendosi al campionato nazionale di torball maschile e al campionato nazionale di calcio a 5, nonché dì partecipare ai campionati di atletica leggera.

Il gruppo sportivo “Ippos Campi Flegrei”, nella prossima stagione sportiva, continuerà a dedicarsi con dedizione alla disciplina dell’atletica leggera per non vedenti, già praticata in passato, ottenendo, tra l’altro, ottimi risultati.

L’Associazione Sportiva “Ipotiflosport UIC Salerno” nella stagione sportiva 2001/2002 ha avviato un corso di nuoto e un corso di atletica leggera a livello amatoriale.

Nella stagione 2002/2003 il gruppo intende ampliare il proprio panorama di partecipazione con l’iscrizione al campionato nazionale di calcio a 5 categoria B2/B3 e organizzando un corso di ginnastica a corpo libero.

 

 Il gruppo sportivo “Campania 90” dopo l’assenza al concluso campionato di calcio per ciechi assoluti, ha in programma di rifarsi nella prossima stagione, riscrivendosi al suddetto campionato.